Novas sardas de sa chida, settimanale on-line della Fondazione Sardinia, Anno I, n° 14, domenica 13 maggio 2012

Editoriale: Quanto vale un consigliere regionale della Sardegna ?

di Salvatore Cubeddu

IN CUSTA CHIDA: rassegna della stampa sarda della settimana

Quanto vale un consigliere regionale della Sardegna ?

di Salvatore Cubeddu

Il trascorrere delle ore e dei giorni allarga la constatazione della straordinaria vicenda vissuta con l’approvazione dei dieci referendum. Essi confermano che in Sardegna esiste un’opinione pubblica che si informa, giudica i propri amministratori (nelle elezioni comunali di Cagliari e Olbia, lo scorso anno), difende il proprio territorio ( il ‘no’ di massa al nucleare), decide delle proprie istituzioni e del trattamento della rappresentanza politica.

Non è antipolitica, questa, ma il massimo della politica. E’ collegabile alle contemporanee elezioni amministrative italiane, ma non è ad esso semplicemente assimilabile. Sono i sardi in anticipo, almeno stavolta. Il 35,5% dell’unica giornata di voto si confronta con il 39,3% del primo giorno del referendum sul nucleare, quando si ottenne  più del 60% di partecipanti al termine del mattino successivo.

Non è chiusura, la fase che ci sta davanti, ma apertura al nuovo che ci aspetta. Si pensi solo se i referendum fossero falliti, alla stagnazione che ne sarebbe seguita e confermata. Invece siamo ad una svolta. Hic Rhodus, hic salta! (volgarmente vuol dire: “è un casino, datti da fare…!) A nessuno è possibile tornare indietro.

Ciò premesso, non possono non cogliersi le ambiguità e le difficoltà alle quali il processo riformatore dovrà fare fronte, che non sono tanto i disagi della destrutturazione di istituzioni peraltro da poco costituite (si troveranno per tali problemi le dovute norme risolutrici), quanto le possibili code polemiche che lasceranno sul terreno.

Dal Consiglio regionale e dalla province soppresse arrivano ai cittadini descrizioni di caos. In realtà i cittadini si ritrovano problemi eccezionali ma del tutto affrontabili. Il caos è tra i tanti consiglieri regionali offesi e irritati per il taglio dei loro stipendi e tra i consiglieri e assessori provinciali che dovranno tornare al loro lavoro.

Sul problema degli stipendi ai consiglieri merita di spendere subito una parola. E’ ora che chi lavora per i cittadini misuri il suo reddito con quelli dei propri rappresentati. Quale è il reddito medio dei cittadini sardi e quanto più alto deve essere quello dei consiglieri regionali (ma anche dei presidenti delle province, fino ad arrivare ai parlamentari da una parte e ai sindaci dall’altra) rispetto alla condizione dei propri elettori? Leggo che ora sia – a seconda di chi fa i calcoli e di cosa ci si mette dentro  – dalle sette alla dieci volte. Cosa fanno di così meritevole questi signori (letteralmente!) per meritarsi tutto questo ben di Dio?  Secondo noi, calcolato il reddito medio annuale del cittadino sardo nel corso dell’anno, il consigliere regionale dovrebbe prendere non oltre tre volte quel reddito, che ovviamente muterebbe annualmente in alto o in basso seguendo il dato reddituale dei cittadini.

Attenzione! Mentre i Sardi iniziano il viaggio per la riforma delle proprie istituzioni, continua a tamburo battente la ri-funzionalizzazione della nostra economia agli interessi esterni e contro i reali interessi della Sardegna.

In questa settimana l’Eni ha strombazzato da Milano le promesse della società  Matrica che, per fare la ‘chimica verde’, riempirà di cardi le pianure irrigue sarde. Qui non si riesce a costruire e diffondere un ragionamento collettivo che difenda la nostra sovranità alimentare. Nessuno in Sardegna risponde alla domanda: se riempiamo di cardi tutte le pianure irrigue, se facciamo di Matrica (e dell’altra fabbrica divoratrice di cardi prevista a Villasor) l’acquirente oligopolista del prodotto (il cardo!) delle nostre pianure, se dobbiamo vendere o affittare a questi le nostre terre, se lasciamo che in esse entrino piantagioni con semi geneticamente modificati: non stiamo aggravando il nostro suicidio economico collettivo?

