Novas sardas de sa chida, settimanale on-line della Fondazione Sardinia, Anno III, n° 18, domenica 3 maggio 2014.

IN CUSTA CHIDA: notiziario settimanale della Sardegna.


Sassari, in piazza d’Italia il primo flash mob di ballo sardo.  Il gruppo Folk Sa Pintadera ha organizzato un flash mob per celebrare la festa di Sa die de sa Sardigna. Il tutto si è svolto il 29 aprile alle 19.30 in piazza d’Italia. Appena Giuseppe Tatti, Alessandro Zizi e Pietro Tanda hanno iniziato a suonare, decine di persone  hanno iniziato a ballare tra i passanti ignari. Pian piano si è formato un grande cerchio come se i figuranti si fossero incontrati per caso, sconvolgendo la quotidianità sassarese. Il video integrale (che dura oltre 12 minuti) è stato pubblicato su youtube.  CLICCARE IL SITO DE  la nuova sardegna.

Braccio di ferro in atto tra Regione e New Livingston a proposito della continuità territoriale tra Alghero e Roma. Il Tar del Lazio ha infatti deciso di sospendere la revoca, decisa a Cagliari, dell’assegnazione della tratta a Livingston: revoca che dal 4 maggio avrebbe portato Alitalia a operare sull’Alghero-Roma. Nel frattempo la compagnia di bandiera aveva già cominciato a emettere i biglietti. L’assessore regionale ai Trasporti, Massimo Deiana è intervenuto per informare «tutti i passeggeri in possesso di biglietti Alitalia sulla tratta Alghero – Roma Fiumicino che il servizio, a seguito di un provvedimento d’urgenza del presidente del Tar del Lazio, rimane momentaneamente affidato alla New Livingston».

Il Partito Democratico è diventato ormai una vera e propria Santabarbara, pronta a esplodere con cadenza quasi sistematica, da Nord a Sud dell’Isola. È, un fuoco d’artificio a ripetizione e l’ultimo è davvero clamoroso: l’espulsione dal partito dell’ex capogruppo in Consiglio regionale, Mario Bruno, ora candidato sindaco ad Alghero con una lista civica contrapposta a quella ufficiale del partito.

«Non è vero che ho espulso Mario Bruno dal Pd, è lui che si è messo fuori dal partito». Mario Salis, segretario cittadino del Pd di Alghero, è pacato nella sua spiegazione. «È semplice – argomenta –: lo statuto del Partito democratico dice chiaramente che chi si candida in contrapposizione al candidato ufficiale del partito non può essere iscritto per l’anno in corso e per l’anno successivo. E non è vero che si devono riunire chissà quali organismi, è lui che ha deciso di star fuori dal Pd».

La GAFFE SICILIANA DI RENATO SORU. Dalla Sicilia, dov’è in campagna elettorale per le Europee, Renato Soru ha detto: «Non mi sento il candidato della Sardegna ma del Pd che vuole un’Unione fondata sulla pace, il rispetto delle persone e anche fonte d’investimento per lo sviluppo delle regioni più deboli». C….i suoi ora.

In Sardegna, intorno ai due Palazzi di viale Trento e via Roma, a Cagliari, c’è qualcosa che divora soldi pubblici a palate: oltre un miliardo e mezzo sui sette destinati alle spese correnti. Un’enormità: è il 20 per cento del bilancio. 27 società partecipate a vario titolo, al 100 per cento, o quelle in cui l’amministrazione pubblica ha piccole quote, 54 enti pubblici vigilati, comprese Agenzie e Aziende, 10 sigle di diritto privato controllate. Stavolta la giunta Pigliaru ha in mente una riforma radicale. L’ha annunciato l’assessore alla Programmazione Raffaele Paci, che si è dato anche una scadenza: entro l’estate.

Lunedì alle 20 e 30 Beppe Grillo sarà a Cagliari, in piazza Centomila. Da qui inizierà il tour che farà tappa nelle città italiane per la campagna elettorale in vista delle Europee del 25 maggio. Intanto nell’Isola scontro a distanza tra ex governatori.

Per Sa die de sa Sardigna ad Oristano è stato presentato di fronte ad un folto pubblico il Correttore Regionale Ortografico Sardo. Il CROS è uno strumento multi-modale e multi-piattaforma finalizzato a facilitare la scrittura dei testi in lingua sarda con l’ausilio dei mezzi informatici. Il CROS è stato realizzato per l’utilizzo presso la pubblica amministrazione regionale e locale, in particolare per gli sportelli linguistici.
Consulta il CROS-LSC

IL RITORNO DI MICHELA M. 1.”Ho sbagiato molte cose. Abbiamo sopravvalutato la stanchezza dell’elettorato e la voglia di cambiamento. Ci siamo proposti in un modo complesso, rifiutato i linguaggi troppo smplici, un po’ per non essere confusi con un  movimento di protesta e un po’ per non assecondare una semplificazione della realtà in cui non ci riconosciamo”.

IL RITORNO DI MICHELA, 2. “Noi non abbiamo catalizzato solo il voto di protesta, come qualcuno ha fatto comodo   sostenere. Abbiamo creato uno spazio di discussione, che negi altri partiti è assente”.

IL RITORNO DI MICHELA , 3.“Non credo nell’unità indipendentista, non esiste in Europa. L’alleanza con partiti italiani per noi è impossibile. Credo che dovremmo uscire dalla logica delle alleanze elettorali e confrontarci sui progetti. Che idea abbiamo della Sardegna tra 20 anni”. Io penso che noi, Psd’Az, Unidos, Partito dei Sardi o Rossomori abbiamo idee molto diverse. “Continuerò ogni mattina ad alzarmi e criticare quello che non mi piace. Si chiama opposizione, anche se magari qualcuno negli ultimi cinque anni se n’era dimenticato.

Pigliaru lo ha annunciato: «A maggio comincerà la stagione delle grandi riforme». Ma  non ha ancora fatto sapere, nel dettaglio, come vuole rivoluzionare la «macchina regionale», anche se l’obiettivo è chiaro: «Dobbiamo restituirle efficienza». I primi passi ci sono già con la delibera sul taglio dei trasferimenti agli assessorati (- 20 per cento), la manutenzione del Patto di stabilità (l’assessore al bilancio Raffaele Paci ha detto che sono stati già recuperati 140 milioni) e una spending review sulla spesa della Regione che sarà del 5 per cento entro dicembre. L’altra novità della strategia che ha in mente il governatore dovrebbe essere il riordino a tappe forzate delle Agenzie, degli Enti e della società partecipate e controllate, in tutto una trentina.

Patto di stabilità, rispetto al 2013 tagli molto pesanti per l’esecutivo di Pigliaru. Si salva solo la Sanità. Per gli altri assessorati è previsto un ulteriore calo. Giunta, è allarme risorse: quasi un miliardo in meno. Se nel 2013 la giunta Cappellacci era obbligata a non superare il tetto di 3 miliardi e 300 milioni, questa volta Pigliaru e i suoi assessori dovranno far tutto o quasi tutto, con soli 2 miliardi e 400 milioni.

Sulla nuova struttura degli Enti locali è intervenuto il capogruppo di Sardegna vera, Efisio Arbau, con la proposta di far nascere un soggetto intermedio, la Comunità territoriale, destinato a coordinare l’attività dei Comuni e ha le competenze delle ex Province secondo un modello di federalismo interno. (ua)

 

 

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