A Quartu S. E. rinasce la scuola di campidanese

Intervistato, il presidente dell’Accademia Giulio Solinas, 93 primavere alle spalle, medico in pensione e poeta in sardo per passione, afferma tra l’altro. «Spero che tanti giovani si iscrivano, solo così riusciremo a tramandare la nostra cultura “Ben venga l’iniziativa dello sportello linguistico attivato dal Comune, la cosa peggiore è quando su un tema così importante regna il silenzio».

Dopo anni di stop rinasce l’Accademia della lingua sarda campidanese, nata in città nel 2008 e di fatto ferma dal 2012. Una scuola che – fra corsi di poesia, teatro e concorsi letterari – vuole valorizzare il sardo parlato e scritto, e riporta al centro del dibattito l’importanza e il riconoscimento del campidanese a livello regionale. «Dobbiamo tutelare la nostra lingua d’origine», dice il presidente dell’Accademia Giulio Solinas, 93 primavere alle spalle, medico in pensione e poeta in sardo per passione. «Spero che tanti giovani si iscrivano, solo così riusciremo a tramandare la nostra cultura».

Nei giorni scorsi l’ultima riunione dei soci fondatori, terminata con la decisione di riportare in vita l’accademia nata 15 anni fa. Il direttivo è stato già costituto, mentre a giorni partiranno le iscrizioni. «Riprendiamo il cammino iniziato nel 2008 come onlus, e la finalità è sempre quella di valorizzare la lingua sarda nella sua varietà campidanese e in tutte le sue espressioni culturali», spiega Solinas, «poesia, prosa, teatro, forme letterarie del canto ed in particolare della “Cantàda” o poesia improvvisata. A tal fine saranno riavviate tutte le attività che riguardano specifici corsi e i concorsi letterari», aggiunge il presidente. «In particolare sarà curato l’insegnamento della lingua, conservando e valorizzando le caratteristiche delle diverse espressioni proprie di ciascuna località della vasta area linguistica campidanese». La stessa variante che Giulio Solinas utilizza nelle sue poesie e commedie in limba, comprese le traduzioni di famose opere letterarie. «Il campidanese è la prima lingua nata nell’Isola, parlata da due terzi dei sardi, non si capisce perché sia stata cancellata dalla legge regionale che impone sa limba sarda comuna», sottolinea il fondatore e storico presidente dell’Accademia quartese. Battaglia che va di pari passo con quella portata avanti dai Lions Club di Quartu per ottenere il riconoscimento da parte dell’Unesco della cantada campidanesa quale patrimonio immateriale dell’umanità.

In prima linea nella riattivazione della scuola di campidanese c’è anche il capogruppo del Psd’Az in Consiglio comunale Tonio Pani, che nell’accademia è vicepresidente. Famoso cantadori, da sempre impegnato fra laboratori di poesia improvvisata e iniziative in limba. «La ripresa culturale della città passa anche tramite queste iniziative», commenta Pani, «l’obiettivo è riportare in vita certi vocaboli e modi di dire che rischiano di scomparire». E proprio sul tema della lingua sarda, Pani era intervenuto di recente in Consiglio con un’interpellanza dove chiedeva di rivedere le traduzioni degli atti comunali. «Ho solo chiesto di rispettare la variante quartese, quei documenti devono essere tradotti con vocaboli del sardo che si parla nella nostra città», ribadisce. «Per il resto ben venga l’iniziativa dello sportello linguistico attivato dal Comune, la cosa peggiore è quando su un tema così importante regna il silenzio».

L’Unione Sarda, 10 marzo 2023

 

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