In queste stesse ore arriva a verifica e a decisione il dramma del ‘salto di Quirra’ e il tema della chiusura della base militare. Perché si è permesso che si arrivasse a questo punto? Che, come bambini scemi e incapaci, lasciamo che chiunque faccia quel che vuole in casa nostra senza rispondere alle più elementari delle nostre domande?

 

IN CUSTA CHIDArassegna della stampa sarda della settimana

L’Isola contro la casta

Per raggiungere il quorum del 33 per cento sarebbero stati sufficienti 493.455 voti. Ne sono arrivati 32.196 in più, 525.651, il 35,50% degli aventi diritto. La consultazione, dunque, è valida. La percentuale più alta di votanti si è registrata nel Medio Campidano, dove il 42,56% degli elettori ha deciso che fosse giusto cancellare l’ente intermedio, la più bassa nella provincia Olbia-Tempio (26,85%) che si è dunque opposta alla sua morte annunciata. Basse percentuali anche in Ogliastra (28,75%) e Carbonia-Iglesias (31,53%) e Oristano che con il 33,05% ha comunque raggiunto il suo quorum. Alta partecipazione, invece, a Sassari (37,24%), a Nuoro, la città del principale avversario dei referendum, Roberto Deriu (presidente della Provincia), dove hanno votato il 34,76% degli aventi diritto e Cagliari, la seconda provincia per numero di voti (186.846, il 38,12%). Tra i Comuni il record spetta a Lodine, 322 elettori e 180 votanti (il 55,90%.

 

«Ora ascoltiamo i sardi»

Il presidente della Regione Ugo Cappellacci si era giocato molto, nella partita dei referendum anti-casta. Così come aveva fatto all’epoca della consultazione sul nucleare, ha deciso di pubblicizzare l’evento in prima persona. «Se non si fosse raggiunto il quorum avrebbero detto che mi sarei dovuto dimettere, in quanto sconfitto. Ma era mio dovere unire la mia voce a quella di tanti sardi che invocano il cambiamento».

 

Sanciu: «Ci ha sconfitto la vera casta»

«La casta, quella vera, si è nascosta dietro un banchetto per la raccolta per le firme. Ha usato risorse, anche pubbliche, per fare un colpo di mano. Un accentramento cagliaricentrico del potere. Ha cavalcato il malessere dei cittadini». È arrabbiatissimo il presidente della Provincia di Olbia Fedele Sanciu.

 

Deriu: «E adesso ci dicano che cosa succederà»

«Spero che finalmente i partiti, che hanno taciuto su una cosa importante come le Province, che ci hanno lasciati soli a difenderle, aprano bocca. E, insieme alla Regione e al suo presidente, rispondano agli interrogativi che con forza, e allarme, abbiamo posto». È preoccupato Roberto Deriu, ma non sorpreso: « da domani cosa succederà ai dipendenti delle Province abolite? E alle imprese che lavoravano per le Province? Chi è il loro cliente, il loro debitore? E le banche che avevano un mutuo, con chi lo hanno ora? »

 

Ugo Cappellacci: «Il cambiamento sarà immediato»

A caldo Cappellacci porta ovviamente acqua al suo mulino. Con una dichiarazione arrivata a tarda notte, ha fatto sapere: «Il risultato è per me di grande soddisfazione. Non m’interessa dire se è una soddisfazione personale, credo che conti sottolineare invece e soprattutto l’impulso verso il cambiamento arrivato spontaneo dalla gente». Sul futuro delle Province, vecchie o nuove, per adesso Cappellacci non si sbilancia.

 

Province in liquidazione

Saranno ricordate come le Province-meteora. Nate effettivamente nel 2005, soppresse nel 2012: sette anni, nella storia delle istituzioni, sono un battito di ciglia. Ma Gallura, Sulcis, Ogliastra e Medio Campidano non sono ancora morte. Hanno una ventina di giorni di vita, fino alla pubblicazione del decreto che darà atto dei risultati del referendum. Poi spariranno per sempre, e al posto dei rispettivi presidenti arriveranno i commissari.

