Quei 31 comuni in fondo alla lista si ribellano al destino di “Comuni in estinzione”. Anche se piccoli vogliamo vivere. E si organizzano.

Venerdì 20 maggio 2022 alle ore 16, presso l’aula consiliare del Comune di Ula Tirso, si è tenuta una prima assemblea dei sindaci in rappresentanza dei Comuni a rischio scomparsa. Si tratta dei 31 villaggi ricompresi nello studio del Centro Regionale di Programmazione “Comuni in estinzione”. Pubblichiamo il comunicato stampa dei 31 sindaci, i dati dei comuni, la loro ultima proposta alle istituzioni e alla società sarda. (Nella foto: il paese di Ballao, uno dei 31).

 

Assemblea Comuni Obiettivo-1

COMUNICATO STAMPA

ADOZIONE DI UN RECOVERY PLAN-OBIETTIVO 1 CONTRO LO SPOPOLAMENTO

Venerdì 20 maggio 2022 alle ore 16, presso l’aula consiliare del Comune di Ula Tirso, si è tenuta una prima assemblea dei sindaci in rappresentanza dei Comuni a rischio scomparsa. Si tratta dei 31 villaggi ricompresi nello studio del Centro Regionale di Programmazione “Comuni in estinzione”.

Nel ricordare che gli studi sullo spopolamento della Sardegna sono ormai datati, risalenti ad alcuni decenni (l’ultimo aggiornamento è del 2013), i Sindaci, non a caso riuniti in uno dei Comuni più gravemente coinvolti, denunciano la colpevole mancanza di una specifica ed organica programmazione di contrasto alla progressiva desertificazione.

Agli studi condotti da demografi, urbanisti, economisti ed esperti nelle varie discipline, certamente meritevoli di attenzione per l’importanza dei dati raccolti sinora, supportati da articolata analisi scientifica, non ha fatto seguito una incisiva azione politico-amministrativa nazionale e regionale. Mai è stata adottata una pianificazione adeguata e finalizzata ad arginare la tendenza in atto, così efficacemente analizzata.

Il ruolo della Regione si è limitato ad analizzare e/o fotografare a-criticamente tale desolante contesto, cristallizzandolo.

Riteniamo sia necessario ben altro!

D’altronde, minimi interventi privi di organicità, talvolta estemporanei, non costituiscono una risposta adeguata al problema ormai cronico che rischia di trascinare nel disastro sociale, culturale ed economico tutta l’isola.

Consapevoli della grave responsabilità che anche i Sindaci delle nostre comunità hanno, se non altro per il troppo timido grido di allarme lanciato alla politica e alla società sarda, si è deciso di unire le deboli forze per rivendicare l’adozione di un Piano specifico contro lo spopolamento e la ripresa produttiva delle aree interne. Un Piano organico e mirato agli interessi generali della Sardegna e non solo alle sue zone marginali e periferiche, alla ciambella demografica.

In analogia a quanto promosso dall’Unione Europea con il Quadro Comunitario di Sostegno alle Regioni in ritardo di sviluppo, la Regione deve dotarsi di un programma pluriennale, con strumenti legislativi e amministrativi idonei, risorse finanziarie certe per sostenere i suoi territori poveri e in progressivo abbandono; come anche di parametri precisi con cui individuare i soggetti beneficiari.

Ciò deve costituire l’Obiettivo-1 della Sardegna.

L’Assemblea si è dotata di un Coordinamento provvisorio rappresentativo di diverse aree geografiche e composto dai Sindaci Antonella Chessa (Cheremule), Danilo Cossu (Ula Tirso), Giovannina Fresi (Monteleone Rocca Doria), Giorgio Scano (Simala) e Chicco Frongia (Ballao) che funge da portavoce.

