Novas sardas de sa chida, settimanale on-line della Fondazione Sardinia, Anno III, n° 38, domenica 19 ottobre 2014.

IN CUSTA CHIDA: notiziario settimanale della Sardegna.

SERVITU’ ENERGETICA 1. Il Fai (Fondo Ambientale Italiano) si dice stupito del ricorso presentato dalla Regione sarda che rimette in campo la legittimità del megaimpianto fotovoltaicodi Narbolia:  «che ciò accada a poche settimane dai convegni organizzati dal Fai di Cagliari, Villasor e quello di Milis, durante il quale sono emersi dati preoccupanti sull’installazione di ulteriori impianti produttivi di energia rinnovabile nell’isola. La Sardegna – osserva la presidente regionale Maria Antonietta Mongiu – produce un’eccedenza energetica pari al 40% del fabbisogno annuo e a questo dato si somma, come affermato dal procuratore Mauro Mura , l’inquietante presenza, dietro la progettazione e produzione di energia cosiddetta “pulita”, di zone grigie in cui multinazionali e malavita organizzata hanno la possibilità di investire denaro traendo profitti sicuri, veloci, che lasciano i territori spogli dell’unico bene rimasto in tante aree della Sardegna, ossia la possibilità di fare agricoltura».

SERVITU’ ENERGETICA 2. A giudizio del Fai, «Villasor e Narbolia sono il simbolo della grande illusione e del malo modo in cui è stato usato il termodinamico solare e fotovoltaico, e l’indotto in termini occupazionali non legittima la scelta di erodere centinaia di ettari di terra agricola in favole di strutture che diventeranno cattedrali nel deserto. Si spera che la Giunta sospenda il ricorso e finalmente metta mano al Piano Energetico Regionale».

SERVITU’ ENERGETICA 3. L’assessore all’Agricoltura Elisabetta Falchi scarica tutte le responsabilità sull’esecutivo di Ugo Cappellacci .  «Non condivido il principio che si faccia business utilizzando l’agricoltura come paravento. L’unico fotovoltaico da sostenere nelle campagne è quello per i nostri agricoltori e pastori così da abbattere i costi energetici per le aziende e mettere la Sardegna al riparo da speculazioni. Quindi se avessimo potuto scegliere, nel merito, avremmo detto fermamente di no, ma dal punto di vista giuridico eravamo tenuti a fare ricorso».

SERVITU’ ENERGETICA 4. La pacchia sarda, chi ci guadagna: il cinese, l’italiano, il servo sardo. Valerio Veltroni, 65 anni, fratello maggiore di Walter, nominato consigliere di amministrazione nella “Enervitabio San Giovanni società agricola srl” (tramite la “San Crispino holding”, costituita il primo settembre 2009 e iscritta nel registro imprese di Cagliari, con sede legale a San Giovanni Suergiu. Nel cda c’è anche Paolo Franco Balia, 50 anni, di Sant’Antioco, imprenditore agricolo professionale dal 19 aprile 2011. Il board si completa con il presidente Paolo Magnani, 57 anni, l’ingegnere elettronico di Alfonsine, in provincia di Ravenna, considerato il deus ex machina dell’operazione Narbolia, l’uomo che ha venduto i 64 ettari di terra alla multinazionale cinese.

MATERA E’ STATA SCELTA QUALE CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA per il 2019. DELUSE LE ATTESE DEI CAGLIARITANI. Restano fuori anche Ravenna, Siena, Perugia, e Lecce. Ma, se si esclude la campagna promossa dal giornale quotidiano locale, l’amministrazione cagliaritana non ha affrontato un vero dibattito di promozione culturale. Non c’è un destino cinico e baro, se l’amministrazione comunale non ha raggiunto un obiettivo del quale non era all’altezza. Sarà finalmente ora di discutere della politica culturale che manca a Cagliari? Della sua incapacità di offrire una qualsiasi proposta al resto della Sardegna? Del suo ruolo ‘compradore’ e coloniale di becero sfruttamento di quanto di originario si produce all’interno della Sardegna?

VERSUS RENZI ED IL GOVERNO. Raffaele Paci, 1. assessore al Bilancio, sottolinea: «Potremmo avere notevoli problemi. Roma ci deve garantire la certezza delle entrate, stiamo lavorando alla Finanziaria e dobbiamo tener conto della situazione, che non è semplice».

VERSUS RENZI ED IL GOVERNO. Raffaele Paci, 2. Paci: 230 milioni di euro di tasse aggiuntive pagate dai sardi «rimarranno in Sardegna e saranno usate solo per ridurre il debito pubblico dei sardi. Così i cittadini non saranno ingannati, il loro sacrificio non andrà a pagare ulteriori aumenti di spesa pubblica». Il vicepresidente della Regione vede  «ribadita la sovranità della Sardegna in materia di entrate, come stabilito dallo Statuto».

VERSUS RENZI ED IL GOVERNO.3. Pier Sandro Scano, presidente di Anci Sardegna: «Con una mano si dà e con l’altra si toglie. Risultato zero. Troppo comodo fare il pane con la farina altrui. La soluzione è costringere l’Unione europea a cambiare politica, con l’allentamento dei vincoli di bilancio e lo scomputo degli investimenti produttivi dal patto di stabilità. Se la Merkel lo capisce bene, altrimenti Renzi non avrà che una strada: andare a Bruxelles a rovesciare il tavolo».

