Novas sardas de sa chida, settimanale on-line della Fondazione Sardinia, Anno I, n° 23, domenica 22 luglio 2012

IN CUSTA CHIDA:  rassegna della stampa sarda della settimana.

 

Cassintegrati sardi, da Roma 90 milioni

 

IN CUSTA CHIDA:  rassegna della stampa sarda della settimana.

Cassintegrati, da Roma 90 milioni

Obiettivo: dare una boccata d’ossigeno a migliaia di cassintegrati sardi. L’assessore regionale del Lavoro, Antonello Liori, sarà a Roma per firmare l’accordo che ufficializza il trasferimento alla Sardegna delle risorse per gli ammortizzatori sociali, quelli promessi la scorsa settimana nell’incontro con il ministro del Lavoro, Elsa Fornero. È l’industria a pesare in misura maggiore sulla cifra erogata finora per gli ammortizzatori sociali: l’ex Legler incide per 9 milioni all’anno relativamente a 450 lavoratori, sull’ex Ila gravano invece 1,5 milioni per 156 operai. Per Eurallumina arrivano 5,3 milioni per 325 dipendenti, mentre l’ex Keller usufruisce di 2,5 milioni per 300 dipendenti. Infine, solo per gli ammortizzatori sociali in deroga di un call center (Chistio) vengono spesi 1,6 milioni all’anno e per i 200 lavoratori dell’azienda metalmeccanica Smi altri 2,6 milioni.

Rossella è libera, “una dei figli dell’Italia migliore”

La sua famiglia e la Sardegna possono finalmente riabbracciarla. Nei lunghi mesi dell’angoscia e del silenzio questa giovane donna è diventata davvero, come disse una volta papà Graziano, figlia e sorella di tutti noi. La vicenda che l’ha coinvolta ha svelato una realtà che raramente fa notizia. È l’esperienza della cooperazione internazionale, una scelta che non è solo testimonianza individuale, ma anche impegno solidale organizzato e competente. Ha detto bene il ministro Riccardi: sono i figli dell’Italia migliore. Per essere all’altezza dei suoi compiti in Algeria, Rossella si è preparata con gli studi universitari, quando ha deciso di occuparsi dei “problemi di un piccolo numero”, della cultura e dell’identità del popolo saharawi. Da più di trent’anni il popolo del Sahara Occidentale non ha patria: vive in quei campi o sceglie la via dell’esilio, prevalentemente verso la Spagna, un tempo colonizzatrice.

Liberata dopo 270 giorni di prigionia nel deserto del Mali

Era ostaggio di un gruppo estremista islamico, il “Mujao” (Movimento per l’unicità e la jihad nell’Africa orientale), dalla notte tra il 22 e il 23 ottobre, quand’era stata rapita nel campo profughi del popolo saharawi di Rabouni, nel sud dell’Algeria, nel cuore del deserto del Sahel, insieme a due cooperanti spagnoli. I servizi segreti italiani e spagnoli affidandosi agli esperti mediatori del Burkina Faso sono riusciti nel miracolo, nonostante la situazione fosse diventata difficilissima dopo il colpo di stato in Mali e la trionfale avanzata dei Tuareg nel nord del paese.

La mamma: «Sardi splendidi»

Ora che ha riabbracciato Rossella, mamma Marisa cede, giusto per mandare un messaggio ai sardi. «Sono stati splendidi, ci sono stati sempre vicino, non ci hanno mai fatto sentire soli. Dobbiamo ringraziarli tutti, ma non possiamo farlo singolarmente. ». Mario Monti sembra un duro che non si emoziona mai, ma a Ciampino, l’uomo dei tagli e del rigore non è riuscito a nascondere i sentimenti. «Bentornata in Italia, cara Rossella. Siamo stati tutti contenti di riabbracciarla. I suoi familiari hanno avuto una forza straordinaria. Tutta l’Italia, e la Sardegna in particolare, hanno manifestato grande affetto e hanno vissuto con grande palpitazione per lei».

