Novas sardas de sa chida, settimanale on-line della Fondazione Sardinia, Anno I, n° 16, domenica 27 maggio 2012

Editoriale: Gran confusione sotto il cielo, la situazione è eccellente (Mao), di Salvatore Cubeddu

IN CUSTA CHIDA:  rassegna della stampa sarda della settimana.

 

 

 

 

 

 

 


Gran confusione sotto il cielo, la situazione è eccellente (Mao)

di Salvatore Cubeddu

Vanno segnate, queste settimane che vanno dal sei al ventiquattro maggio 2012, questi giorni, queste ore. I dieci SI’ ai referendum producono decisioni. L’elettore verifica le conseguenze del proprio voto. La democrazia diretta si impone a chi c’è stato e a chi ha disertato il seggio. Un’impressione così immediatamente efficace della sovranità del popolo non la si vedeva dal 1946 (repubblica/regno) e dal 1973 (la libertà del divorzio). Viviamo un tempo forte, la straordinarietà arriva dalla valanga di quei SI’, possiamo trasformare i mesi che verranno nell’occasione della storia, della nostra storia, la storia dei Sardi liberi e responsabili. Parafrasando l’aforisma di Mao: sì, c’è grande confusione sotto il cielo della Sardegna, ma la situazione possiamo farla diventare molto eccellente.

Dunque: si è votato, si è raggiunto il quorum, il Consiglio regionale ha rincorso le scadenze per lasciare tutto come prima, nelle otto province, fino al 28 febbraio 2013. Ma entro questo 31 ottobre il Consiglio dovrà legiferare sul  riordino generale delle autonomie locali, rimodellando l’associarsi dei comuni e riconvocando il corpo elettorale per confermare la riforma entro il 31 dicembre 2012. Il Consiglio, i partiti e i gruppi politici sono stati colti impreparati, non avevano un piano B. Evidentemente non credevano si sarebbe arrivato al quorum. E per una parte della classe dirigente tutto è crollato. Diminuendo il numero dei consiglieri, cancellando le province e tagliando i consigli di amministrazione il popolo ha deciso sia la drastica diminuzione numerica del ceto politico sia la riconsiderazione dei compiti immediati del Consiglio riguardo alle trasformazioni istituzionali (affidati all’Assemblea costituente del Popolo sardo) e del riconoscimento finanziario dei consiglieri. Ci poteva essere una punizione maggiore o più eclatante? Una spinta al cambiamento più obbligata? Un’occasione di protagonismo popolare così aperta?

Siamo tutti stupiti. Persino coloro che i referendum li hanno programmati e organizzati. C’è un qualcosa (una provvidenza, un destino, o solo ragioni concatenanti di causa-effetto …. non saprei … ) che ci dice che tutto questo doveva accadere. Che è bene che sia avvenuto. L’evento ci spiazza tutti rendendoci simili di fronte alla responsabilità del futuro. Quale?

Il 24 maggio, di fronte ai rappresentanti del governo, riuniti insieme alle regioni speciali italiane, il Presidente della Regione sarda abbandona polemicamente la riunione annunciando la messa in mora del Presidente Monti in quanto rappresentante dell’Italia. Il Presidente della Regione sarda si muove contro lo Stato? Cappellacci che scrive in lingua sarda una denuncia nei confronti di tutto il Continente? Siamo diventati matti?

Sì, siamo diventati matti. Tant’è che nessuno dei giornali che contano in Italia ha riportato la notizia. Per ora si tratta di una storia tutta nostra. Perché dovrebbe interessare, al debitore truffaldino che teme di andare in bancarotta, la tarda protesta della servitù che si è lasciata depredare i beni e non ha chiesto la riscossione del dovuto nei tempi opportuni? Lo Stato, che non ha interesse nè forza per riconoscerci interessi e diritti, sta distruggendo ogni nostra fiducia in una sua credibilità istituzionale. Sono notizie di queste stesse settimane: insieme al non riconoscimento dell’art. 8 dello Statuto va emergendo l’incredibile atteggiamento dei generali di fronte al dramma di Quirra; l’unico ministro che arriva è qui con la rinnovata pretesa di incrementare il costante ruolo carcerario dell’Isola; l’energia che paghiamo più cara del continente è diventata occasione di saccheggio nel fotovoltaico e nell’eolico contemporaneamente alla moltiplicazione della bruciatura di scorie che, dopo la Saras e la Portovesme srl, si intensificherà anche con il catrame a Portotorres.

Tutto capita ora. Meglio: ogni nodo arriva ora al pettine della nostra storia. Che facciamo? Litighiamo tra noi sulle province, e affini, o prendiamo il toro per le corna e ci organizziamo per mettere ordine in casa e sistemare le cose con l’esterno? Insomma: non c’è alternativa al dover cambiare. Ed è una bella impresa!

