Novas sardas de sa chida, settimanale on-line della Fondazione Sardinia, Anno I, n° 22, domenica 15 luglio 2012

EditorialeProstrarsi o sollevarsi? di Franciscu Sedda (dal sito di Sardegna Democratica)

IN CUSTA CHIDA: rassegna della stampa sarda della settimana.

Cagliari, un sultano da Mille e una notte: il sultano dell’Oman Qaaboos Bin Said al Said, a Cagliari fino a domenica 15 luglio.

Editoriale: Prostrarsi o sollevarsi?

di Franciscu Sedda (dal sito di Sardegna Democratica)

L’incontro fra Giorgio Napolitano e Ugo Cappellacci (o se preferite, l’incontro fra due assenze, quella di Monti e quella della classe dirigente sarda) avvenuto a La Maddalena mi ricorda qualcosa.
Sicuramente non certo l’idea e la pratica della sovranità. Sicuramente non quella sovranità dei sardi così evocata, così sbandierata, così abusata, così bistrattata, così tradita, così umiliata.
È forse sovranità chiedere aiuto quando si potrebbero esercitare diritti? È forse sovranità dirsi traditi ma sentirsi fiduciosi? È forse sovranità gioire per promesse già fatte e mai mantenute? È forse sovranità minacciare il sovrano dicendo che lo si fa per il suo bene, “per evitare una secessione al contrario”?

No, la sovranità non è né minaccia (neanche quando è pronunciata nel sardo più bello) né piagnisteo (nemmeno quando porta ad ottenere un contentino).

Sovranità è cura di sé. Sovranità è affermazione di sé. Sovranità è presa in carico dei propri diritti e delle proprie responsabilità. Sovranità è definizione e perseguimento dei propri interessi. Sovranità è concreta risoluzione dei problemi e contemporanea capacità di far crescere la coscienza democratica e la fiducia in sé della propria gente. Per questo la sovranità è e deve essere azione positiva, azione collettiva, azione intelligente, azione decisa e decisiva. E nulla di ciò si trova nella pratica della delega o della supplica, della minaccia o del piagnisteo.

Ecco, i gesti, i modi, le parole e i silenzi di quel rito che si è celebrato a La Maddalena tutto mi hanno ricordato men che meno la sovranità. E ancor meno quel discorso baldanzoso (fin troppo baldanzoso per essere credibile) pronunciato dallo stesso Cappellacci per la prima ricorrenza de “Sa Die de sa Sardigna” della sua legislatura. Vi parlò di autodeterminazione del popolo sardo, di un popolo che doveva seguire le orme dei catalani, degli scozzesi, dei baschi. Addirittura degli irlandesi!

Ma nessuna di queste nazioni senza stato – meno che meno gli irlandesi che uno stato lo hanno già – si comporterebbero davanti al sovrano di stato (di uno stato altro, di un altro stato) con quell’atteggiamento da indigeni un po’ arrabbiati e un po’ ammaliati, certamente fedeli e pronti a fare qualunque cosa (anche a minacciare il sovrano!) per il bene del sovrano stesso. Da persone civili, quali siamo, sarebbe bastata la cortesia. Non certo quell’atteggiamento umorale e contraddittorio che ci fa apparire così ingenui da meritarci di essere ogni volta fregati, così infantili da meritarci compassione e non certo rispetto.

Ecco, si è celebrato un rito. Si son chiuse le celebrazioni dell’Unità d’Italia in Sardegna, mentre anche a causa dell’Italia e della sudditanza all’Italia di quel fantasma pauroso (che fa paura e che ha paura) che è la nostra classe dirigente, la Sardegna muore di fame e disperazione, schiacciata da sudditanza e disillusione, dall’assenza di competenza e azione, di progetto e di visione, di senso di appartenenza e amore per ciò che è giusto per la nostra nazione, al di là di qualunque limite o imposizione.