 

Dialogo centrosinistra-indipendentisti

Tra il centrosinistra e il mondo indipendentista non è mai corso buon sangue, ma ieri è successo qualcosa di nuovo che è forse in grado di cambiare le cose. Su iniziativa dei Rossomori, alleati di Renato Soru alle elezioni del 2009, c’è stato il primo incontro tra i partiti che oggi alla Regione sono all’opposizione e le sigle che si rifanno ai principi dell’autodeterminazione. Si è parlato di programmi e di possibili alleanze elettorale. C’erano anche due rappresenti di sigle non partitiche: Franciscu Sedda (Fiocco verde) e Maria Antonietta Mongiu (Sardegna democratica, l’associazione di Soru). E’ ancora presto per parlare di alleanze. Il più possibilista è stato Irs (ma anche Fiocco verde), mentre Progres ha chiesto che i partiti «italianisti» firmino prima l’adesione alla linea dell’autodeterminazione.

 

Verifica ed elezioni, Udc e Psd’Az contesi da destra e sinistra

Tra undici giorni, il 27 luglio, l’Udc celebrerà il congresso regionale. Un appuntamento di poche ore e dall’esito scontato (Giorgio Oppi non ha rivali interni) ma che sarà seguito da tutti gli altri partiti con il fiato sospeso: perché sono e saranno le mosse dei centristi a condizionare le grandi manovre di destra e di sinistra verso le elezioni politiche (aprile 2013) e quelle regionali (febbraio 2014). Non solo sulle candidature ma soprattutto sulle alleanze. . Il centrosinistra ha sinora posto una condizioni: per aprire un confronto ufficiale e serio occorre che Udc e Psd’Az lascino la giunta Cappellacci.

 

Perinu: «Se Sanciu si dimette la Provincia è vicina alla fine»

Dimissioni possibili, anzi probabili. Fedele Sanciu a ottobre dovrebbe lasciare la poltrona di presidente della Provincia, per potersi nuovamente candidare al Senato alle elezioni politiche della prossima primavera. Una mossa che porterebbe allo scioglimento anticipato di giunta e consiglio provinciale, e alla nomina di un commissario indicato dal governatore Cappellacci. Come prevede il Tuel, il testo unico che norma l’attività degli enti locali. Uno scenario che sollecita l’intervento di Antonio Perinu, capogruppo del Pd nell’aula consiliare di via Nanni.

 

Debutto in aula tra la folla

Folla delle grandi occasioni per il primo Consiglio comunale di Alghero targato Lubrano. Non era mai accaduto in passato. Non con questa partecipazione popolare, almeno.

Tra le prime azioni da mettere in atto, compare il Puc. « In tempi brevi – ha annunciato Lubrano – vogliamo approvare il nuovo Puc, che sia adeguato alle esigenze dello sviluppo locale e che non avvantaggi pochi ma garantisca una equa distribuzione dei benefici ».

 

Bisogna fermare il sacco delle coste

Il documento preliminare al nuovo Ppr in discussione al Consiglio regionale, benché si appropri di molte parole del piano di Soru, ne comporta il completo ribaltamento e conferma il generale cambiamento di rotta che la giunta Cappellacci ha operato: un cambiamento nella visione della Sardegna, nella progettazione del suo futuro, nel ruolo che al paesaggio viene attribuito.  L’espressa volontà d’inserire o comunque di rendere compatibili col piano paesaggistico, i devastanti provvedimenti per i campi di golf (e annessi) e per il “piano casa”, testimonia il senso della “mediazione”, mentre la proposta di frammentare la tutela della fascia costiera in una molteplicità di vincoli rivela il livello culturale al quale l’intera operazione si colloca.

Pd, consulto sulla revisione del Ppr di Soru

Maxi vertice del Pd sul nuovo Piano paesaggistico. Non si tratta soltanto di dare un parere sulle «idee guida» illustrate venerdì da Ugo Cappellacci al Consiglio regionale. Il problema politico dei democratici è un altro: discutere come modificare il Ppr varato nella precedente legislatura dalla giunta di Renato Soru

Il Pdl apre al Pd: «Riscriviamo insieme il Ppr»

Dopo otto anni di scontri frontali si apre il dialogo politico sul Piano paesaggistico. Alle parole dell’ex assessore del Pd Gian Valerio Sanna («il Ppr di Soru e mio non va smentallato come vuole fare Cappellacci ma va rivisto per renderlo meno rigido») ha replicato ieri il capogruppo del Pdl, Pietro Pittalis: «Riscriviamo insieme il nuovo testo senza aver paura di pensarla allo stesso modo».