Dovremo affrontarli, tutti, i problemi, con intelligenza, reciproca comprensione e con decisione. Senza perdere il  meglio di quanto  fatto in questi anni. Ad esempio: se c’è un territorio provinciale per il quale è stata minima la polemica nella decisione di sopprimerlo, questo è stato il Medio – Campidano. Io stesso pubblicai dei pezzi fortemente sarcastici sul maggiore giornale dell’Isola mentre ne si decideva la promozione, qualche anno fa. Eppure non possiamo non riconoscere e apprezzare l’impegno svolto da quella presidenza nel promuovere il ruolo dell’agricoltura nel Campidano, la promozione attiva di una necessaria nuova ruralizzazione della Sardegna. La provincia di Cagliari non avrebbe saputo né voluto fare altrettanto. Nel futuro, possiamo permetterci il lusso di perdere una simile esperienza? E ancora, per i vincitori (è l’ultima volta che utilizzo questo brutto termine, e solo perché non trovo un eufemismo) si imporranno problemi non facili quando saranno obbligati a rispondere dell’oggettivo incremento del cagliari-centrismo accentuato dagli ultimi eventi. Saranno tante le considerazioni che arriveranno dai comuni e dalle altre città della Sardegna. Diciamocela tutta: i temi espliciti ed impliciti espressi in questi referendum rappresentano non  solo un problema giuridico, o solo costituzionale, ma innanzitutto politico e culturale. E’ la questione del modello di democrazia e del livello di sovranità che intendiamo assegnarci nel prossimo futuro.

In Sardegna, più che in Italia il rapporto tra il popolo e la politica ha intrapreso un suo nuovo percorso. La tappa dell’Assemblea Costituente del popolo sardo ne rappresenta l’appuntamento fondamentale. Quando il Consiglio regionale chiamerà il popolo a confermare o respingere la sua riforma delle province, quella può essere la data per eleggere l’assemblea costituente, per la quale dovrà essere a breve approvata la legge istitutiva. Intanto, la credibilità del Palazzo troverà una pubblica verifica in occasione della legge che i consiglieri regionali dovranno approvare per decidere entità, estensione e durata dei propri emolumenti. Non sarà per loro una vicenda nè facile né simpatica, discutere in pubblico di quanto meriti che entri nelle loro tasche. Ma la ragionevole considerazione di un loro dignitoso riconoscimento, che si parametri con la media del reddito (quanto in più?) di tutti i cittadini sardi, richiamerà l’opinione pubblica alla saggezza e al rispetto della giusta considerazione del loro impegno.

Per vincere i tanti ostacoli che inevitabilmente si accumuleranno sulla strada delle riforme è necessario attaccarli frontalmente animati da una forte passione. Si sente l’ardore di questa fiamma negli appelli che giungono dai giovani senza lavoro come dal bisogno di identità e dall’esigenza di rispetto da parte del nostro popolo. Il coraggio, la pazienza e la costanza accompagneranno una classe dirigente impegnata e onorata di rispondere alle urgenze dell’ora. L’ora dei Sardi.

 

 

IN CUSTA CHIDA:  rassegna della stampa sarda della settimana.

Sa Chida Passada per il numero 21-2012 (21 – 25 maggio 2012)

«Per favore non chiamateci grillini»

Nell’isola gli iscritti al Movimento 5 Stelle sono circa 700, qualcuno azzarda anche 1000. Non hanno soldi, si va avanti con l’autofinanziamento. E quasi sempre mancano le sedi. Per tutto il resto c’è la rete, l’immensa piazza dove il dialogo è fitto e soprattutto gratis. Dopo l’elezione di un consigliere comunale a Sennori e un’altra sfiorata a Cagliari nel 2011, ora si guarda con fiducia alle amministrative di Alghero e Quartucciu: i soli due Comuni dove c’è una lista targata 5 Stelle. Soprattutto dopo l’exploit a livello nazionale.

 

Distefano: «Grillo farà da megafono ai nostri programmi»

Giorgia Distefano (candidata sindaco per le prossime comunali di Alghero), allora è fatta: l’onda di Grillo raggiungerà Alghero? «Penso proprio di sì. Stiamo respirando l’aria di un nuovo mondo. Gestito dai cittadini. Senza più intermediari. Niente soldi nella politica, niente del passato che ci ha portato alla rovina. Spero che gli algheresi capiscano l’importanza di diventare loro stessi protagonisti nell’amministrazione della cosa pubblica e sostengano la nostra lista sino in fondo».