Ecco, l’incontro fra “Re Giorgio” e il “buon Ugo”, non mi ha ricordato – né mi poteva ricordare – né la sovranità né l’autodeterminazione. Mi ha ricordato invece uno splendido passo di una delle “Leggende del Palazzo del Governatore” dello scrittore statunitense Nathaniel Hawthorne. L’autore de “La lettera scarlatta” in una serie di racconti evoca ed esorcizza gli anni precedenti quella “Rivoluzione americana” che porterà all’indipendenza degli Stati Uniti dalla Gran Bretagna. Eccoci dunque in America ai tempi di Re Giorgio III, monarca britannico. Eccoci ai tempi in cui gli americani erano sotto il potere di un Governatore che nelle colonie esercitava per delega la sovranità politica (e gli interessi economici) della Gran Bretagna. Ecco che una folla di americani festanti attende, insieme al Governatore, Lady Eleonore, superba metafora del potere sovrano in visita nella periferia sottomessa, usurpata delle sue tasse e di qualunque diritto di rappresentarsi.

Ecco che Lady Eleonore – alter ego di Re Giorgio III e della Gran Bretagna – fa per scendere dalla sua carrozza (la cui porta viene aperta da uno schiavo nero) rischiando di sporcare il suo sovrano piede nella fanghiglia di quel luogo così malandato, così al di là del mare, così separato dalla (sempre sia lodata) madrepatria. Il Governatore, davanti a cotanto rischio fa per venirle incontro, quando un giovane americano dalla carnagione chiara prostra se stesso a fianco della carrozza, offrendo la sua persona come stuolo (o zerbino!) per Lady Eleonore (“prostrated himself beside the coach, thus offering his person as a footstool for Lady Eleanore”). Imbarazzato (forse perché anticipato?) il Governatore intima al ragazzo di alzarsi, quando, fra il silenzio generale Lady Eleonore dice: “No, sua Eccellenza non deve bloccarlo. Quando gli uomini perseguono come unico scopo quello di essere calpestati, sarebbe un peccato negar loro un favore così facile da esaudire…e così ben meritato!” (“Nay, your Excellency shall not strike him. When men seek only to be trampled upon, it were a pity to deny them a favor so easily granted — and so well deserved!”).

Ecco, questo mi ha ricordato l’incontro fra il sovrano Giorgio e il governatore Cappellacci. Che direttamente o indirettamente, per colpa dello Stato o per debolezza della nostra azione, per causa di altri o assenza della nostra classe dirigente, siamo troppo lungamente apparsi come un popolo abituato a prostrarsi. Un popolo che troppo spesso ha amato essere calpestato o addirittura, da solo, con le sue scelte e i suoi rappresentanti, ha voluto calpestarsi. Un popolo umiliato che però, come gli americani di allora, potrebbe essere sul punto di risollevarsi.

10/07/2012

IN CUSTA CHIDA: rassegna della stampa sarda della settimana.

Cagliari, un sultano da Mille e una notte.

Uno yacht che come dimensioni sembra un traghetto. che da una settimana, da quando è approdato al Molo Ichnusa preso interamente in affitto, ha cambiato lo skyline di Cagliari. A bordo di quella reggia galleggiante è salito il padrone, il sultano dell’Oman Qaaboos Bin Said al Said. Il ritorno a sedici anni dall’ultima volta a Cagliari coincide con l’interessamento di Al Thani, emiro del Qatar, per la Costa Smeralda e anche per il sud dell’isola.

Regione occupata dai cassintegrati

Troppe le divise a far da codazzo al ricco e venerato sultano dell’Oman, poche quelle dietro i poveracci di Sardegna: cassintegrati da 300 euro al mese, precari mollati per strada dopo essere stati spremuti. L’assessorato al lavoro, sei piani su sette invasi, si è arreso alle 10, la Torre di Viale Trento è stata conquistata mezz’ora dopo dagli operai con l’assessore Zedda costretta a inviare un Sms disperato al presidente Cappellacci: «Ugo aiutaci tu, questi non riusciamo più a tenerli».È da gennaio che l’Inps non paga la cassa integrazione a oltre ventimila sardi che dal Sulcis alla Gallura hanno visto chiudere piccole e grandi aziende. Alla fine tutt’insieme, trascinati dalla forza degli operai dell’Eurallumina, sono riusciti nell’impresa di spalancare portoni e porte, invadere uffici e sala giunta fino a costringere mezzo governo regionale a recuperare una cinquantina di milioni per tappare le falle con l’Inps.