Il Coordinamento promuoverà incontri nelle varie regioni della Sardegna con i rappresentanti della politica e degli Enti Locali, con gli imprenditori e i sindacati, la Chiesa e l’Università, i media, gli intellettuali, gli artisti: tutti i Sardi e chi ha a cuore la fortuna della nostra terra.

La rivendicazione non può limitarsi all’emergenza dei soli Comuni più sfortunati; la società sarda nella sua interezza deve essere coinvolta nella mobilitazione e nell’impegno per il bene comune.

 

Per il coordinamento

Gian Franco Raffaele  (Chicco) Frongia

sindaco@comune.ballao.ca.it 335 6175845

 

 

COMUNE DI BALLAO SU COMUNU

Piazza/Pratza E. Lussu n.3 ~ 09040 Ballao/ Ballau (SU) ~ ℡ 070/957319 C.F. n.80001950924 ~ P.IVA n.00540180924 ~ c/c p. n.16649097 www.comune.ballao.ca.it ~ e-mail: sindaco@comune.ballao.ca.it ~PEC: protocolloballao@servizipostacert.it

 

ORDINE DEL GIORNO / INDITU DE GUVERNU

ADOZIONE DI UN RECOVERY PLAN-OBIETTIVO 1 CONTRO LO SPOPOLAMENTO

 

La Sardegna è interessata dal drammatico spopolamento delle sue zone interne e vive l’epocale esodo umano verso le zone costiere, gli agglomerati urbani sardi e l’emigrazione.

A nulla sono valsi gli appelli e le proteste di amministratori, politici e intellettuali, per il rischio demografico che incombe sulla nostra nazione. La desertificazione ha infatti gravissime conseguenze sull’economia, sulla cultura e sulla identità stessa dei sardi.

Eppure il fenomeno è segnalato da tanto, troppo tempo. I demografi e gli urbanisti, specialisti della materia i cui studi raramente sono tenuti nella giusta e puntuale considerazione, lo evidenziano già dagli anni 60 del secolo scorso.

Ricordiamo la clamorosa marcia di protesta di Michele Columbu, Sindaco di Ollolai, che nel 1964 partì a piedi dal suo villaggio per Sassari e poi Cagliari nel tentativo di sensibilizzare i centri di potere e scuotere la coscienza collettiva.

Tentativo vano perché a distanza di sessanta anni lo spopolamento è più grave che mai, coinvolge quasi tutti i Comuni dell’interno e trascina l’intera Sardegna verso un impoverimento generalizzato. Soccorrere la parte più sofferente dell’isola significa intervenire per salvarla tutta.

Negli ultimi anni si registra una maggiore attenzione per il problema ma senza alcun risultato legislativo o finanziario concreto. Troppo timidi i sostegni per combattere la denatalità o favorire il ritorno. Troppo forti i vantaggi dell’economia e dei servizi in favore dei centri meta dell’esodo.

Invertire la tendenza presuppone programmi a breve, medio e lungo periodo. Non è superfluo ricordare il Piano Marshall, il cui vero nome era, non a caso, European Recovery Program; come anche è opportuno evidenziare che per affrontare l’emergenza provocata dalla pandemia Covid19, l’Unione Europea è ricorsa a un altro strumento finanziario straordinario, il Recovery Fund.

Lo spopolamento della Sardegna va affrontato con un piano straordinario. Non possono esserci alternative serie e concrete a un Recovery Plan per le zone Interne; come non sono tollerabili ulteriori ritardi nell’adozione di programmi di contrasto e di superamento del problema ben noto. Il programma è già tracciato per buona parte dal Quadro Comunitario di Sostegno con l’Obiettivo 1, perché “contiene la fotografia della situazione di partenza, la strategia, le priorità d’azione, gli obiettivi specifici, la ripartizione delle risorse finanziarie, le condizioni di attuazione”.