Carbosulcis, al vertice il signor Nessuno

Doveva partecipare al cambio della guardia ai vertici della Carbosulcis, ma non si è fatto vedere. Alessandro Lorefice, 28 anni, forse ha trascorso a casa la prima giornata al timone della più importante industria sotto il controllo della Regione. Magari ha ricevuto i primi preziosi consigli dal direttore generale di Carbosulcis, (confermato), Mario Porcu, dal presidente Cappellacci e dal suo mentore Giorgio Oppi. Ma chi è Alessandro Lorefice?Di lui si sa poco. Sicuramente non ha alcuna competenze in materia mineraria, non ha esperienze di gestione e amministrazione di società pubbliche, nè ha mai fatto parlare di sè per significative prese di posizione sui problemi industriali e dello sviluppo nel suo territorio e nell’isola. Un signor nessuno, verrebbe da dire, se non avesse un curriculum e un cursus honorum incentrato sull’essere “figlio di”. Il padre infatti è Raffaele Lorefice, preside dell’Istituto tecnico Enrico Fermi, già consigliere comunale e assessore ai servizi sociali.

 

Cappellacci nomina Lorefice Attacco del Pd

A poco più di due settimane dal referendum la Giunta regionale ha nominato il primo amministratore unico: si tratta di Alessandro Lorefice, consigliere comunale del Pdl di Iglesias. E se per Ugo Cappellacci la nomina è stata effettuata «nel pieno rispetto del voto espresso dai sardi», per il Pd è «slegata dalle competenze e dal merito e drammaticamente legata solo alla clientela politica».

 

Il Centrosinistra: «Stop alle lottizzazioni»

Il centrosinistra ha presentato la mozione che punta a controllare l’operato della giunta Cappellacci sulle nomine negli enti. La mozione dovrà essere discussa entro dieci giorni. L’opposizione ha accertato che Cappellacci ha avviato procedure di nomina degli amministratori di enti, agenzie e società in house e controllate dalla Regione.

 

Giovane avvocato per la Carbosulcis

«È vergognoso – sottolinea Pietro Cocco – che si nomini amministratore unico una persona che non ha alcuna competenza, come la legge impone. Si continua a procedere con lottizzazioni pericolose perché si sta mettendo in mano una società pubblica con 400 dipendenti che spende oltre 25 milioni di euro della Regione per dare una prospettiva alla miniera e si manda un inesperto allo sbaraglio. Cappellacci dimostra di non aver pudore e rispetto per il territorio».

 

Igea, tutto secondo le previsioni Confermato Bista Zurru, vice è Didaci

Non solo Carbosulcis ma anche Igea. Il carrozzone che ha ereditato gli ultimi minatori ha visto rinnovati, e confermati in parte, i suoi dirigenti. Al vertice è stato confermato Bista Zurru, intramontabile cavallo di razza della Dc, più volte assessore regionale e consigliere scudocrociato. Al suo fianco Vito Didaci, ex assessore comunale e attualmente consigliere comunale iglesiente, e Cesare Carta, docente in un istituto professionale, originario di Sant’Antioco e sponsorizzato dal consigliere regionale Gianni Locci. Se le nomine di Igea erano attese, quelle di Carbosulcis sono giunte inaspettate sia per il nome che per il metodo usato. Lorefice, che avrà la responsabilità legale dell’azienda, difficilmente seguirà la gestione ordinaria e lo sviluppo della miniera. Lascerà fare al vero uomo forte dell’azienda, il direttore generale l’ingegner Mario Porcu, presidente di Sotacarbo, confermato con un contratto triennale. L’importo per lui e per Lorefice non è stato definito, ma sicuramente non sarà applicato il massimo degli emolumenti previsti: 130mila euro.

 

 

«Quel posto spetta a un manager»

Le reazioni nel territorio, in città e soprattutto negli ambienti politici sulla nomina di Alessandro Lorefice ad amministratore unico della Carbosulcis, sono contrastanti. La maggioranza delle persone contattate ed inviate ad esprimere un commento replica con un sorriso.

 

Sindacati critici sulla nomina del presidente

La nomina del nuovo amministratore unico della Carbosulcis non entusiasma i sindacati che hanno commentato abbastanza criticamente la decisione del presidente della regione Ugo Cappellacci. «Sapevamo che la nomina sarebbe stata politica – ha commentato Mario Crò, segretario della Uil – ma, vista la situazione delicatissima in cui si trova la miniera, mi sarei aspettato una nomina “tecnica”».

 

È guerra Stato-Regione

Cappellacci denuncia, in italiano e in limba, il premier Monti: «Entro trenta giorni ci dia gli 1,6 miliardi delle Entrate negate» Con un atto a valenza doppia (diffida e messa in mora), scritto sia in italiano che in lingua sarda, la Giunta regionale ha scelto di concedere al massimo 30 giorni al governo Monti per ottenere il riconoscimento delle Entrate che, dal 2010 a oggi, non sono state versate nelle casse regionali.