Giunta, Oppi lascia: dal 27 solo Udc

Giorgio Oppi lascerà la giunta regionale il 27 luglio, al congresso regionale dell’Udc: sarà rieletto segretario e si occuperà solo del partito.

«Lai, sbagli a dire no all’Udc»

«Se c’è un modo per rafforzare Cappellacci, è chiudere le porte del centrosinistra a chi ancora non ha neppure bussato». Paolo Fadda di alleanze se ne intende, e giudica un errore grave la scelta della coalizione – ribadita in un recente vertice – di rinunciare al dialogo con Udc e Psd’Az, perché non rompono col centrodestra.

 

Alleanze, i dubbi del centrosinistra

Sembrava tutto chiaro, nel centrosinistra: porta chiusa a Udc e Psd’Az, tempo scaduto per ipotizzare alleanze con chi ancora sostiene Cappellacci. Ma il monito lanciato da Paolo Fadda («così rischiamo di perdere le Regionali», ha detto ieri all’Unione Sarda il deputato del Pd) riapre il dibattito.

 

Con la lite Cherchi–Diana il Pdl rischia l’implosione

La divisione l’assessore regionale all’Agricoltura, Oscar Cherchi, e l’ex capogruppo in consiglio regionale (ora passato al gruppo “Sardegna è già domani”, ma mai uscito dal Pdl),Mario Diana viene da lontano, addirittura dalla fusione nel Pdl di An e Forza Italia. I capi di due correnti che non si sono mai integrate e che le ultime vicende politiche hanno ulteriormente diviso.

 

Politica in lutto, è morto Michele Columbu

Il Psd’Az e tutta la politica sarda sono in lutto: è morto Michele Columbu,  aveva 98 anni. Artefice, assieme a Mario Melis e Carlo Sanna, del «vento sardista» che ha segnato gli anni ottanta. Insegnante di lettere e filosofia e animatore culturale nel vasto mondo delle zone interne, da sindaco di Ollolai balzò agli onori della cronaca nel 1965 con la solitaria marcia del lavoro da Ollalai a Cagliari (con deviazione e tappa a Sassari) per denunciare le inadempienze della Regione nei confronti del suo Comune e dell’intera Barbagia. Un cammino di 500 chilometri che fu anche un successo politico.

 

La Provincia Gallura chiude a ottobre

La provincia di Olbia-Tempio potrebbe essere la prima a chiudere i battenti, in anticipo sul marzo del 2013, data fissata in Regione per la riforma degli enti intermedi. Il motivo è molto semplice: a ottobre il presidente Fedele Sanciu lascerà la sua carica, dimettendosi per poter partecipare alle elezioni politiche della prossima primavera e cercare di riconfermare il suo posto a Palazzo Madama.

 

Fantola, addio all’Aula

Si affida a una breve lettera e la notizia fa in fretta il giro della città. Massimo Fantola lascia il Consiglio comunale. Il leader dell’opposizione di centrodestra chiude la sua esperienza a poco più di un anno dalle elezioni che lo avevano visto in campo come candidato sindaco nella sfida vinta da Massimo Zedda. Dietro la decisione ci sono «motivi strettamente personali», ricollegabili anche ad alcuni recenti problemi di salute.

 

Meno vincoli al mare, condoni nell’agro

Centottantaquattro pagine di nuove «idee guida» per riscrivere il Piano paesaggistico regionale a cinque anni dall’entrata in vigore del testo elaborato dalla giunta di Renato Soru. Nelle sue  «idee guida» trasmesse al consiglio regionale dalla giunta Cappellacci la fascia costiera non sarebbe più un «bene paesaggistico» ma assumerebbe un’altra qualificazione: «sistema ambientale ad alta intensità di tutela. Le novità che riguardano le zone rurali non sono poche: una di queste è che per costruire nell’agro occorre avere almeno un ettaro di terreno (nella precedente legislatura era stato introdotto il limite minimo di dieci ettari). In tre righe si lascia inoltre intendere la possibilità di una sanatoria.