Giunta e Comuni: il Ppr? Sì a vincoli ma regole certe

Giunta regionale e sindaci salutano con favore l’avvio del dialogo tra maggioranza e opposizione sul nuovo Piano paesaggistico. Per il dialogo è anche Cristiano Erriu: «E’ la linea dell’Anci già con la gestione di Tore Cherchi, perché i sindaci pensano che il Ppr in vigore abbia regole e procedure troppo complesse. E chiedono di essere coinvolti nelle scelte, ad esempio sugli immobili che meritano di essere tutelati».

 

Inferno di fuoco: 5 feriti

Case e villaggi evacuati, turisti e residenti in fuga dall’inferno, almeno settecento ettari di macchia e pascolo ridotti in cenere. Strade bloccate, prima la 131 Dcn e poi la vecchia 125, Canadair ed elicotteri impegnati, con decine e decine di squadre di forestali e vigili del fuoco a terra. Tutto questo per un incendio partito poco prima delle 13 a Li Cupuneddi, piccola frazione di San Teodoro, a pochi metri dalla galleria sulla quattro corsie, poi chiusa al traffico perché invasa dal fumo.

 

 

La rabbia del sindaco «Assurdo il ritardo del primo Canadair»

Un fuoco di origini dolose (sul caso sta lavorando la squadra investigativa del corpo forestale di Tempio) che ha fatto venire i brividi per la virulenza delle fiamme. Sarebbero bastati due o tre lanci di ritardante sul fronte del fuoco che, alle 14, era lontano decine di chilometri dal centro abitato, per evitare danni e drammi.

La decisione di tagliare la forza aerea presente al “Costa Smeralda” – due Canadair al posto dei soliti tre- deve esser rivista e rivalutata in termini di perdite umane e patrimoniali. È impensabile che per fronteggiare un incendio che interessa una zona ad alta densità di popolazione si debba attendere l’invio da Ciampino dei mezzi aerei perché quelli presenti nel nord dell’isola sono impegnati altrove, com’è accaduto ieri, quando gli aerei spegnevano il rogo di Bolotana. «Situazioni eccezionali», dicono da Roma, che però, nel nord dell’isola, sono una costante durante le giornate di maestrale .

 

Marghine, aziende agricole in cenere

In oltre cinque ore di autentica emergenza, il fuoco ha fatto davvero paura. L’intera area montana, tra Bolotana e Illorai, tutta coperta da una fitta boscaglia, ha rischiato di essere ridotta in cenere. Il disastro ecologico è stato evitato grazie alla mobilitazione di una autentica task force: un Canadair, un elitanker e due elicotteri lama, con oltre sessanta uomini impiegati a terra, tra vigili del fuoco di Nuoro e Macomer e le squadre del corpo forestale regionale e degli ispettorati di Nuoro e Sassari, assieme a numerosi volontari.

 

 

Nova Tv spegne il telegiornale, da oggi l’informazione è monca

Rischia di spegnersi una luce importante dell’informazione oristanese. Dopo quasi trent’anni, i segnali di vita dell’emittente televisiva Nova Tv sono sempre più flebili. La Amal, società che detiene il canale, naviga in acque agitate. E non per forza per propri demeriti. La Regione, ad esempio, deve ottantamila euro per comunicazione istituzionale fatta su Nova Tv, per le trasmissioni in lingua sarda e per altri piccoli bandi a cui l’emittente ha partecipato.

 

 

 

La rabbia dei giovani ricercatori. «Finanziati e poi buttati via»

Quella dei “Giovani ricercatori” sardi è una storia emblematica. Iniziata bene (con il finanziamento, grazie alle legge 7 del 2007, di 630 progetti di ricerca) proseguita senza intoppi (con una valutazione intermedia dei lavori che ha portato ad una selezione dei migliori) e finita male con l’abbandono delle menti migliori al loro destino. Uomini e donne preparati che grazie alle borse di studio hanno fatto ricerche sul cancro, sulla mobilità urbana, sul papilloma virus, sull’obesità, sull’inquinamento delle acque, su foraggi di ultima generazione, sulle celle fotovoltaiche ibride