 

 

 

 

Il Sulcis è già al dopo-Cherchi «Il territorio non sia sacrificato»

“La cancellazione del Sulcis”, come la definisce il presidente Salvatore Cherchi, avrà sicuramente conseguenze amare per il territorio più povero dell’Isola. Nel Sulcis, Provincia significa 130 posti di lavoro, servizi decentrati nel territorio come quelli fiscali o ambientali e in tema di di autorizzazioni. Senza contare la possibilità di gestire direttamente settori come quello dell’edilizia scolastica e della viabilità o, ancora del turismo. « I problemi ora non sono tanto nei 450 mila euro dei costi politici della nostra Provincia quanto negli 85 milioni di euro di investimenti e attività che sono in cantiere», sottolinea ancora Cherchi. Insomma, si rischia di provocare uno spreco immane di risorse, altro che risparmi.

 

La Gallura in rivolta: «Ci hanno tagliato l’indipendenza»

Svegliarsi una mattina e ritrovarsi di nuovo tra le braccia della matrigna Sassari. Con la lotta per l’autonomia, lunga 30 anni, cancellata da un colpo di penna. In Gallura è rivolta contro il risultato dei referendum che qui nessuno osa definire anticasta. Più che al taglio delle poltrone si pensa al taglio dell’indipendenza. La fine della Provincia viene vista come l’ultimo scippo di Stato a un territorio che continua a crescere, ma che vede smaterializzarsi il tribunale, l’Inps, l’Agenzia delle entrate, la questura. Solo per fare un breve elenco.

 

Medio Campidano, il sogno è finito

Il sogno-progetto del Medio Campidano, un territorio storicamente inventato agli inizi degli anni Novanta dalla necessità di affrancarsi dalla Provincia madre di Cagliari che ignorava la periferia, si è infranto nel voto referendario che ha visto proprio nelle urne mediocampidanesi la maggiore affluenza (42,5) di votanti.

 

Incidente d’auto per Cappellacci Bagarre in Consiglio

Ore 10, squilla il telefono della presidenza del Consiglio regionale: «Buongiorno, sono la segretaria di Cappellacci. Purtroppo il presidente ha avuto un incidente, è stato tamponato e non potrà essere da voi per il dibattito sulla Vertenza Sardegna. Gli hanno messo il collare. I giorni di prognosi sono dieci. Grazie». È cominciata così, via etere, una delle giornate più strane, negli ultimi anni, della vita politica sarda. Del tamponamento si sa poco. Dunque, Cappellacci è stato tamponato, anche se non c’è una ricostruzione ufficiale. Nessuna pattuglia dei vigili urbani sarebbe intervenuta sul posto per «i rilievi del caso». Sta di fatto che dopo lo spavento, il governatore con un’auto di servizio partita dalla vicina Villa Devoto, non è stato accompagnato al pronto soccorso ma visitato dall’ortopedico di fiducia.

 

 

Comunali, c’è anche Progres «Da noi proposte credibili»

Nato un anno fa dalla scissione di Irs, Progetu Republica non parteciperà con liste proprie alle amministrative sarde di giugno: «Ma saremo presenti in molte competizioni, coi nostri esponenti», spiega il segretario Salvatore Acampora. A destra o a sinistra? «Partecipiamo a progetti civici.

 

Coldiretti: «Serve un piano di rinascita»

Per salvare l’agricoltura sarda serve un Piano di rinascita. Lo sostiene la Coldiretti che sollecita un progetto complesso, che contempli una serie di interventi che vadano oltre il tamponamento delle emergenze, un’insieme di azioni utili ad incidere in maniera importante sui meccanismi che nei prossimi 50 anni potranno garantire uno sviluppo all’isola.

 

Imprese, energia salata nell’isola

Per un imprenditore lavorare in Sardegna significa spendere 2.708 euro in più rispetto agli altri industriali di tutta l’Europa. Il conto è stato fatto dall’Ufficio studi della Confartigianato sui dati ufficiali di Terna.

 

 

Il Pd chiede a Cappellacci la verità su Prato

Andrea Prato, l’ex assessore all’Agricoltore, scrittore e autore di testi teatrali, non convince il Centrosinistra nel suo nuovo ruolo di consulente «a titolo di amicizia per Cappellacci», come ha egli stesso dichiarato sulla Nuova di domenica. Andrea Prato è nato a Cosenza 47 anni fa, nel 2000 è diventato imprenditore in proprio, socio di Amalattea. Assessore all’agricoltura con la giunta Cappellacci, ha saldi legami anche con la Lega di Bossi. Esaurito l’incarico di assessore diventa presidente di Sardegna Co2, una società attivata dalla Regione.

