Quando le suore si inventano il “centro sociale” (A Guspini), ma …, di Giovanni G. Scanu

… lo fanno da secoli e dappertutto, E però …. metti quando le istituzioni di base (famiglia, chiesa, scuola) si mostrano in sofferenza. Allora può fare la differenza.

In termini moderni si potrebbe chiamare “Convento 3.0″, di fatto la casa salesiana di Guspini, in via don Minzoni, si adatta alle nuove generazioni diventando una specie di centro sociale in cui le ex allieve delle Figlie di Maria Ausiliatrice curano la formazione dei giovani, coadiuvate dalle suore che con tanta allegria escono in “borghese” tra la folla per offrire una serie di attività didattiche di qualità per i giovani partecipanti.

Un’offerta formativa che propone percorsi di crescita umana e spirituale, con tanto impegno e volontariato. Dai balli in piazza alla preparazione etica e alla formazione civica salesiana, con giochi e attività di laboratorio come la cucina. Un po’ di tutto per formare giovani con il principio di allegria e non di chiusura.

A descrivere questo nuovo modo di “fare oratorio” è suor Paola Saderi, direttrice dei centri unificati di Guspini e Sanluri: «Le ex allieve ogni sabato si impegnano con un gruppo di ragazzi, animando le serate in spirito salesiano e accompagnando questi giovani nel loro percorso di crescita. Il loro servizio rende vivo e rafforza il carisma salesiano». All’inizio erano 30 gli iscritti, oggi circa 70: il numero è in crescita di settimana in settimana. I ragazzi provengono da tutto il territorio di Guspini. Le ex allieve tesserate a Guspini sono circa 230, dai 12 ai 90 anni. «Ognuna è pronta a mettersi in gioco, nella misura adatta all’età e alle proprie possibilità, e questo ha creato una rete collaborativa che arricchisce», dice la coordinatrice Simona Piccioni.

Assieme alle ex allieve ci sono le suore che fanno parte delle strutture di Guspini e Sanluri. Sono sette. Con il loro carisma partecipano alle attività, si mettono a disposizione dei ragazzi, e infondono uno spirito formativo tipico nella storia salesiana di Don Bosco.

Ma perché lo fanno? È consuetudine che le suore salesiane escano per mescolarsi con la gente. Suor Ines Perra, delegata delle ex allieve, racconta il successo del “cortile salesiano” guspinese: «L’esperienza che le ex allieve stanno vivendo a Guspini nasce da una grande passione educativa salesiana e da una progressiva presa di coscienza della bellezza della vocazione laicale della nostra famiglia».

Il “cortile salesiano” è nato a Guspini per raggiungere i ragazzi feriti dalla pandemia. «Lavorare con ingegno e operosità per dare il proprio contributo ai giovani è diventata una priorità per tutte le ex allieve sarde che, anche in altri territori, desiderano aprire i cortili salesiani ai ragazzi con importanti povertà educative, per far continuare così il sogno di Don Bosco», aggiunge suor Ines.

Assieme alle suore e alle ex allieve ci sono i salesiani cooperatori, laici che hanno fatto la promessa al programma sociale di don Bosco. Fa parte della rete educativa anche l’associazione Vides Auxilium che ha sede a Guspini. «L’attuale crisi sociale del mondo giovanile, aumentata con la pandemia, ha messo in luce le tante difficoltà che affrontano i giovani» - sostiene il cooperatore Mauro Serra – «La mia funzione l’ho esercitata soprattutto come insegnante nella scuola, accompagnando gli studenti negli stage lavorativi, perché attraverso il lavoro si formano bravi e onesti cittadini. Con la scuola e il lavoro si danno le basi solide per la famiglia, il rispetto per l’ambiente e tante altre realtà sociali».

 

L’UNIONE SARDA, 18 febbraio 2023

 

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