 

«Noi offriamo occasioni, non diamo posti di lavoro»

«Noi abbiamo dato una opportunità a oltre 630 ragazzi investendo 40 milioni di euro. Ma non siamo un ufficio di collocamento e non possiamo garantire loro un lavoro». Giorgio La Spisa, assessore regionale alla Programmazione non intende polemizzare con i “Giovani ricercatori” ma ricorda che queste erano le condizioni stabilite fin dall’inizio. «Ora, quando faremo le valutazioni finali, potremo calibrare gli interventi successivi finalizzati a premiare i migliori». Come? «Non lo sappiamo, ma siamo aperti a raccogliere suggerimenti»

 

Master & back sul piede di guerra

Parlano di «tempi biblici», difficili da «accettare» e «metabolizzare». E di un’attesa per i fondi diventata «estenuante». I ragazzi del comitato Master & back hanno invaso pacificamente il sesto piano del palazzo dell’assessorato regionale del lavoro. Reclamano il finanziamento per lo scorrimento delle graduatorie, «approvato in finanziaria ben 4 mesi fa». Si tratta di 21,5 milioni di euro, di cui 18 per lo scorrimento delle graduatorie dei percorsi di rientro, e 3,5 per quelle dell’alta formazione. «Ci dicono sempre che qualcuno viene prima di noi perché ha famiglia», sottolineano in coro. «E noi? Noi la famiglia non ce la possiamo nemmeno permettere».

 

«In Sardegna il turismo sta sparendo»

«Il turismo in Sardegna cola a picco e sta sparendo. Il 2012 si preannuncia un anno terribile con cali a doppia cifra». A denunciare la flessione del comparto nell’Isola (che dovrebbe essere il volano della nostra economia) è Enzo Manunza, presidente di Fiavet Sardegna – federazione italiana associazioni viaggi e turismo-. Un allarme del settore che è frutto, per il presidente, di una carenza nei trasporti: «Il trasporto marittimo non è minimamente compensato da quello aereo come avveniva negli anni passati. Siamo riusciti a rendere inaccessibile la nostra Isola».

 

Voucher alle aziende per investire all’estero Disponibile un milione

Le aziende sarde devono puntare sull’export e sull’internazionalizzazione e per aiutarle arrivano i voucher. L’assessore regionale all’Industria, Alessandra Zedda, ha presentato il nuovo bando che mette a disposizione delle imprese un milione di euro, con i fondi Por Fesr 2007-2013.

 

 

Le forbici di Moody’s su banche ed enti locali

Dopo il declassamento del debito italiano la settimana scorsa, l’agenzia Moody’s taglia il rating di 23 enti locali, fra cui le Province autonome di Bolzano e Trento, Lombardia, Lazio, Sardegna e i Comuni di Milano e Napoli. La Sardegna è scesa  a Baa2 da A3 con outlook negativo.

 

La Regione all’attacco di Moody’s

Tagliato il rating della Sardegna. Esplode la protesta: ingiusto Moody’s declassa la Sardegna ma la Regione non ci sta. Abbassare il rating significa rendere più fragile un ente nella negoziazione degli interessi da applicare a una somma di denaro: più il rating è basso più elevato è il rischio di pagare interessi più alti. Certamente la forte dipendenza del bilancio regionale dai trasferimenti statali gioca un ruolo decisivo nel parere di Moody’s, alla luce anche della debolezza del quadro economico regionale e nell’assenza di consistenti entrate proprie.

 

Confindustria, faccia a faccia sulla crisi

Il presidente della Confindustria, Giorgio Squinzi, patron del colosso Mapei, è intervenutoi a Cagliari per partecipare all’assise regionale degli imprenditori sardi.

«Non ci resta che pedalare»

A fare da Cicerone a Squinzi nello studio accelerato sull’economia sarda è stato il presidente regionale di Confindustria Massimo Putzu che ha elencato pregi e difetti della nostra economia. Per Putzu, l’Isola attraversa un periodo difficile, con la disoccupazione in crescita (16%) e difficoltà sempre maggiori per i giovani (il 45% non ha lavoro). A parte il requiem sulle cattedrali nel deserto («Portovesme, Ottana, Porto Torres, Macomer, muti testimoni di uno sviluppo industriale che non è stato capace di attecchire»), gli industriali sardi hanno voluto elencare casi di eccellenza, pur scontrandosi con una burocrazia «farraginosa e ostile» e «una Regione incapace di spendere» anche se in prima linea su ricerca e innovazione.