 

 

Caso Sogeaor, per il Comune l’ultima parola dopo le urne

Orizzonte sempre più incerto per Fenosu. Se i creditori non dovessero accettare la proposta di concordato il rischio di un fallimento è concreto. Intanto, in attesa dell’ingresso dei privati, la società ha perso l’adesione del Comune.

 

Tuvixeddu sempre al top del gradimento

Quasi settantamila firme in 70 siti storici, cinquemila solo a Tuvixeddu che resta al top del gradimento tra i cagliaritani alla riscoperta del proprio passato. In migliaia hanno approfittato, almeno sino a quando il tempo ha dato una mano, della sedicesima edizione di Monumenti aperti per esplorare la storia della città.

 

Onanì cita il ministro in tribunale: «Deve restituirci Mamone»

Erano terre feudali ai tempi della dominazione spagnola, fu il re Carlo Alberto ad affidarle ai Comuni compresi nella Carta Reale nel 1839. Sono passati quasi due secoli e adesso il piccolo Comune di Onanì ha deciso di impugnare carte ingiallite dal tempo, con bolle e sigilli d’altre epoche storiche, per chiedere che lo Stato gli restituisca 879 ettari di terra che la colonia penale di Mamone non usa da più di vent’anni.

 

Porto Rotondo off-limits per le navi da crociera

Effetto Concordia. Il divieto di inchino rischia di mettere in ginocchio l’industria delle crociere di lusso. Quelle dei turisti a 5 stelle che arrivano su mega yacht ed entrano solo nelle boutique con i prezzi a tanti zeri. Dopo lo schianto della nave davanti all’isola del Giglio, il governo ha imposto che tutte le navi passeggeri debbano passare a 2 miglia di distanza dalla costa.

 

«Ora la Regione ci ascolti» Lo stagno in agonia, parte la rivolta per cambiare gestione

L’oro di Cabras è lo stagno Pontis. Ma da tempo non assicura più un’adeguata retribuzione ai pescatori che infatti se ne allontanano con delusione e rimpianti. Contrariamente al solito però, il clima a Cabras è sereno, nel senso che tra i pescatori non emergono i malumori che caratterizzano i momenti di crisi. Forse perché stavolta la situazione è davvero grave, al di là della presenza dei cormorani e del risanamento della laguna che sta sempre per partire ma non viene mai avviata e non si sa come affrontarla.

 

Parte il piano di monitoraggio per sconfiggere la febbre del Nilo

I veterinari della Asl hanno dato il via ai primi prelievi sui cavalli per individuare l’eventuale circolazione del virus West Nile disease. È partito così il piano di monitoraggio della Asl mirato a sorvegliare l’eventuale circolazione virale della Febbre del Nilo Occidentale che l’anno scorso ha fatto strage di cavalli, arrivando a colpire in alcuni casi anche l’uomo.

 

 

Dolianova, rapina da 190mila euro

Rapina record nel Medio Campidano, con un bottino che sfiora, secondo i dati forniti dagli inquirenti, i 190mila euro, ai danni del Banco di Sardegna, preso d’assalto da un commando di banditi, che per il modo di agire, la determinazione e il sangue freddo dimostrato nel corso della rapina, sembrano tutt’altro che dei dilettanti improvvisati.

 

Gli americani interessati alla fluorite

Visita alla miniera Uno spiraglio sul futuro della miniera di Silius. Tre società, due italiane e una americana, sarebbero interessate alla gestione del più grosso polo di fluorite d’Europa. Alcuni funzionari sono arrivati sulle colline di Muscadroxiu e di Genna Tres Montis per vedere da vicino gli impianti. Si è constatato che la miniera è in grado di garantire almeno quindici anni di lavoro sicuro.

 

Inattivo il settanta per cento dei giovani

In provincia di Cagliari tra i 15 e i 24 anni c’è un tasso di inattività del 70 per cento. In questi numeri sono compresi anche gli studenti, certamente, ma il dato è ugualmente altissimo, soprattutto per le ragazze e i ragazzi dai 19 anni in su che non proseguono gli studi. Mentre il tasso di disoccupazione (coloro che cercano un lavoro) è del 43,8 per cento.