 

«Attenti, l’Isola esplode»

Il portavoce di “A manca”: le tensioni sociali rendono la Sardegna una pentola a pressione, l’unica via d’uscita è l’indipendenza «La Sardegna è una pentola a pressione. Ribolle di tensioni sociali». E come il vapore nella pentola, le aspirazioni dei sardi cercano vie d’uscita: secondo Cristiano Sabino, l’indipendenza è la via giusta. Nell’ultima puntata dei forum dell’Unione Sarda e Videolina, il portavoce di A manca pro s’indipendentzia espone la sua teoria.

 

E ora rischia il Consiglio Regionale

Il voto del 6 maggio ha minato l’esistenza anche delle Province storiche. Perché ha cancellato la norma che definiva i confini degli otto enti, attribuendo ciascun Comune sardo a una Provincia. Solo che il livello di governo provinciale non può essere eliminato del tutto: è previsto dalla Costituzione e dallo Statuto sardo. Quindi il Consiglio regionale deve legiferare per superare quel vuoto. Un’eventuale inerzia, scrivono i giuristi interpellati dalla presidenza dell’assemblea, «potrebbe comportare una ipotesi di grave violazione della Costituzione e dello Statuto che potrebbe legittimare lo scioglimento anticipato ai sensi dell’articolo 50 dello Statuto della Sardegna».

 

Provincia addio, la rivolta dei piccoli centri

Che fine farà il Medio Campidano? Ne hanno discusso a Villacidro gli stessi amministratori dell’ente intermedio con i sindaci del territorio. Su tre punti hanno concordato tutti: che la spallata alla Provincia sia frutto di una ben orchestrata campagna di stampa, che il ritorno a Cagliari matrigna è da evitarsi come la peste e che forse bisognava svegliarsi prima per evitare il nefasto risultato referendario.

 

 

Province, via tutte ma tra nove mesi

Via tutte le Province, nuove e vecchie, ma fra nove mesi: il 28 febbraio 2013. Verranno sostituite da grandi Unioni di Comuni. Per realizzare questo progetto il Consiglio regionale approverà entro il 31 ottobre la legge di riordino del sistema degli enti locali, quindi entro il 31 dicembre si svolgeranno le consultazioni dei consigli comunali e dei cittadini con i referendum; consultazioni obbligatorie perché previste dalla Costituzione e dallo Statuto sardo per la delimitazione degli organismo territoriali.

 

Presidenti e sindaci: «Devono consultarci»

Il Consiglio delle autonomie locali, riunito nell’aula consiliare della provincia di Oristano, ha lanciato un messaggio alla Regione e anche agli elettori, che si sono espressi a favore della soppressione delle Province. «Quello aperto dall’esito del voto è un problema istituzionale gravissimo che riguarda direttamente gli enti locali e il Cal non può rinunciare a interloquire con il Consiglio regionale prima che il provvedimento venga definito» ha detto il presidente Gianfranco Ganau, sindaco di Sassari. Tore Cherchi, dimissionario presidente della Provincia di Carbonia-Iglesias, citando Gramsci, ha parlato di «sovversivismo dall’alto».

 

«Ecco come Vivere la campagna»

Ne parla con orgoglio, Fulvio Tocco, presidente della Provincia del Medio Campidano. Anche ieri quando, durante una conferenza stampa a Cagliari, ha illustrato i risultati di “Vivere la Campagna”, il suo progetto di sviluppo che in quattro anni ha ridato fiato a un settore primario di questo territorio, ovvero l’agricoltura. Ma dopo il referendum che ha cancellato le Province, questo progetto «unico in Sardegna» rischia adesso di scomparire «nonostante i risultati eccellenti».

 

 

 

Con cinque milioni aiuto alle famiglie per pagare l’affitto

Cinque milioni di euro ai Comuni per i contributi alle famiglie con basso reddito che non possono pagare l’affitto di casa. La giunta regionale, su proposta dell’assessore Angela Nonnis, ha approvato i criteri per individuare i beneficiari e determinare la quota da assegnare.

 

La crisi “strozza” anche il credito

Se si vuole capire qual è lo stato in cui versa l’economia del paese o di una singola regione occorre conoscere il sistema del credito. Uno degli elementi principali è costituito dalle sofferenze, cioè dai crediti ottenuti dalla clientela e non restituiti alle banche. Nell’ultimo triennio le sofferenze, secondo Bankitalia, sono salite a 59 miliardi con un incremento del 42,8% rispetto al 2008. Il Banco di Sardegna ha chiuso il 2011 con 494 milioni di sofferenze (+4,6 rispetto 2010). Significa che con la crisi non solo si ricorre meno al credito ma chi l’ottiene spesso non riesce a restituirlo.

 

Per la cassa integrazione aumentano ore in deroga

Nei primi due mesi del 2012 è stato utilizzato dalle aziende circa un terzo delle ore autorizzate di cassa integrazione. Per l’esattezza, il 36,4% (ossia 50 milioni in valore assoluto). Andando a fondo, risulta superiore il ricorso alla cassa integrazione in deroga, strumento richiesto dalle imprese che non possono usufruire della cig ordinaria: la percentuale è di poco inferiore al 40%, sintomo del fatto che la crisi continua a mordere.