 

Saras alla ricerca di un partner: «Se ha il petrolio ben venga»

A confermare la ricerca di possibili partner industriali per la raffineria di Sarroch è Gian Marco Moratti, presidente di Saras, a Cagliari per l’assemblea di Confindustria.

 

 

Profumo: tecnologie, isola competitive

Francesco Profumo è arrivato a Cagliari per illustrare il progetto Smart Cities e ha scoperto che nel campo delle tecnologie informatiche la Sardegna è all’avanguardia tra le Regioni italiane. Un motivo in più per rafforzare questa eccellenza che rende l’isola particolarmente competitiva e che potrà garantire ai sardi una buona prospettiva economica.

 

Collaborazione tra Radiologie, forti risparmi

Due reparti di ospedali diversi che funzionano come uno solo, consentendo importanti risparmi di tempo e denaro per i pazienti e per la Asl. Un caso unico nel panorama sanitario cagliaritano che sta già dando ottimi risultati. La collaborazione fra i reparti di Radiologia del Marino e del Santissima Trinità è iniziata un anno fa. E riguarda sia l’utilizzo di apparecchiature che quello del personale medico. L’ultima novità sarà introdotta a fine estate, quando comincerà il servizio di guardie attive con un medico radiologo presente 24 ore su 24.

 

 

Abbanoa, lavoratori pronti allo sciopero

I lavoratori Abbanoa chiedono di essere pagati nei tempi e dichiarano lo sciopero. La data sarà ufficializzata dai sindacati nei prossimi giorni (si parla del 30 luglio), comunque sia sarà una giornata di protesta contro l’azienda e la Regione «che devono trovare una soluzione in tempi brevi».

 

I russi a Roma: Eurallumina verso il riavvio

«L’Eurallumina è strategica per la Rusal, vogliamo ripartire con le produzioni e abbiamo instaurato un buon rapporto con il Governo»: parola di Vladislav Soloviev, amministratore delegato della Rusal arrivato a Roma per un incontro con il Governo, la Regione (assessore all’Industria Alessandra Zedda) e la Provincia (il presidente, Tore Cherchi).

 

Alcoa, la vendita ora è a rischio

Si complica il negoziato per la cessione dello stabilimento Alcoa. La società tedesca Aurelius non ha infatti accettato le garanzie chieste dalla multinazionale americana e non ha ancora inviato la lettera di intenti. Operazione, quest’ultima, che dovrà avvenire entro le prossime tre settimane pena l’avvio delle contromisure di Alcoa che potrebbe iniziare a fermare le celle nel mese di agosto per arrivare alla definitiva fermata ai primi del mese di novembre. A questo punto scatterebbe la cassa integrazione. Il punto centrale della vicenda è che Aurelius non è un soggetto con una solida e specifica competenza industriale. È un fondo di investimento che ha nel suo carnet tante società ed è specializzata nella vendita di imprese a terzi. Dal bilancio 2011 non emergono relazioni con la produzione e la vendita di alluminio o di metalli non ferrosi. Ma allora perché si è candidata a rilevare lo stabilimento?

 

Omaniti, spese pazze

Ritorno in Oman, vacanze terminate. Le due grandi navi del sultanato hanno il lasciato il porto di via Roma, 48 ore dopo gli aerei di Stato. Circolano cifre straordinarie, su quanto i rappresentanti del governo ma anche i manager e gli uomini del personale del sultano, avrebbero speso a Cagliari in questi venti giorni di vacanze, fra shopping e varie : secondo una stima abbastanza affidabile circa 3 milioni 200 mila euro sarebbero rimasti in città e nell’hinterland.