 

Quirra, il Senato pronto a varare misure urgenti

Il procuratore capo della Repubblica di Lanusei, Domenico Fiordalisi, conclude la sua relazione sugli effetti delle esercitazioni militari nel salto di Quirra dopo due ore di audizione e un faldone con centinaia di pagine che raccontano come il torio, l’amianto e le altre sostanze tossiche sprigionate dalle esercitazioni militari, abbiano impestato la terra e l’aria di quel quadrato grande più di dodicimila ettari, ma non solo. La bonifica dovrà andare oltre i confini catastali dell’area militare, perché l’inquinamento è più grave di quanto si potesse immaginare. Tra i parlamentari, l’unico senatore sardo è Gian Piero Scanu del Pd. La relazione di Domenico Fiordalisi ha choccato tutti.

 

Abbanoa, debiti da record

L’assemblea approva il bilancio, 249 milioni di esposizione coi fornitori Marconi: «Assorbiremo il passivo da 15 milioni» Abbanoa archivia un nuovo bilancio in rosso ma conta di arrivare in pareggio entro un anno.

 

Il miele di agrumi di Mauro Lai conquista il Giappone

Non c’è miele che non sia stato premiato, che non abbia avuto un riconoscimento importante. Goccia d’oro a Castel San Pietro (Bologna), più volte sul podio a Montevecchio, richieste ed apprezzamenti dall’Australia e dal Giappone. E quel miele, ricercato e famoso, arriva da Ballao. È lì che Mauro Lai, 40 anni, ha messo su la sua azienda: tre milioni di api, tanta passione, gli spostamenti sino al Sarrabus per ricercare i fiori migliori.

 

Chimica verde, la Sardegna al centro dei progetti dell’Eni

L’innovazione tecnologica è uno degli elementi fondamentali della nuova chimica, e il progetto del Polo verde di Porto Torres (in partnership con Novamont che ha dato origine a Matrìca) prevede la realizzazione di un complesso industriale tra i più grandi al mondo per la produzione di bio-monomeri e bio-polimeri, con un investimento di 500 milioni di euro (aggiuntivi a quelli di piano). La realizzazione è pianificata in tre fasi, con sette impianti produttivi nell’arco dei prossimi cinque anni. La bioraffineria di terza generazione è l’elemento di forza del polo verde di Porto Torres.

 

 

Nuraghe in legno per Novamont

Nello stand allestito negli spazi di Plast 2012, a Milano, Novamont ha collocato un nuraghe in legno per ospitare Matrìca, la joint-venture con Eni-Versalis (già Polimeri Europa). Molte le attenzioni degli specialisti internazionali per il progetto che, partendo dalla ricerca e dal territorio locale, coinvolge agricoltura, chimica, industria e ambiente.

 

Dalle perette agli agnelli “sardi” I numeri del falso

Parmesan, Pecorito, prosciutti, formaggi, vino, olio. Sono decine i prodotti agroalimentari contraffatti

venduti all’estero con marchi che richiamano il Made in Italy, ma preparati e confezionati nei paesi dell’est europeo e negli Usa, in Sudamerica e in Australia, Si chiama “italian souding” ed è la forma più diffusa di imitazione di prodotti italiani sia nel settore dell’industria agroalimentare che nell’industrai in generale. Il valore del cibo Mady in Italy taroccato supera in valore i 60 miliardi di Euro, più del doppio del valore delle esportazioni dell’agroalimentare italiano.

 

 

In forte crescita gli affari col Maghreb e il Medio Oriente

Le imprese sarde, di fronte alla crisi, per non soccombere cercano nuovi mercati. E quello del mondo arabo ha esigenze che gli imprenditori della nostra isola possono soddisfare, dall’edilizia, all’agroalimentare. Ma anche nel campo dell’alta tecnologia. La conferma arriva da Mondino Schiavone, delegazione Camera di Commercio della Lega Araba Stiamo aspettando dalla Regione due bandi sull’internazionalizzazioneche potranno risultare molto importanti in questa direzione».

 

A caccia di turisti polacchi

Promuovere l’immagine della Provincia in terra polacca è stata la missione di una delegazione di Sogaer e della Provincia di Cagliari che nei giorni scorsi hanno fatto tappa a Cracovia per rafforzare l’immagine della Sardegna. Il punto di forza dei collegamenti con la terra che diede i natali a Wojtyla è Ryanair, che ha un collegamento stagionale con la cittadina del sud del paese.