Le regioni europee dell’obiettivo 1 sono quelle in ritardo di sviluppo, cioè con un prodotto interno lordo pro-capite inferiore al 75% della media comunitaria. Finalità del QCS è quello di coordinare gli interventi e renderli più efficaci rispetto alla riduzione del ritardo economico-sociale delle aree individuate sulla base di quanto evidenziato dalla strategia di sviluppo. Obiettivo generale del QCS è: • raggiungere entro il periodo di attuazione del QCS un sentiero di crescita delle regioni stabilmente superiore a quello dell’Unione europea • ridurre il disagio sociale.

Le misure d’intervento previste dal QCS sono co-finanziate dai fondi strutturali comunitari (FESR, FSE, FEAOG, SFOP) e da fondi statali e regionali, pubblici e privati.

In virtù del criterio reddito-Pil la Sardegna ha usufruito di ingenti risorse finanziarie a partire dall’ormai lontano 1994. Tuttavia il loro utilizzo non ha consentito il raggiungimento del risultato previsto, ossia di superare il gap con le regioni più sviluppate. A livello regionale è addirittura aumentato il divario fra le zone interne svantaggiate e quelle urbane e costiere: inevitabile quando si riceve per “reddito” (il parametro più premiante per tutti i Sardi) e si ridistribuisce per “abitante”, ossia il parametro più punitivo per i Comuni in via di spopolamento e scomparsa.

Tutto ciò considerato appare urgente e indifferibile l’adozione di uno specifico programma di intervento che, fermi restando altri strumenti quali la fiscalità di vantaggio, la premialità per servizi e professioni esercitate nei territori, e altre iniziative coerenti, abbia il criterio di reddito e PIL dei cittadini sardi quali discriminante per l’assegnazione dei finanziamenti nel breve e medio periodo.

Con i fondi del QCS la Sardegna riceve la solidarietà delle regioni più sviluppate. La Regione deve mostrare altrettanta solidarietà destinando quei finanziamenti, certi nell’entità e nel tempo, ai Comuni svantaggiati, che sono anche i Comuni a minor reddito e maggiore spopolamento.

Coerentemente al limite del 75% adottato dagli Stati membri dell’Unione Europea per sostenere le regioni con reddito inferiore, la Regione Sardegna deve destinare le risorse così ricevute esclusivamente ai Comuni che hanno reddito-PIL pro-capite inferiore al 75% della media regionale.

Il Consiglio comunale di Ballao/Ballau, appellandosi a Istituzioni, Enti, ANCI, Organizzazioni datoriali e sindacali, alla Chiesa e a tutto il Popolo Sardo,

C H I E D E / D O M A N D A T

alla Regione Autonoma uno specifico Recovery Plan in grado di ridurre il ritardo socioeconomico dei Comuni sardi, individuati con lo stesso criterio adottato dall’Unione Europea con il QCS, e sventare la desertificazione produttiva e culturale di vaste aree della Sardegna;

che a partire dalla programmazione 2021-2027 sia abbandonato il parametro del finanziamento “per abitante”, punitivo per i centri in spopolamento, e adottato quello del reddito in coerenza alla scelta dell’Unione Europea;

che anche per i fondi del Pnrr, che al pari di vecchie programmazioni quali PIA, Patti Territoriali, Accordi di Programma, ecc., sembrano indirizzati verso la ciambella demografica, siano previste risorse certe per attenuare il dramma del buco socioeconomico al centro della ciambella Sarda.

 

 

COMUNE DI BALLAO SU COMUNU

Piazza/Pratza E. Lussu n.3 ~ 09040 Ballao/ Ballau (SU) ~ ℡ 070/957319 C.F. n.80001950924 ~ P.IVA n.00540180924 ~ c/c p. n.16649097 www.comune.ballao.ca.it ~ e-mail: sindaco@comune.ballao.ca.it ~PEC: protocolloballao@servizipostacert.it

CONTRASTO ALLO SPOPOLAMENTO – OBIETTIVO 1

Gentili Colleghe/i, questa comunicazione è inviata ai trentuno Comuni sardi compresi nella famosa “lista rossa”, ossia quelli a forte rischio di scomparsa nell’arco di alcuni decenni, secondo le proiezioni elaborate per conto dell’Assessorato Regionale alla Programmazione. Lo studio risale agli anni ’90 del secolo scorso. Una volta inquadrato, però, non risulta che il problema sia stato affrontato adottando una specifica politica di contrasto; tanto meno di soccorso nei confronti dei nostri comuni destinati alla scomparsa.