 

 

Agnelli Igp, bloccata la tracciabilità

Le attività per la tracciabilità delle produzioni e delle lavorazioni dell’agnello Igp affidate dalla giunta regionale a Laore e previste dalla legge 15, sono bloccate «a causa dei limiti imposti dal Patto di stabilità 2012». Tuttavia – sottolinea Igazio Cirronis presidente di Copagri Sardegna -, vista la limitata entità della spesa, deve essere fatto uno sforzo per recuperare le somme necessarie. L’agnello di Sardegna è una delle produzioni di maggiore qualità sarda, ma non riesce a imporsi sul mercato anche perché il limitato numero di capi certificati non permette di stringere accordi con i grandi operatori commerciali».

 

 

«Regione candidata per proseguire il programma Enpi»

«La Regione si candida a proseguire la gestione del piano Enpi cofinanziato dall’Unione europea fino al 2020, alla luce dei «primi risultati decisamente positivi». L’ha dichiarato il vicepresidente e assessore al Bilancio, Giorgio La Spisa, a Roma in occasione della Mid-Term Conference del programma Enpi Cbc Med 2007-2013 di cooperazione transfrontaliera multilaterale, di cui la Sardegna è autorità di gestione, e che coinvolge 14 Paesi del Mediterraneo.

Era il vescovo dei poveri

È morto a Nuoro l’arcivescovo Ottorino Pietro Alberti, aveva 84 anni. La sua prima vocazione fu per «sorella terra», con una laurea in Scienze agrarie a Pisa. Poi arriva la seconda chiamata: una vocazione adulta al sacerdozio, che non gli impedisce di bruciare le tappe, perché i suoi superiori intuiscono di avere di fronte una personalità destinata a ruoli di primo piano. Raffinato uomo di cultura, autore di innumerevoli saggi e pubblicazioni, monsignor Alberti si fece apprezzare per il suo lavoro anche nella Congregazione per le cause dei Santi. A lui si deve la valorizzazione di alcune figure della chiesa sarda, da fra Nicola da Gesturi e Virgilio Angioni ad Antonia Mesina e Maria Gabriella Sagheddu.

 

«La Sardegna è pronta, la Regione no»

Un fatto storico. Pietro Murru, direttore della Edilcassa e promotore del progetto “Fiocco verde”, definisce così l’approvazione della mozione per la creazione di una Agenzia delle entrate sarda da parte del consiglio della Provincia di Olbia – Tempio. «Lo Stato deve oltre 10 miliardi alla Sardegna – ha detto Murru – questa è la cifra della ormai annosa vertenza entrate. Solo nel 2011, lo Stato ha incassato 1,7 miliardi in più del dovuto». «Tramite Equitalia, lo Stato prende le risorse isolane e non restituisce al nostro territorio quel che gli è dovuto per legge – ha poi aggiunto – ma con l’istituzione dell’Agenzia delle entrate sarda, la Regione incasserebbe tutto, girandone poi la parte giusta allo Stato».

 

 

Polemiche sul calendario: Oppi convoca il comitato

Le proteste di parte dei cacciatori isolano e il parere negativo dell’Ispra hanno indotto l’assessore regionale all’Ambiente a valutare ipotesi di modifica del calendario venatorio approvato due settimane fa. Per questo Giorgio Oppi ha convocato per domani il Comitato regionale faunistico. Saranno discusse, informa Oppi, le numerose segnalazioni del mondo venatorio e di alcune amministrazioni Provinciali e Comunali che chiedono variazioni in particolare sulla caccia alla pernice sarda e alla lepre sarda, ed hanno espresso dubbi sulla caccia al cinghiale consentita dal nuovo calendario nelle giornate di giovedì.

 

«Un’indagine su Quirra»

Analisi economiche, fotografia del territorio, disagi patiti dal 1953 a oggi e necessità urgenti della popolazione del Sarrabus e dell’Ogliastra. Il nuovo sindaco di Villaputzu, Fernando Codonesu, è stato ricevuto dai senatori della commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito e ha presentato le richieste da parte della popolazione: in ballo c’è il futuro di un angolo di Sardegna che, dati alla mano, ha pagato un altissimo prezzo alla presenza del poligono militare di 13.600 ettari tra Perdasdefogu e la costa di Villaputzu. Codonesu ha chiesto ufficialmente soprattutto un serio controllo sugli effetti della salute delle guerre simulate e delle sperimentazioni delle armi svolte in questo angolo di Sardegna dal 1953 a oggi praticamente senza controlli.