 

Soru: «Il futuro non è fatto di cemento»

Si riapre lo scontro politico sul Piano paesaggistico. Renato Soru, il padre del testo ancora in vigore, si scaglia con forza contro le “idee guida” consegnate martedì al Consiglio regionale dal suo successore, Ugo Cappellacci. «Sono molto preoccupato, c’è un nuovo assalto alle coste e ora c’è persino la cementificazione delle campagne. Chi ha a cuore il futuro dell’isola deve reagire. È allarmante la visione di chi crede solo nel cemento e adesso, mentre ci sono dappertutto case inutilizzate e la finanza è andata in crisi proprio per questo, vuole portare la speculazione edilizia nell’agro. L’agricoltura sarebbe definitivamente condannata e invece deve avere un futuro con un moderno e garantito lavoro produttivo».

 

E il mercato dell’edilizia continua a crollare

Settimo anno di crisi per l’edilizia in Sardegna: l’allarme è della Cna che ha sottolineato il crollo per le nuove costruzioni. È stato eroso in sette anni il 36% del mercato delle costruzioni, mentre si ristruttura poco in una regione dove circa il 35% degli edifici ha oltre 50 anni. Inoltre diminuiscono i mutui sia per le abitazioni (-42,3% nel 2011 e -55,2% nel primo trimestre 2012) sia per i fabbricati non residenziali (-32,9% e -55% negli stessi periodi).

 

Crolla il mercato immobiliare di Olbia: resistono solo le case vacanza

A vivere una profonda crisi è il mercato dei bilocali e dei trilocali. Le case che costano da 120 a 150mila euro, destinate alla classe media. Impossibile per loro acquistare un immobile. Le banche non concedono più prestiti, i risparmi sono stati divorati dalle manovre feroci del governo, e il potere di acquisto è evaporato sotto il peso di decreti carichi di tasse. L’offerta si è moltiplicata, la domanda è scomparsa. Secondo molti a Olbia ci sono più di 3mila appartamenti invenduti.

 

Credito, l’anomalia dell’isola

Pierluigi Monceri, nuovo direttore generale della Banca di credito sardo, è stanco della litania sulla stretta del credito. L’impressione è che il vecchio modello di sviluppo dell’isola, avviato negli anni Sessanta con l’industria di base e con il turismo delle seconde case, sia giunto al tramonto. Monceri spiega: «Il primo tema è come far crescere l’agricoltura, oggi affetta da nanismo esasperato, e creare i presupposti per fare massa critica».

 

Camere a prezzi abbattuti ma la Gallura non decolla

Ombrelloni chiusi, hotel semivuoti e ristoranti deserti, l’Italia non va più in vacanza e l’industria del turismo vive un nuovo anno nero. In Gallura gli albergatori abbattono i prezzi delle camere, unica leva su cui si può agire per risollevare una stagione complicata, che a parte il turismo superlusso segna un calo delle presenza che arriva anche al 30 per cento. Il prezzo dei trasporti rimane la zavorra per i sogni di un decollo della stagione.

 

A Orosei una stagione con tante ombre

«Il turismo di fascia medio bassa non è più roba per la Sardegna. E se quest’anno riusciremo a pareggiare i bilanci tra ricavi e costi sarà già un successo. Ma non sarà facile. Su questo segmento delle vacanze la flessione rispetto alla passata stagione è sensibile. E il 2011 non è stato certo un anno da record». L’analisi sintetica e impietosa è di Piero Loi, contitolare della Iti Hotels, colosso internazionale della vacanze con strutture alberghiere sparse nei quattro angoli del mondo.