 

I pescatori sardi si rinnovano? Ecco un milione

Da Regione e Fondo Ue Una mano ai pescatori che diversificano la loro attività intraprendendo una professione in ambiti diversi da quelli della pesca marittima. Per presentare le domande (scaricabili dal sito della Regione) c’è tempo fino al 25 giugno.

 

Visite all’Alcoa, per Eurallumina nuovo incontro

Una settimana intensa di visite all’Alcoa di Portovesme, dove si susseguono i sopralluoghi dei tecnici delle società interessate all’acquisto della fabbrica dell’alluminio. Resta il nodo dell’energia (La superinterrompibilità attende l’ok di Bruxelles), oltre alla questione ambientale da chiarire nell’eventuale passaggio di proprietà visto che tutte le società interessate si sono dette indisponibili ad accollarsi eventuali oneri.

 

Legler, mamma li turchi

Dopo quello di Ottana resta deserto anche il capannone di Tossilo. I macchinari della fabbrica di Macomer saranno smantellati e portati in Turchia. Tutto è stato venduto col prezzo a base d’asta stabilito dal Tribunale, quindi per tre milioni e 600 mila euro. Dice Franco Mussoni della Cgil, «con i macchinari, si smantella ogni opportunità di ripresa». L’attività tessile della provincia di Nuoro era nata nel lontano 1973, ora rimane quel capannone vuoto, ormai avvolto dal degrado. Quale futuro per i 105 lavoratori rimasti, lontani anni luce dal pensionamento. Finito il periodo di cassa integrazione, saranno disoccupati. Senza futuro.

 

«Polo nautico sulle ceneri di Legler»

Capannoni in rovina, tra le proposte di recupero anche un sistema energetico Il sogno di diciassette anni fa si è spezzato. Quando all’epoca, al posto della vecchia Marfili, si insediò la Legler, per la fabbrica che aveva fatto la storia del settore tessile in Baronia, pareva si fosse avviato un altro lungo e duraturo ciclo produttivo. Sepolta l’azienda, il capannone aspetta nuovi padroni. Il futuro – secondo l’amministrazione comunale di Siniscola, si chiama polo nautico. Non escluse altre soluzioni.

 

Chimica verde: primo passo del ministro

Il ministero dell’Ambiente ha dato il via libera definitivo alla fase 1 delle attività per la realizzazione a Porto Torres del polo della chimica verde. Il primo dei sette impianti che verrà realizzato è quello in cui verranno prodotti monomeri e lubrificanti bio con un investimento di 100 milioni.

 

Ue: sì all’energia scontata per Alcoa

Dopo mesi di attese, la Commissione Europea ha varato un provvedimento che rappresenta la salvezza per il polo metallurgico di Portovesme. Il commissario alla concorrenza Joaquin Almunia ha infatti presentato una determinazione che consente agli stati di concedere aiuti di stato alle imprese che hanno alti costi energetici e che rischiano la delocalizzazione proprio per questo motivo. Il documento prevede forti agevolazioni anche nel processo produttivo di cattura della CO2 nel sottosuolo, ma solo per gli impianti che al 2020 prevedano di realizzare l’intera catena della cattua, trasporto e stoccaggio della CO2. Difficilmente il calendario e le norme comunitarie, consentiranno aiuti per la Carbosulcis, in forte ritardo anche nell’invio del carteggio preliminare all’Ue.

 

Si collauda il binario e alla Keller torna l’ottimismo

La funzionalità del collegamento ferrato fra stabilimento e scalo di Sanluri Stato è uno dei punti fermi che il gruppo Skoda ha posto per l’acquisizione della fabbrica, al pari della garanzia che poi i nuovi treni e quelli del revamping che escono dallo stabilimento di Villacidro possano essere trasferiti sulla penisola con un servizio ferro-marittimo di trasporto, come lo era la tratta soppressa Golfo Aranci-Civitavecchia.

 

Bitti, un sindaco per fermare la fuga

Cinquantamila pecore. Questa è Bitti, tremila abitanti e spiccioli che dalla preistoria occupano la valle circondata dai colli di Sant’Elia, di Monte Bannitu e di Buon Cammino. Allevate in poco meno di 200 piccole e medie aziende con fatturati che arrivano anche a 200mila euro l’anno. E’ uno degli assi portanti della pastorizia dell’isola dove però si produce latte che vale meno dell’acqua. In Grecia lo vendono a un euro al litro. Ai pastori di Bitti noi danno 60 centesimi. E il paese sta fallendo. Bitti infatti da decenni si avvita in uno spopolamento che non sembra avere fine. Dai quasi 6mila abitanti del 1951 ai 3mila lordi del censimento 2011.

