Bachisio Bandinu scrive agli universitari sardi. Nell’Università di Cagliari ci si riunisce per discuterne.
Purtroppo vi lasciano “un ruolo marginale” … Però: — “di questo capitale da investire, la Sardegna, oggi, ha estremo bisogno …”.
Circa settantamila giovani universitari: un patrimonio di pensiero, di sentimenti e di ragioni, che può determinare una svolta decisiva sul destino della Sardegna. Una risorsa umana capace di progetto e di programma, dentro una esperienza di studio e di vita che può modificare la realtà politico-economica e socio-culturale dell’Isola.
Ciò che caratterizza la vita giovanile è la forza del desiderio, l’esplosione dei sentimenti, la pluralità degli interessi, la volontà di giustizia, gli slanci di solidarietà. Di questo capitale da investire, la Sardegna, oggi, ha estremo bisogno.
Quella fascia di età segna il periodo dell’esistenza più ricco di speranza, di vitalità, di eros, di prospettive e di sogni. Una carica energetica animata da grandi valori umani e da audaci contraddizioni.
Ebbene, questa enorme potenzialità rimane, in gran parte, inespressa. Una risorsa senza investimento.
La grande forza d’urto e di slancio che potrebbe contribuire a mutare radicalmente lo stato delle cose, troppo spesso, è una energia che si scarica a massa.
Settantamila universitari non contano granché, non hanno il peso che meritano nella società, non sono, in gran parte, operatori dinamici nella concreta realtà della vita sarda.
Il grande inganno sta in una frase: ” Voi siete il futuro della società”!
La parola futuro è senza tempo, vive nel rimando, nella dilazione. Nasconde il presente e affida il tempo a una promessa. Così si vive nell’attesa, in sospensione. E, inoltre senza alcuna garanzia di inveramento.
L’avvenire non è domani, è in atto, dipende dalla operazione pragmatica e dalla tua intelligenza progettuale, senza la concezione negativa del tempo. Non cercare un salvacondotto esterno. Sei tu il presente della società sarda che ha urgente bisogno della tua giovinezza del tuo fervore, dei tuoi slanci, delle tue passioni. Ha bisogno proprio della tua esperienza così esaltante della vita, ricca di carica emotiva di sentimenti travolgenti, di pulsione erotica, di istanza etica, di propensione al volontariato.
Alessio Marras, rappresentante degli studenti delle facoltà linguistiche, ci scrive:
Gentile Salvatore,
Come richiesto, invio di seguito il questionario e un piccolo testo da pubblicare nel sito della Fondazione Sardinia che metterò tra virgolette.
Se fosse possibile, aggiungerei anche gli estratti dal libro, che allego in calce, dato che sono parte della comunicazione dell’evento
“Pensi che gli universitari contino poco nella società sarda?
Ti ritrovi in questa descrizione e/o vuoi fare sentire la tua opinione in merito?
Noi rappresentanti degli studenti dei Corsi di Lingue dell’Università degli Studi di Cagliari stiamo organizzando, insieme alla Fondazione Sardinia, un incontro con Bachisio Bandinu, importante antropologo, giornalista e scrittore sardo, in occasione della pubblicazione del libro “Lettera a un universitario sardo”.
Sarà un incontro volto al dialogo tra studenti, docenti e personale universitario, in cui si cercherà di comprendere soprattutto la voce dei destinatari del libro di Bandinu, ovvero gli studenti universitari sardi, e il loro punto di vista.
Chi parteciperà, inoltre, riceverà gratuitamente la copia fisica del libro. In ogni caso per maggiori informazioni (tra cui la consegna del libro fisico) e per le adesioni, ti rimandiamo al seguente form in modo da poter scaricare in anticipo la copia digitale del libro: https://forms.gle/2wX4UMawiZ1481Md6
Speriamo vivamente che tu possa partecipare per portare la tua prospettiva e arricchire la discussione.
Ti aspettiamo”
Ti ringrazio in anticipo, Salvatore.
Cordialmente,
Alessio Marras
By Mario Pudhu, 11 ottobre 2023 @ 15:50
Bene meda! Mi ndhe allegro!
Bisonzu mannu e apretosu, si podiaimus transire, risparmiare, s’avilimentu e isperdimendu de sa Natzione sarda e desertificatzione antrópica de sa Sardigna e currèzere impresse s’iscallamentu de “sa zustìssia bos iscazet!” chi no nos ant betadu a frastimu ma betadu a domìniu e at fatu e sighit fàghere su “termovalorizadore” de s’iscola e universidade italiana emigrendhe energias e lassèndhennos chisina!