 

Stagione in calo, si punta sul turismo last minute

Turismo a Tortolì-Arbatax e in Ogliastra in generale: non sarà di certo un’annata boom. Le strutture ricettive, le società che offrono servizi per il turismo e anche certi locali, debbono abbassare i prezzi se vogliono sperare di attirare i turisti last minute.

 

Turisti, la stangata è anche sugli aerei

Il miraggio della tariffa unica è svanito sul più bello, alle porte dell’estate. Ed è rimasta la solita stangata per i turisti che partono in aereo da Roma e Milano. Sul Roma-Olbia-Roma, esclusiva di Meridiana, il picco è intorno ai 409 euro: un’andata e ritorno da Roma per Palma di Maiorca costa solo 50 euro ed ecco perché il turismo in Sardegna non decolla.

 

Isola troppo cara, gli italiani disertano

La Sardegna viene abbandonata dagli italiani accerchiati nei loro risparmi dalla manovra del governo Monti e scoraggiati da una crisi che ha svaligiato i conti in banca. Una vacanza in Sardegna costa più che andare alle Seycelles, più che in Grecia o a Ibiza. Rispetto al 2010 ci sono 10 milioni di turisti in meno in due anni. Il calo delle presenze anche quest’anno va dal 20 al 30 per cento. . Nel 2011 all’Isola Bianca sono arrivati un milione e 300mila passeggeri in meno. Il motivo è semplice. I costi dei trasporti, navali e aerei, sono troppo elevati. Gli sforzi degli hotel per ridurre le tariffe e aumentare i servizi sono vanificati.

 

Chimica verde, Matrìca apre i cantieri

Cominciati i lavori di realizzazione della prima fase del polo chimico che Matrìca realizzerà a Porto Torres. Lo ha comunicato la società nata dalla joint venture fra Eni e Novamont. La fase 1 del piano Matrìca prevede la costruzione dei primi due impianti entro il giugno del 2013. Nell’arco di quattro-cinque anni gli impianti arriveranno a sette con un investimento complessivo di 500 milioni.

 

 

Turismo nei fari e nelle torri In 30mila cliccano “mi piace”

Il progetto “SardegnaFari” della Conservatoria delle coste della Sardegna ha l’obiettivo di rilanciare quindici siti per trasformarli in strutture ricettive e museali anche attraverso eventuali concessioni a privati per la realizzazione di servizi. I progetti di recupero prevedono che si potrà soggiornare in tutti i fari. La risposta dei turisti non è mancata, con tantissime richieste già arrivate dai Paesi anglosassoni, dove è radicata la cultura di soggiornare nei fari, ma anche dal Nord Europa, in particolare dalla Germania.

 

 

Il sogno: portare a reddito i prodotti del territorio

«Vorrei poter portare a reddito tutte le eccellenze del territorio, materiali e immateriali», dice Davide Ferreli, 37 anni, nuovo sindaco di Lanusei, ex leader della Confindustria. «Cercherò di agire in sintonia con gli altri colleghi sindaci dell’Ogliastra per farne un’isola di eccellenza sia ambientale che produttiva. Il territorio è un piccolo mondo che ha in questo senso le carte in regola anche per mettere insieme scuola e imprese, di qualunque tipo esse siano.Abbiamo un plus: la qualità della vita elevata. »

 

Il sindacato difende i fumi d’acciaieria

«Preoccupati per la criminalizzazione dei fumi di acciaieria, che sono una materia prima, l’alimentazione di una parte dell’impianto, soggetti a controlli e monitorati»: la Rsu della Portovesme srl risponde all’interpellanza presentata da Paolo Dessì, consigliere regionale del Psd’Az.

 

Fondi sbloccati, le Asl pagano i fornitori

Passo in avanti per il pagamento dei crediti vantati dalle aziende nei confronti delle Asl. È stato liquidato alle aziende sanitarie locali della Sardegna quasi mezzo miliardo di euro per far fronte ai pagamenti dei fornitori. Nei giorni scorsi l’assessorato regionale della Sanità ha dato il via libera per sbloccare 450 milioni di euro come anticipazione del fondo relativo alle spese correnti di funzionamento.