Al di là di sporadiche iniziative il dramma dello spopolamento si è incancrenito, e dopo trent’anni l’emergenza investe molti più centri. Abbiamo atteso invano un intervento della politica coerente all’allarme lanciato da demografi e urbanisti. Anche noi abbiamo osservato, magari privilegiando iniziative singole rispetto a posizioni comuni meditate e ufficiali. Il fenomeno merita condivisione di soluzioni che abbiamo il dovere proporre, o quantomeno contribuire a farlo, con il coinvolgimento generale della società. Il problema non è solo nostro, ma di tutta la Sardegna.

Il Consiglio comunale di Ballao ha deliberato l’OdG che invio in allegato, perché siamo convinti della necessità di una programmazione di contrasto mirata alla rinascita economica e sociale di zone sempre più vaste della Sardegna; alla salvaguardia della stessa identità “rurale” così a rischio per emigrazione, esodo e colonizzazione culturale. L’OdG può essere una base di partenza, anche se i finanziamenti ricevuti dall’UE perché abbiamo un reddito “povero”, ritengo debbano essere destinati soprattutto alla Sardegna “povera”. Quella a rischio scomparsa.

Sentiti alcuni colleghi sindaci, si pensa di promuovere incontri nelle diverse zone per coinvolgere le organizzazioni territoriali, politiche, economiche, culturali e religiose. L’attesa trentennale di una politica specifica contro la desertificazione delle aree interne deve avere termine; occorre passare alla fase operativa ed è anche nostra precisa responsabilità. Per elaborare una proposta organica accompagnandola da dati puntuali, se condividete, vi chiedo di controllare la giustezza di quelli in tabella, comprese mail e recapiti telefonici, di completare i mancanti e suggerire eventuali integrazioni.

All’iniziativa sono interessati anche Sindaci di Comuni non compresi nella tabella, ma soggetti anch’essi alla diminuzione degli abitanti che pare inarrestabile. La chiusura di attività, la chiusura o la riduzione di servizi, che non ci stanchiamo di denunciare, sono i sintomi di un male che si chiama spopolamento. Non si riuscirà a curare i sintomi se non intervenendo sul male.

 

Bidda                           abitantis(2019)-edadi          superf/dens            redditu            distantzia                         Sindiga/u                      tel

Semestene 163 58,1 39,8     (4,1) 54
Monteleone 

Rocca Doria

106 49,9 13,4     (8,2) 8.848,02 40
Padria 638 53,2 48km2(13,2) 9.434,86 60
Giave 568 44,8 47,1  (11,7) 46
Montresta 566 49,6 23,8    (16,3)
Sorradile 429 54,6 26,34 ( 13,2)
Nughedu 