VERSUS RENZI ED IL GOVERNO. 4. D’ALTRA PARTE … La Regione sarda, con altre regioni, ha chiesto l’abrogazione dell’articolo 35 della legge ‘sblocca Italia’, relativo alla creazione della rete degli impianti di recupero di energia, e dell’articolo 38, riguardante le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi. Nasce COSì  la santa alleanza delle Regioni contro le trivelle. Promossa dalla Sardegna, che ieri ha proposto alle altre di eliminare, dal decreto Sblocca Italia, le norme che accentrano sullo Stato le competenze per autorizzare le trivellazioni per la ricerca di idrocarburi e lo stoccaggio di gas naturale.

LA GARA DELLA MORTE. Ad Assemini e Macchiareddu si respira peggio che a Sarroch, dove comunque non si scherza col benzopirene, sostanza altamente cancerogena che infesta anche Monserrato. Ma è nell’aria di San Gavino che galleggiano più polveri killer: in maggiori quantità e per più tempo all’anno.

LISCIARE IL PELO AI COMMERCIANTI. I commercianti sardi danneggiati dai cantieri pubblici chiedono un risarcimento e trovano i politici che intenderebbero darglielo, il consigliere regionale dei Riformatori, Luigi Crisponi, che propone di istituire un fondo di un milione e mezzo a copertura dei disagi economici causati dai ritardi nei lavori pubblici. Due semplici domande: e per i cittadini che da mesi non dormono perché i commercianti restano aperti fino a notte fonda? E chi è che si avvantaggia soprattutto dell’abbbellimento urbano, se non i commercianti?

SARDI RISPARMIATORI. Secondo un’analisi di Poste Italiane, in Sardegna i libretti totali attivi, emessi da Cassa Depositi e Prestiti e distribuiti in via esclusiva da Poste Italiane, sono un milione e 110 mila e, negli ultimi cinque anni, c’è stato un altro balzo in avanti con una crescita del 12,8% dei nuovi libretti. Sono tanti anche i sardi che scelgono di investire i risparmi anche in buoni fruttiferi che rappresentano l’89,87% del totale del valore dei buoni emessi.  In Sardegna sono presenti 447 uffici postali: 151 si trovano in provincia di Cagliari, 124 in quella di Sassari, 96 nel nuorese e 76 nel territorio di Oristano.

I  PROFUGHI IN SARDEGNA NON CI VOGLIONO STARE. Hanno preso di buonora il primo pullman per Nuoro e messo in scena la loro protesta davanti alla questura. Venticinque profughi (altrettanti non si sono mossi dal paese) di varie nazionalità e da mesi accolti nell’agriturismo Monte e mesu di Tonara ieri mattina hanno ribadito alla polizia che nel centro montano della Barbagia non ci vogliono stare.

GIU’ LE MANI DALLE STATUE DI MONT’E PRAMA. Mauro  Pili denuncia che «il cuore dell’operazione si svolge nella regione del Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini». Per Pili «sta emergendo un quadro davvero grave per le modalità con le quali il Ministero guidato da un emiliano doc ha portato avanti questo scellerato progetto di far fuori gli archeologi sardi per far entrare quelli della società delle coop rosse di Reggio Emilia. Su questo combatteremo una durissima battaglia per scongiurare questo scippo alla Sardegna e ai sardi». Pili rileva che «il sito del Ministero nasconde tutte le procedure e ad oggi non si fa cenno alle modalità di selezione né a quelle successive di aggiudicazione».

LO SCANDALO DEGLI STIPENDI DEI MANAGER ASL DI ORISTANO ( E, OVVIAMENTE, DI TUTTA LA SARDEGNA. PERCHE’ I SINDACATI NON DENUNCIANO LO SCANDALO? NELLA SANITA’  BISOGNA TAGLIARE QUESTI STIPENDI ABOLENDO LE VOCI ESTRANEE ALLA BUSTA PAGA. Analizzando i documenti dell’Asl, tra quelli del 2012 e quelli dello scorso anno, viene fuori che il direttore Meloni è passato da 156mila euro l’anno a 174mila: quasi 18mila in più. Il direttore amministrativo Maria Porcu è passata da 125mila euro a 134mila e il direttore sanitario Orlando Scintu, da 93mila a 113mila. Chi è già pagato, perché deve avere un premio di risultato?

SASSARI CONTRO CAGLIARI. «La classe politica regionale ha deciso di abolire le Province, ma incapace di elaborare una seria riforma dell’architettura istituzionale isolana è passata alle vie di fatto, mettendoci nelle condizioni di non poter assolvere le nostre funzioni». Il presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici, abbandona i tecnicismi che hanno caratterizzato il dibattito delle ultime settimane e decide di «smascherare quello che è un vero e proprio disegno politico, rispetto al quale, a questo punto, non c’è più alcun dubbio – dice Alessandra Giudici – perché la giunta Pigliaru e l’attuale consiglio regionale vogliono far morire le Province prima ancora di aver legiferato sulla riorganizzazione delle competenze e dei servizi che sin qui hanno svolto gli enti di governo territoriale. Con tutto quello che sta succedendo, con i lavoratori in cassa integrazione a zero ore e le scuole a rischio chiusura da un momento all’altro, la Regione continua a disattendere ogni impegno».


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