 

«Un contratto per i 700 forestali»

I sindacati di categoria chiedono da tempo l’applicazione dell’articolo 15 (comma 26) della Finanziaria 2007, in particolare nel passaggio che riguarda i semestrali dell’Ente foreste in cui si stabilisce che le ore di lavoro lasciate vacanti per pensionamenti o altro tipo di cessazione dei rapporti di lavoro vengano distribuite tra turnisti e stagionali.

 

Il caso Quirra sbarca in Senato

«Sto ultimando la bozza della proposta – spiega il senatore sardo PD Gian Piero Scanu – che verrà proposta ai capogruppo del Senato, al Governo e alla Difesa, in modo da arrivare ad affrontare compiutamente il problema dell’inquinamento dei poligono e della riduzione del peso delle servitù militari che grava sulla Sardegna». In ballo il futuro di Quirra, ma anche quello di Teulada e Capo Frasca. La bozza di verrà poi discussa davanti al Senato.

 

«Quirra, discarica di Stato delle armi e fabbrica di tumori»

Domenico Fiordalisi, il procuratore di Lanusei,parla per la prima volta dall’inizio dell’inchiesta che ha fatto discutere. E rischia di costringere lo Stato a rivedere il rapporto di forza tra la Sardegna e la sgradita presenza militare. A partire proprio da Quirra. . A una platea di cittadini Fiordalisi ha fornito strumenti tecnici per comprendere come solo di recente la Legge si sia adeguata al sentire comune: la necessità, avvertita solo a metà anni Ottanta, di perseguire traffici di rifiuti, inquinamento di ogni tipo, avvelenamento delle falde.

 

Ripascimento clandestino sigilli al lido di Is Molas

Sessanta metri cubi di sabbia su circa mille metri di spiaggia, un ripascimento eseguito alla chetichella, senza alcuna autorizzazione paesaggistica, neppure una comunicazione alla Regione e al Comune di Pula. Per Remigio Brisotto, direttore amministrativo della società Is Molas spa, è scattata la denuncia per violazione delle norme paesaggistiche. Nel frattempo gli uomini della stazione forestale di Pula hanno sequestrato la spiaggia, una sorta di lido privato per i soci del villaggio di Is Molas.

 

Le telecamere per i bus in aiuto della sicurezza pubblica

Saranno 95 gli occhi puntati sul territorio, con un sistema di rotazione di 360° e in grado di definire anche i minimi dettagli. Soltanto a Cagliari verranno attivate 55 telecamere. Ne saranno inoltre attivate 16 la Quartu, 7 a Selargius, 8 a Monserrato, 2 a Elmas, 3 ad Assemini e 3 a Decimomannu. Ad oggi sono 38 le telecamere già operative mentre 58, già installate, lo saranno da fine luglio. Insomma un collegamento diretto tra le telecamere e le centrali operative delle forze di polizia.

 

Morta a 98 anni la prima donna rapita dall’Anonima

Assunta Gardu è stata la prima donna sequestrata, nei tempi in cui l’industria dei rapimenti era una voce consistente del Pil di un’isola passata ai raggi X dalla Commissione parlamentare di indagine sul malessere. Assunta era moglie dell’avvocato Antonio Gardu: già vicepresidente democristiano del Consiglio regionale. Era lui che volevano, i tre banditi che il 29 settembre 1970 irruppero nella vita della famiglia Gardu Calamida, nella casa di campagna lungo la strada tra Nuoro e Oliena. . Le cronache raccontano di un sequestro concluso dopo 16 giorni e 17 notti e del pagamento di un riscatto di 17 milioni.

 

Fermata la tratta dei nuovi schiavi

Gli indagati dalla procura di Lanusei sono 38, molti altri sono invece gli “schiavi” dei nostri giorni coinvolti. Così molti marocchini arrivavano in Ogliastra per lavorare nei campi oppure per svolgere attività di prostituzione. Tra loro anche minori e tante donne. Per riuscire a scavalcare i paletti delle leggi sull’immigrazione, l’organizzazione aveva stabilito relazioni con datori di lavori, impiegati della Direzione provinciale del lavoro di Nuoro e un consulente.

 

Diteci cosa sarà della Fiera

Hanno un compito non facile, i nuovi amministratori della Fiera: quello di rilanciare una macchina che stenta a partire, che soffre di vecchiaia e che, probabilmente, deve essere ripensata da cima a fondo per disegnarsi una bozza di futuro.

 

Il biologico vola sempre più alto

Copagri denuncia: i contributi promessi non arrivano nonsostante l’Isola sia ai primi posti in Italia per consumo di prodotti senza pesticidi. Nonostante le aziende biologiche crescano anche in Sardegna, le opportunità potrebbero essere di più. Il Psr prevede gli aiuti nei pagamenti agroambientali (misura 214):. «Contributi promessi, ma ancora non pagati», spiega Ignazio Cirronis,  presidente di Copagri Sardegna. E c’è poi un’altra nota dolente. La misura 133 del Psr Sardegna concede contributi per la promozione dei prodotti di qualità e, tra questi, anche quelli biologici. «Cinque strutture del biologico», osserva sempre Cirronis, «hanno fatto richiesta negli ultimi tre anni per un piano di spesa, tra pubblico e privato, di oltre 2,2 milioni di euro». Ad oggi sono stati erogati contributi per appena 130.000 euro.