 

Manager senza scuola

Il silenzio del direttivo Ailun preoccupa i 424 manager che si sono formati nei master internazionali decisi a difendere il ruolo nell’alta formazione che si è ritagliato l’università privata nuorese. Le rassicurazioni del presidente Lorenzo Palermo sulla continuità dell’alta formazione, non basta a rassicurare gli ex allievi riuniti in associazione e rappresentati nel consiglio di amministrazione.

 

Corsa contro il tempo per il museo giudicale

Dopo un’attesa e tante incertezze durate troppo a lungo, ora bisogna fare uno scatto per capire se c’è ancora la possibilità di far nascere il museo giudicale. Idea della giunta Soru, che lo finanziò nel 2005, avrebbe dovuto interessare le due città più importanti del più importante giudicato isolano: quello di Arborea. E invece, a metà del 2012, cioé quando sono passati già sette anni, ci si accorge che il museo giudicale è tale solo sulla carta. È per questo motivo che adesso, inizia lo sprint per salvare il salvabile, altrimenti il finanziamento di tre milioni di euro è ad altissimo rischio.

«Il Ctm in attivo, adesso il bacino dell’area vasta»

L’assemblea del Ctm, con i soci Comune di Cagliari, Provincia e Comune di Quartu, ha approvato il bilancio 2011, che chiude in utile. Gli amministratori hanno anche manifestato preoccupazione per le modifiche strutturali che discenderanno dalla riforma del settore trasporti.

«Bisogna tutelare i veri produttori e il territorio»

La notizia del maxi sequestro di vino all’azienda Feudi della Medusa di Pula si è sparsa velocemente e non sono mancate le reazioni da parte delle organizzazioni agricole. Coldiretti Sardegna ricorda che il fenomeno della pirateria agroalimentare è diffusissimo. «Le Doc e le Igt rappresentano il principale strumento comunitario per identificare e distinguere le produzioni enologiche legate ai territori e tutelarle dalle imitazioni», conclude il direttore della Coldiretti sarda Luca Saba, «dobbiamo credere nella valorizzazione di una filiera vitivinicola, basata sulla trasparenza, sul legame con il territorio di origine, tutelando un tessuto produttivo fatto di viticoltori».

 

 

Conad ridà un albergo a Carbonia

Il nome spicca sulla facciata, da ieri, contornato di quattro stelle. E’ Lu’ Hotel. L’unico albergo che abbia mai avuto Carbonia, l’Albergo Centrale, nato con la città nel 1938, è chiuso ormai da più di 40 anni. Centotrentadue posti letto, sei suite, centro congressi, beauty farm, palestra ristorante, bar, piscina, Lu’ è una struttura modernissima. E’ il nuovo investimento di Euralcoop-Conad del Tirreno e una nuova iniziativa del “patron” Nino Flore.

 

Divorziato e precario? Ora ti aiuta la Provincia

L’assessorato alle politiche sociali della Provincia di Carbonia-Iglesias ha previsto una serie di interventi sperimentali a sostegno di chi, in seguito al fallimento del proprio matrimonio, si trova in situazioni di grave disagio e non trova casa. Di qui la decisione, formalizzata con atto di Giunta, di sperimentare, con la collaborazione dei due Comuni Capofila del Plus, la organizzazione di due unità abitative, una per distretto, per ospitare temporaneamente genitori che vivono da soli con uno o più bambini e che non hanno le risorse economiche per pagare l’affitto.

 

 

 

Bonifiche, vertice al ministero della Difesa

Fallito il blitz del ministero della Difesa sui fondi delle bonifiche nei poligoni sardi, si mette finalmente in moto la complessa macchina politica e amministrativa per risanare le aree militari inquinate. Il punto di partenza è la relazione intermedia redatta dal senatore Gian Piero Scanu, poi votata all’unanimità dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito. Una relazione che sembra aver finalmente stabilito alcuni punti fermi, grazie anche all’effetto dirompente della audizione del procuratore della Repubblica di Lanusei, Domenico Fiordalisi, che ha fatto emergere una situazione disastrosa dal punto di vista ambientale, nel poligono del Salto di Quirra.

