La sostenibilità dello sviluppo, di Antonio Barracca

Domani, 5 giugno, si celebra la Giornata mondiale dell’Ambiente. Tema della Giornata di quest’anno sarà il “Ripristino degli Ecosistemi”.


L’insostenibile leggerezza dell’essere è un proverbio tedesco, che vuol mettere in evidenza o sottolineare come le scelte che una persona compie nella propria vita appaiono del tutto irrilevanti se confrontate con la vita stessa. La leggerezza dell’essere è un soffio leggero a confronto del peso della vita. Milan Kundera, pubblicò “L’insostenibile leggerezza dell’essere” in Francia per la prima volta nel 1984. L’opera di Milan Kundera fa parte di quelle aperture sociali e politiche che segnarono la Cecoslovacchia e che ebbero la spinta dalla “Primavera di Praga.

Nonostante tutto essa ebbe una breve vita. Dal 5 gennaio 1968 al 20 agosto dello stesso anno quando un corpo di spedizione militare dell’Unione Sovietica e degli alleati del Patto di Varsavia invase il Paese.

Ma la voglia del cambiamento, di più libertà, fu così forte che per essa Jan Palach, uno studente di filosofia, si diede fuoco in piazza San Venceslao a Praga per protestare contro l’occupazione sovietica. Quindi la nostra vita ha bisogno di sostenibilità e interessa tutti i suoi aspetti a partire dal mondo in cui viviamo.

Nel 1987, venne pubblicato “Our common future“, il rapporto finale della Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo. In questo rapporto “Lo sviluppo sostenibile” è uno sviluppo che soddisfi i bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri.

“L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile” è il documento adottato dai governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite nel settembre 2015, che include 17 Obiettivi per lo sviluppo sostenibile. Soprattutto in questo rapporto la sostenibilità deriva dall’integrazione e dal bilanciamento delle sue tre dimensioni ambientale, sociale, economica.

La sostenibilità ambientale riguarda tutti gli aspetti della nostra vita quotidiane. #SoloUnaTerra è l’hashtag col quale si celebra, domani 5 giugno, la Giornata mondiale dell’Ambiente. Tema della Giornata di quest’anno sarà il “Ripristino degli Ecosistemi”, con l’obiettivo di prevenire, fermare e invertire i danni inflitti agli ecosistemi del pianeta, o comunque mitigare, rendere meno gravi gli effetti dei cambiamenti climatici.

Nell’ambito della sostenibilità, quella ambientale mi pare possa essere messa nella massima considerazione perché stiamo parlando della nostra casa comune, l’unica che abbiamo. Non è in gioco solamente lo sfruttamento delle risorse, il loro consumo, ma la compromissione dell’aria che insieme all’acqua sono essenziali, indispensabili per la vita. Alcuni dati dovrebbero far scattare un allarme perché di fronte all’inquinamento ambientale non dobbiamo arrenderci. La prima causa di morte per malattia in età pediatrica nel nostro Paese è il cancro e la sua incidenza, il numero dei nuovi casi, è doppia rispetto alla media europea. Quindi dobbiamo prendere coscienza che è necessario tutelare l’ecosistema e al contempo rinnovare le risorse naturali.

La sostenibilità economica è un tema complesso che da un lato deve produrre reddito e lavoro in maniera duratura, ma deve farlo anche e soprattutto all’interno dei territori valorizzando le sue ricchezze, tutelando l’ecosistema e il rinnovamento delle risorse naturali. Earth Overshoot Day, è il giorno in cui abbiamo consumato tutte le risorse del pianeta. A partire dal 1970 il grafico ci mostra come consumiamo le risorse disponibili del pianeta non a fine di ogni anno, ma addirittura nel 2023 il 27 luglio. Da quel giorno in poi, iniziamo ad utilizzare le “risorse di magazzino non rinnovabili”.

Infine la sostenibilità sociale intesa come la capacità di soddisfare condizioni di benessere attraverso quelli che chiamiamo diritti di cittadinanza come sicurezza, istruzione, salute, per dare a tutti uguali opportunità di partenza nella corsa della vita.

L’Unione Sarda, 2 giugno 2023

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