 

Terna declassa la centrale elettrica

Declassati da Terna. Che dal 6 aprile non considera più la centrale elettrica di Ottana “essenziale” per il sistema elettrico regionale, e dunque non acquista più (a prezzi di favore) la sua produzione in caso di picchi di consumo o emergenze varie. Una mazzata che potrebbe costare all’impianto la definitiva fermata. E mettere nei guai quel che rimane dell’agonizzante comparto industriale della Sardegna centrale.

 

Carloforte, la burocrazia fa ritardare la cattura dei tonni

La pesca del tonno rosso in tonnara, non è ancora formalmente iniziata. Non solo per colpa del maltempo, ma anche per problemi burocratici che, a quanto pare, hanno impedito finora alla Consociazione Tonnare Sarde di realizzare gli obiettivi di pesca prefissati per la stagione in corso, ovvero trasferire i tonni vivi dalle tonnare agli antistanti gabbioni galleggianti. Per compiere questa operazione, occorrono ulteriori nulla osta ministeriali, che regolano la cattura del tonno rosso in Italia. Autorizzazioni che tardano ad arrivare.

 

 

 

L’alternativa a Equitalia

Addio Equitalia; ora i comuni sardi, chiamati per legge a fare da sè in materia di tributi dal 2013, pensano alle Poste. Per il momento c’è un protocollo d’intesa firmato dall’Anci, associazione nazionale comuni italiani. Poi spetterà alle singole amministrazioni decidere se chiedere una mano a Poste Italiane ad esempio per gli avvisi di accertamento o per la lotta agli evasori della Tarsu.

 

Contratti dalla Russia per la società Saipem: speranze ad Arbatax

La Saipem si è aggiudicata nuovi contratti E&C offshore in Russia e nel Mare del Nord per oltre 1,1 miliardi di dollari. Nell’ex Intermare sarda ed ex Ses, dal primo giorno dell’anno in corso divenuta Fabrication Intermare Saipem – dopo essere stata incorporata, per fusione, dalla stessa Società anonima italiana perforazioni e montaggi – si spera che potrà giungere qualche lavorazione, come avvenuto per il Suriname.

 

Accordo Severino-Passera per aprire subito le carceri

Il risultato è triplice: Bancali, a Sassari, deve essere consegnato entro l’autunno; per Uta, invece, l’associazione d’imprese ha firmato un impegno, quello di terminare l’opera entro il 31 dicembre prossimo. Viste le difficoltà di una delle due imprese in Ati, l’azienda Eugenio Ciotola, è promessa forse audace. La terza soluzione riguarda il carcere di Massama a Oristano.

 

Sanità privata, i lavoratori aspettano gli arretrati

«I lavoratori della sanità privata in Sardegna da oltre sei anni attendono il pagamento degli arretrati contrattuali». Lo denuncia il segretario provinciale della Uil Fpl Guido Sarritzu. «In Sardegna sono più di 2.000 i lavoratori che assicurano prestazioni e servizi sanitari di qualità ed eccellenza».

 

Nasce la Casa della salute

Un poliambulatorio attrezzato al servizio del Basso Sulcis. L’Asl 7 ha approvato il progetto definitivo per la realizzazione della “Casa della salute” di Giba. Il piano d’intervento, forte di un finanziamento di mezzo milione di euro, è stato salutato con favore dall’amministrazione comunale. ». Il Comune realizzerà la struttura, poi la Asl 7 dovrà trovare le risorse per dotare il centro dell’attrezzatura e del personale necessario per farlo funzionare.

 

Aerei, restano le tariffe scontate

Ministero Le agevolazioni ai sardi prorogate sino a fine estate Salvi i collegamenti aerei per la stagione estiva. Dopo mesi di annunci e di smentite è arrivata ufficialmente la proroga della continuità territoriale per garantire la tariffa agevolata ai residenti in Sardegna. Con la proroga si scongiura il pericolo del ritorno al libero mercato e alla giungla delle tariffe aeree.

 

Quei giorni all’Asinara nell’estate 1985

Nell’estate del 1985, poco dopo gli omicidi di Ninni Cassarà e Giuseppe Montana, i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino vennero trasferiti in fretta e furia sull’isola dell’Asinara per preparare il processo a 475 persone accusate di essere boss, gregari e semplici manovali delle cosche mafiose del palermitano. Un luogo della memoria che ha visto la presenza di una delegazione del comune di Porto Torres guidata dal vice sindaco Margherita Diana insieme con la rappresentante dell’associazione Libera Adonella Mellino che hanno deposto una corona in quella che adesso è la sede operativa del corpo forestale.