Processo dei veleni, scatta il dietrofront

Un articolo diverso del codice penale, cinque righe in più nel capo d’accusa finale. E quattro anni di udienze sui “veleni” del petrolchimico di Porto Torres vanno in fumo. Regredisce di tanto, e torna al 30 aprile 2008, il primo processo in Italia per avvelenamento doloso contestato ai padroni della Chimica in Sardegna: Syndial, Sasol e Vinyls. È l’amaro intoppo sul quale arretra un processo atteso da pescatori, associazioni varie, ambientalisti, indipendentisti di Irs e come Doddore Meloni, e chiunque abbia messo in tavola il pesce pescato a Porto Torres. Mercurio, benzene, idrocarburi, cadmio e cromo che stando a periti di ogni tipo abbiamo mangiato attraverso la loro carne.

 

 

L’ira dei senza stipendio

La Sardegna in crisi torna in piazza. La vertenza è quella per gli ammortizzatori sociali in deroga che per 20 mila lavoratori nei settori di industria, agroindustria, sanità e servizi per l’impiego (Csl e Cesil) rappresenta il sostentamento. Una rappresentanza di circa trecento lavoratori (con molti operai Eurallumina) ha occupato il palazzo sede della Giunta in viale Trento e l’assessorato al Lavoro (operai ex Ila) per ottenere gli ammortizzatori sociali che, in molti, non ricevono da gennaio.

 

 

 

 

Impianti eolici: bocciato lo stop generalizzato

I progetti per realizzare impianti eolici in Sardegna non possono essere bloccati nel loro complesso, con una delibera che ferma le procedure di valutazione d’impatto ambientale: ogni progetto dev’essere esaminato in base alle norme, quindi autorizzato o rispedito al mittente. Era stato il Tar a stabilirlo, ora arriva la conferma inappellabile del Consiglio di Stato. In sostanza quegli stessi progetti fermati con la delibera Cappellacci potranno essere ripresentati agli uffici regionali dell’ambiente ma questo non significa che saranno approvati.

 

 

 

I pastori preparano nuove azioni di lotta

Riparte la mobilitazione del Movimento pastori sardi (Mps) per denunciare il malessere nella campagne dell’Isola. Il leader Felice Floris preannuncia «un’estate carontina» e convoca gli stati generali del movimento.

 

 

Pagamenti, l’Isola maglia nera

Sardegna maglia nera nei pagamenti delle aziende: dal 2008 a oggi la puntualità è infatti peggiorata del 2%. A certificarlo è stata un’indagine condotta nei primi sei mesi del 2012 da Cribis D&b, società del gruppo Crif. Secondo lo studio, sono puntuali nei pagamenti appena il 34,4% delle imprese isolane contro una media italiana del 46,8%, che però è in costante crescita. Guardando le province, la peggiore è quella di Carbonia-Iglesias dove appena il 30,9% delle imprese è riuscita a saldare le fatture alla scadenza. Segue Cagliari, con il 32,4%.

 

Col Piano-Sulcis 2000 posti di lavoro

Sono previsti 130 milioni di nuovi investimenti Col Piano-Sulcis 2000 posti di lavoro Industrie, energia, porti, strade, agricoltura e ricerca per il rilancio Un piano per il rilancio del Sulcis da 130 milioni di euro, che vale potenzialmente più di 2000 nuovi posti di lavoro in diversi settori produttivi oltre alla conservazione delle buste paga già garantite dal polo industriale di Portovesme.

 

Alcoa-Aurelius: passo in avanti della trattativa

C’è tempo fino a fine agosto per siglare la lettera di intenti, ma a quanto si dice le trattative tra Alcoa e la tedesca Aurelius sarebbero a buon punto. Voci che fanno ben sperare, ma a Portovesme gli operai vogliono vedere fatti, carta che canta, prima di considerare chiusa una vertenza che vale 1500 posti di lavoro.