 

Veleni industriali, nuovo scandalo

Sino al dicembre del 2009 i “veleni” della Saras sarebbero finiti a Carbonia al ritmo di 14.800 tonnellate all’anno, sotterrati in una discarica, gestita dalla Ecodump, non autorizzata a trattarli. Rifiuti nocivi – contenenti nichel, selenio, molibdeno, antimonio, residuo fisso, carbonio organico disciolto e idrocarburi – che sarebbero stati portati via dallo stabilimento di Sarroch e poi smaltiti illegalmente, attraverso la falsificazione dei certificati di analisi e dei formulari di identificazione. Il tutto per ottenere, naturalmente, un notevole risparmio nei costi.

 

La marea gialla approda in Parlamento

Il termine marea gialla è diventato il sinonimo del disagio che affligge le coste della Riviera del corallo. Ma durante il periodo estivo, lo stesso problema colpisce anche il litorale di Valledoria. Questo mutamento sarebbe imputabile al processo di produzione di energia utilizzato dall’Enel: per fare girare le turbine, la società apre le paratie della diga che sovrasta il bacino del Coghinas, provocando un versamento di acqua dolce sia verso il mare sia verso i terreni agricoli circostanti. Un’operazione che a fronte di una bassissima produzione crea un duplice danno: da una parte colpisce il turismo, che registra un calo delle prenotazioni, dall’altra uccide il bestiame, danneggiando le colture.

 

Movente misterioso, due le piste

Il piano degli attentatori che nella notte tra lunedì e martedì hanno sistemato una bombola di gas con l’intenzione di farla esplodere all’interno del cortile adiacente al centro anziani e l’asilo nido di via Trieste a Nuoro è stato un gesto di una gravità assoluta.  Due le piste investigative più decise seguite dalla Digos e dalla squadra mobile nuorese: da un lato, il nuovo appalto per la gestione della casa di riposo, dall’altro i sussidi comunali per gli indigenti. Due piste, dunque, ed entrambe sono legate a filo doppio alla crisi economica e ai servizi sociali.

 

Matrìca, oggi presentazione del progetto della società

Si conosceranno oggi il cronoprogramma dei lavori di realizzazione del polo chimico e le strategie di sviluppo di Matrìca.

effetti il progetto di chimica verde introdurrà molti elementi di novità rispetto alla dismessa industria petrolchimica. A cominciare dalla produzione delle gomme, unico impianto rimasto aperto, dove potrebbero essere realizzate gomme bio come quelle che Novamont già produce per la Goodyear.

 

Chimica verde, al via i lavori

Il cantiere del primo dei sette impianti della chimica verde a Porto Torres è operativo dal 9 luglio scorso, dopo gli stop imposti dalla Asl e dall’Arpas per monitorare il sottosuolo dello stabilimento dove è in corso il processo di reindustrializzazione. Servirà per produrre monomeri e lubrificanti bio. Per realizzarlo verranno impiegati 300 operai, mentre saranno un centinaio quelli che ci lavoreranno in pianta stabile. Entro il 2016 gli impianti dovranno essere sette, più un centro ricerche, e una (contestata) centrale a biomasse: serviranno 30 o 40 mila ettari per la coltivazione dei cardi da utilizzare come combustibili.

 

Matrìca assume a Porto Torres, da spendere subito 39 ml.

«Con l’apertura dei cantieri green l’indotto toccherà subito 100 unità tra edili, elettricisti, meccanici, operai e tecnici, per passare a 300 entro fine anno», hanno assicurato i dirigenti della società. In crescita i dipendenti diretti: oggi sono 20, saranno 60 prima di gennaio, 90 nel 2013. «Comincia la vera sfida per fare di Porto Torres un modello d’eccellenza nella bioeconomia», ha puntualizzato l’amministratore delegato, Catia Bastioli.  Che ha spiegato: «Insieme a tutti gli attori sul territorio costruiamo una filiera agricola su 30-40mila ettari, adesso non usati e marginali. Sistema basato su aridocolture a basso input, a cominciare da 3 genotipi diversi di cardo: nascerà così una delle prime bioraffinerie di terza generazione». . Alla fine, la maxi-installazione sarà una delle più grandi del pianeta: capacità annua pari a 350mila tonnellate di bioprodotti.

 


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