San Nicolò

828 49,6 67,8   ( 12,2) 9.335,16
Baradili 83 47,6 5,6km2 (14) 55
Soddì 118 56,6 5,4         (23)
Ula Tirso 592 50,2 18,85 (29,8) 7.904,37
Martis 536 49,5 22,96    (23)
Armungia 474 54,1 54,6     (8,7) 71
Borutta 286 50,9 4,8   (57,4)
Villa Verde 319 51 17,3   (18,1) 9.444,18
Anela 643 49,6 37      (17,8)
Esterzili 644 51,4 100,5 (5,71) 92
Aidomaggiore 450 50,9 41,4   (11,2) 9.136,21 48
Bortigiadas 767 40,9 76,6   (10,2) 44
Ruinas 669 52,2 30,3   (22,3) 8.371,31
Sìmala 355 51,3 13,4   (25,4) 10.550,93
Ardauli 867 53,1 20,5   (41,6)
Seulo 830 50,9 58,8   (14,3) 9.905,76
Villa S. Antonio 352 52,4 19,2   (18,8) 9.502,22 37
Asuni 345 49,8 21,2   (16,2) 8.323,81
Mara 622 50,6 18,9   (32,7)
Morgongiori 720 50,3 45,3   (16,2) 35
Ballao 831 48,6 46,7   (17,7) 8.394,74 63
Sini 496 51,3 8,7     (56,2) 43
Ussassai 567 51,8 47,4   (10,4)
Nughedu 

Santa Vittoria

497 51,3 28,6   (16,9)
Cheremule 469 53,1 24,2   (18,2) 42

 

 

 

CRENOS – Rapporto del 2019 – Indicatori economici

Il PIL della Sardegna risulta al 177° posto su 241 Regioni europee, con una media di 21.012 euro, pari al 70% del reddito medio europeo che è di 30.017,14 euro. Il 75% del PIL europeo è dunque di 22.512,85 euro, al di sotto del quale si entra nel novero delle Regioni che costituiscono l’Obiettivo1 del Quadro Comunitario di Sostegno (QCS).

Complessivamente l’Italia si colloca nella media con il 97%; al Centro-Nord si raggiunge il PIL di 34.497contro il 18.986 delle regioni meridionali. Il PIL della Sardegna risulta il più elevato tra le Regioni meridionali, ma deriva dal valore delle produzioni petrolifere che incidono per l’83% del totale.

Il reddito pro capite nel 2019 era di 19.667 euro a Cagliari; di 16.191euro la media regionale; di 13.443 quello del Sud Sardegna, risultata la provincia più povera. Il PIL pro-capite, seppure approssimativamente proporzionale, è cifra diversa e superiore al reddito pro-capite.

IVSM- Anche l’indice di vulnerabilità sociale e materiale fornisce elementi utili per l’individuazione di potenziali criticità – Media italiana 99,023571

Povertà Assoluta – Al 31.12.2020 era del 9,4% (7,7 nel 2019), con punta del 12,1 nel Mezzogiorno (7,3 al Centro)

 

Come avrete notato i giorni scorsi nelle chat dei sindaci, hanno destato sconcerto i criteri per la ripartizione dei 50 milioni in favore dei piccoli Comuni, annualità 2022, di cui all’art.1, comma 581, della Legge 30 DIC 2021, n.234. I criteri utilizzati sono quattro: a) popolazione inferiore ai 5.000 abitanti; b) riduzione della popolazione di oltre il 5% nel 2019 rispetto al 2011; c) reddito pro capite inferiore di oltre 3.000 euro rispetto alla media statale; d) l’indicatore di vulnerabilità sociale superiore alla media italiana. Esulare da uno solo dei parametri significa esclusione dal finanziamento. I criteri si possono modificare, però attenzione: a) pur modificandoli qualcuno rimarrà escluso per un abitante o un 0,1%; b) a parità della posta di bilancio e ampliamento della platea, le risorse che già oggi somigliano a elemosina lo saranno ancora maggiormente domani.

La battaglia deve essere sui finanziamenti europei del QCS, del Pnrr, e del bilancio regionale: sarà battaglia perché ricevuti con il criterio del reddito pro capite la Sardegna decide di erogarli con quello di ad abitante, penalizzando di fatto i Comuni in via di spopolamento: chi meno ha, meno avrà; viceversa rispetto alle città e ai centri costieri, dove risiedono la maggioranza dei Sardi e si registrano i redditi più elevati. Un cordiale saluto

Ballao/Ballau, 19.04.2022

Il Sindaco/Su Sindigu

Chicco Frongia (335 6175845)

 

 

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