 

Riva: ci chiamavano pecorai

«Gli insulti dagli spalti di tutta Italia mi hanno fatto sentire subito uno di voi» I ricordi dell’ex bomber del Cagliari, isolano d’adozione Uno dice: diventare sardi senza essere nati e cresciuti qui, che assurdità. Poi basta pensare un attimo a Gigi Riva e si cambia idea immediatamente. «Ma certo che si può diventare sardi», dice lui a proposito delle risposte al sondaggio dell’Università di Cagliari, «mi fa piacere che il 71% abbia detto sì a quella domanda».

 

 

Sviluppo rurale, 77 milioni sono a rischio

Copagri Sardegna lancia l’allarme sulla spesa del Programma di Sviluppo Rurale, Psr: entro fine anno devono essere spesi oltre 173 milioni di euro, in base al monitoraggio svolto dal Ministero al 31 marzo 2012. Se questo non dovesse accadere ci sarà il disimpegno automatico (ovvero la restituzione delle somme stanziate da Bruxelles) di oltre 77 milioni di euro.

 

Esplode il malessere delle imprese sarde

I ritardi nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione sono da guinness. Ma da guinness al contrario: super negativo. Oscilla tra gli 800 e i 900 milioni il totale delle somme dovute da Regione, Asl, Comuni, Province (comprese, all’indomani dei referendum, le 4 ex). Oltre che dalla costellazione di altri enti strumentali o collegati. Accrediti. I tempi medi dei bonifici stanno pericolosamente sforando il tetto dei 12 mesi, dopo i record di 9-10 toccati nel 2010. Un primato da lumache.

 

Putzu: «Lo Stato? Spietato esattore, pessimo debitore»

«Siamo di fronte a un paradosso: lo Stato è un esattore implacabile dei propri crediti e un pessimo pagatore dei suoi debiti». A denunciare l’assurdità di un sistema che sta mettendo in ginocchio centinaia di società è il presidente regionale della Confindustria, Massimo Putzu.

«Pronte immissioni di liquidità per le Asl dell’isola»

Per i fornitori privati della sanità sarda è pronta un’iniezione di liquidità nelle casse delle Asl tra giugno e luglio: complessivi 373 milioni con una corsia preferenziale per pagare proprio i creditori. L’ha annunciato l’assesore regionale, Simona De Francisci, intervenendo alla tavola rotonda sul Patto per la salute organizzata da Confapi Sardegna.

Poetto, paura amianto

Rischio amianto alla Quarta e Quinta fermata del Poetto. A scoprire la fibra cancerogena è stato un cittadino. La fibra tossica dovrebbe derivare dal tetto dei casotti, composti da pannelli di eternit. E sarebbe proprio il modo con cui sono state abbattute le caratteristiche palafitte ad aver contaminato la sabbia di amianto. Le analisi dell’Arpas scioglieranno i dubbi sui resti dei casotti.

 

Fotovoltaico, vincono i cinesi

Il Tar respinge il ricorso: le serre si possono completare La guerra contro i cinesi non è ancora conclusa, ma per il momento è la Enervitabio a portare a casa una vittoria. L’effetto sarà immediato: i lavori nelle campagne di Narbolia non si devono fermare e le grandi serre fotovoltaiche possono essere completate.

 

«No all’impianto nel cuore del Cirras»

Il Consiglio comunale di Santa Giusta si schiera compatto contro le mire della E.On su Cirras. È stato approvato mercoledì scorso durante l’ultima seduta un documento unitario in cui si ribadisce «tutta la contrarietà da parte dell’intero Consiglio comunale rispetto al progetto di un parco fotovoltaico presentato dalla società E.On nell’area di Cirras a poca distanza dalla spiaggia».

 

 

Passa la legge, meno vincoli per le bonifiche

E’ passato a larga maggioranza in Senato la riforma del codice ambientale che dovrebbe rendere più facili le bonifiche delle ex aree minerarie del Sulcis Iglesiente. Lo ha comunicato il senatore del Pd Francesco San na, che è uno dei firmatati della proposta di legge.

 

Sono in arrivo i soldi per rilanciare i vecchi porti minerari

Saranno recuperati i porti e gli approdi minerari di Cala Domestica, Masua, Porto Ferro e Portixeddu: l’ente intermedio, nell’ambito del piano strategico provinciale, ha sottoscritto nei giorni scorsi l’intesa con i dodici comuni costieri e si è fatto carico del necessario finanziamento, dando in questo modo mandato di effettuare gli studi indispensabili per individuare gli interventi da mettere in atto.


 

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