 

Puddu resta lontano da Portoscuso

E’ tornato in libertà Adriano Puddu, l’ex sindaco di Portoscuso rinviato a giudizio per lo scandalo che ha colpito il Comune sulcitano, tra sesso, tangenti e voti di scambio. Potrà vivere liberamente ovunque ma senza rientrare nel paese di cui fino a pochi mesi fa era sindaco e autentica autorità. D’altro canto la scarcerazione condizionata di Puddu non indebolisce l’architettura probatoria dell’inchiesta che ha portato al rinvio a giudizio immediato dell’ex sindaco, del manager della Portoscuso srl Carlo Lolliri e dell’assessore comunale ai Servizi sociali Selena Galizia.

 

Dopo il ritorno in libertà Puddu è di nuovo sindaco

Tornato in libertà col divieto di rientrare anche per una sola ora nel suo paese, Adriano Puddu è di nuovo a tutti gli effetti il sindaco di Portoscuso: a stabilirlo sono le norme contenute nel testo unico della pubblica amministrazione, che prevedono la sospensione della carica elettiva solo in caso di misura cautelare in corso.

 

Incendiata l’auto alla supertestimone Sanna

Un’altra pagina nera per Portoscuso, paese già duramente provato dalle vicende giudiziarie che vedono coinvolto l’ex sindaco. Ieri mattina, alle 5.30, la Peugeot 1700 di Valeria Sanna, l’ex consigliere comunale e principale accusatrice di Adriano Puddu nella vicenda di sesso e tangenti, ha assistito impotente, dalla finestra del primo piano, alla distruzione della sua macchina parcheggiata davanti alla villetta.

 

Alle urne tra minacce e veleni

Paura dopo l’intimidazione a Valeria Sanna. Selena Galizia chiede il rito abbreviato Polemiche sugli scrutatori e allarme-voto di scambio Ci sono i suoi assessori, gli ex consiglieri e il figlio. Tutti in corsa per riconquistare il Comune. Lui, Adriano Puddu, l’ex sindaco accusato di concussione sessuale e corruzione, questa volta non è della partita, ma la sua scarcerazione a due settimane dalle elezioni rischia di incidere su una campagna elettorale densa di colpi di scena, condita da minacce e attentati.

 

 

«Rossella Urru è viva e sta bene»

Ma bene è sicuramente una parola troppo grossa per una ragazza tenuta in ostaggio nel cuore del deserto del Mali da 215 giorni. La buona notizia è arrivata dal Paese centrafricano attraverso quei soliti sconosciuti canali che finora hanno permesso di tenere accesa la fiammella della speranza.

 

 

I pozzi della Saras arrivano alla Camera: interrogazione di Pes

Il deputato oristanese del Pd ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Ambiente per fare luce sul pozzo esplorativo per la ricerca di idrocarburi nel comune di Arborea.

 

 

 

La zona franca fa sperare il piccolo porto

L’Ogliastra ha non solo il diritto di difendere la Provincia conquistata meno di dieci anni fa ma di essere dotata di un porto franco capace di rilanciare la zona industriale di Tortolì-Arbatax e dell’intero territorio. Ne sono convinti sia Giuseppe Mesina consigliere provinciale del Psd’az che Mauro Pilia neo commissario del Consorzio Industriale.

 

Molentargius, prove di rilancio

Un soggetto privato sardo sarebbe pronto a scommettere sulla rinascita delle Saline. E il piano industriale è già pronto. I Riformatori puntano al rilancio delle saline.

 

Lo stop a Tuvixeddu? Un danno da 77 milioni

I 1971 giorni di ritardo accumulati dal 2006 ad oggi nella realizzazione del progetto immobiliare di Tuvixeddu hanno provocato alla Nuova Iniziative Coimpresa un danno pari a 39 mila euro al giorno, in tutto 76,7 milioni. A fare i conti è l’advisory Deloitte spa, il consulente tecnico d’ufficio nominato dal collegio arbitrale cui ha ricorso Coimpresa per ricostruire dettagliatamente la complessa vicenda amministrativo-giudiziaria nata attorno al progetto Tuvixeddu e accertare sulla base di parametri attendibili le conseguenze economiche subìte dal gruppo Cualbu per uno stop al progetto che, dopo la sentenza emessa dal Consiglio di Stato nell’aprile 2011, appare ormai definitivo.

 

Sardegna in vetrina alle Olimpiadi delle isole

Inizia bene l’avventura della Sardegna alla XVI edizione dei Giochi delle isole. Le rappresentative isolane hanno ben figurato nelle prime gare, dove tutte le dieci discipline in gara sono scese in campo.

 

 

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