L’UOMO CHE VOLEVA UNIRE I SARDI, di Salvatore Cubeddu

 

 

“Sarebbe piaciuto al professor Lilliu!”. Lo dicevo a me stesso e ai miei amici pochi minuti prima di spostarmi per dettare al giornale alcuni pensieri di ricordo (per conto anche della Fondazione Sardinia, di cui era uno de componenti). La notizia mi ha raggiunto mentre accompagnavo uno dei miei alla bella sfilata dei carri allegorici. Il Professore se ne è andato nel giorno dell’ultima domenica di carnevale: Lui ‘era’ un presenza leggera, la figura il carattere e la voce non ‘arrivavano’ mai ai toni alti, e neanche stavolta ‘voleva’  disturbare.

Rileggo e mi accorgo che utilizzo il verbo al passato: quando, in occasione della celebrazione di una die de sa Sardigna del secolo scorso – Lui è stato sempre il Presidente del comitato – gli consegnammo il collare di ‘homine sardu’, Manlio Brigaglia iniziò affermando che ‘professore Lilliu, è come se ci fosse sempre stato”. Giovanni Lilliu è vissuto a lungo, potendo dedicare agli amici la fresca ristampa di uno dei suoi libri fino ad appena qualche mese fa. Ha iniziato ad avere allievi più di settant’anni fa, ha conosciuto maestri attivi già nella seconda metà dell’Ottocento. Il difficile rapporto tra la Sardegna e l’Italia, tra la cultura sarda e la cultura italiana, tra il linguaggio sardo e quello continentale è passato sotto i suoi occhi e nel pensiero concentrandosi in tre parole: “costante resistenziale sarda”. Il Professore era ardito nel pensare il futuro dei Sardi, ma leale con le istituzioni italiane. Non a caso è stato inserito con convinzione nell’Accademia dei Lincei. Ma in tanti l’avrebbero visto bene rappresentare a Giorgio Napolitano ciò che la Sardegna è oggi e ciò che vuole essere. Eppure accompagniamo il suo corpo all’ultima dimora mentre tutto il mondo ufficiale sardo è impegnato ad incontrare il Capo dello Stato italiano.

Non sto perdendo il filo: che cosa sarebbe piaciuto al nostro Professore della sfilata di san Gavino che continuava? Statue enormi fino a cinque metri riproducevano nel colore del bronzo ossidato le figure di tre guerrieri nuragici lasciataci nei bronzetti. Tutt’intorno, sul pavimento del semovente mascherato,   dei cartelli segnalavano sulla carta geografica della Sardegna i luoghi delle servitù sarde rispetto allo Stato: Teulada, Quirra, Portovesme e via elencando. Un sardo di oggi, ma di tre metri, rivolgeva curvo, al guerriero antico che lo sovrastava, l’invocazione di aiuto. Così per quattro ore, passando in mezzo a decine di migliaia di persone. Quel carro era seguito da un centinaio di ragazzi e ragazze che vestivano la tunica di pelle e gli altri elementi guerrieri degli stessi bronzetti. I  Sardi di oggi ricercano nelle emozioni i grandi sardi della storia? Dobbiamo essere riconoscenti al Professore per questa presa di coscienza, di questo risveglio di orgoglio di un popolo che rivisita il proprio passato!

Mentre scrivo, il corteo con Napolitano percorre la Sardegna verso Sassari ed Alghero. Come un buon re antico ha potuto rendersi conto di persona delle sofferenze del popolo e dell’incapacità dei dignitari. Di sicuro avrà saputo che la sua visita in Sardegna è coincisa con la scomparsa del più importante tra i Sardi viventi. Gli sarà forse passato per la mente che la sua presenza ha influito nel limitare i pubblici riconoscimenti alla figura del Professore. Ma è andata bene così, il tutto è accaduto  secondo il carisma dell’Uomo.

Ma a noi che restiamo queste semplici esequie non bastano per chiudere  con Lui il discorso. Giovanni Lilliu è stato uno dei pochi uomini la cui cultura era in grado di spaziare nella complessità della realtà culturale, sociale  e politica. E tutto questo era accompagnato dallo spirito e dalla capacità di fare unità intorno a sé: un dono troppo prezioso, indispensabile  per aiutarci nella nostra perenne disunità, un’idea non a caso concentrata in una die de sa Sardigna. Dovremmo presto riunirci intorno alla sua figura. Con alcuni amici si è pensato di individuare a Cagliari un luogo e una data in occasione del trigesimo, una domenica del prossimo mese, per continuare il discorso. Ve ne informeremo per esserne partecipi. Tutti insieme. Lui ne sarà contento, lì dov’è.

 

 

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