 

Keller, l’Arst fa retromarcia

Arst innesta la retromarcia e investe Keller. L’azienda regionale dei trasporti ha deciso di chiudere una commessa da 8 milioni di euro, da tempo aggiudicata al consorzio Firema-Keller e ora la fabbrica di Villacidro rischia di perdere un’occasione di lavoro per alcuni anni e l’opportunità di raddoppiare il numero di treni destinati alle Ferrovie della Sardegna. La cancellazione del contratto arriva nella delicatissima fase di liquidazione e potrebbe avere conseguenze anche sul negoziato per l’acquisizione della Keller.

 

Carni bovine, un milione di euro dalla Regione

Un milioni e di euro per le carni bovine sarde. La Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Agricoltura Oscar Cherchi, ha infatti approvato, anche per il 2012, il programma di spesa di un milione di euro per aumentare la qualità delle carni bovine isolane tramite l’acquisto di riproduttori, maschi e femmine, di alta genealogia.

 

 

Matching 2012, aziende in rete per battere meglio la crisi

Imprenditori sardi alla riscossa, in un momento di crisi come questo è necessario far fronte comune, senza chiudersi in se stessi. E’ questo, in sintesi, quanto emerso a Sanluri dalla presentazione di “Matching 2012”, evento di business a livello internazionale che, organizzato dalla Compagnia delle Opere, si terrà dal 26 al 28 novembre prossimi alla Fiera di Rho, a Milano. Oltre 80 le imprese di ogni parte dell’isola che hanno partecipato al convegno informativo per la Sardegna, coordinato dal direttore di CdO Sardegna, Paola Appeddu, con in prima fila fra i presenti l’assessore regionale al Bilancio, Giorgio La Spisa, del presidente della Sfirs, Antonio Tilocca, e del presidente della Confapi, Francesco Lippi.

 

L’Algeria adesso frena il Galsi

Nuove ombre sul futuro del Galsi. Per sapere se il gasdotto sarà realizzato bisognerà aspettare novembre, quando Sonatrach, il gruppo energetico algerino, chiarirà se investire o meno nel progetto.

 

Il governo difende l’accordo con Cin

Sul caso Tirrenia il governo non pare aver dato, almeno per adesso, molto peso all’alleanza Sardegna-Sicilia, che con i due governatori (Cappellacci e Raffaele Lombardo, non Salvatore come scritto ieri) vuole bloccare il passaggio della compagnia pubblica alla cordata Cin.

 

Olbia fa festa: «Il nostro territorio è salvo»

Il gasdotto Galsi ha scatenato un coro di no a Olbia. Gianni Giovannelli è stato uno dei capofila della contestazione al progetto: no alla stazione di pompaggio sia che fosse piazzata a Vena Fiorita o a Murta Maria. No all’uscita del tubo del gasdotto nell’area delle Saline, in piena Area marina protetta. Ora la notizia che gli algerini iniziano ad aver forti dubbi sull’investimento, non può che soddisfare il sindaco di Olbia.

 

Il futuro di Sant’Elia parte dal lungomare

Passato (e presente): palazzoni, disoccupazione, erbacce, pochi servizi e molto spaccio. Futuro: porticciolo, lungomare, stadio multifunzionale. E da adesso, con i primi concerti, nuova arena spettacoli. Sant’Elia a un bivio.

 

Lo sport chiude baracca

Nuorese in crisi, cartina tornasole del calcio e dello sport in città. Uno dei quattro top team della Sardegna per storia e blasone, dopo Cagliari, Torres e Olbia, da mercoledì è senza dirigenza e questa volta rischia grosso. Colpa della crisi, ma non solo. Da quattro anni il tema dell’estate verdeazzurra è sempre lo stesso, la Nuorese non c’è, mancano soci, dirigenti, tifosi, soldi. Squadra. Poi all’ultimo si trova una soluzione tampone. Un presidente che ci prova ma molla a fine stagione

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