Da Borore: i vincitori del concorso giovani che attivano iniziative di valorizzazione dell’economia locale, di Alessandro Porcu

Premio alle idee per il territorio


“Philos – Tra artigianato e new media” di Giulia Loddo. “Lollove – Ieri, Oggi, Domani…” di Simone Ciferni. “Ripartire dall’ABC: L’Agenzia di Benessere Comunitario per superare la pandemia” di Gianluca Atzori.

Sono questi i vincitori (rispettivamente primo, secondo e terzo) della sesta edizione del “Premio Nino Carrus 2021″, promossa dall’omonima associazione lo scorso 11 dicembre a Borore. La menzione speciale è andata, invece, a Vanessa Nurra e al suo “Pagine di un paese”.

«Non è stato un compito semplice – ha ammesso la presidente della commissione esaminatrice e sindaco di Arborea, Manuela Pintus -. Insieme ai colleghi Fabrizio Mureddu, commissario del Consorzio universitario di Nuoro, Nicola Pirina, esperto di sviluppo locale e gestione per le economie territoriali, e alla segretaria, Claudia Licheri, ho avuto l’onore di valutare quindici elaborati. La passione che anima questi giovani deve spingere la politica a un impegno maggiore. I nostri ragazzi e le nostre ragazze meritano un futuro nella loro terra d’origine. È necessario creare sbocchi occupazionali. Garantire prospettive solide e fornire strumenti validi, a maggior ragione in un periodo storico come questo».

Per niente casuale il titolo dell’edizione 2021 del “Premio”: Ripartire dopo la pandemia: esperienze, idee e progetti per il riscatto e la rinascita delle comunità della Sardegna interna“.

Giulia Loddo, 30 anni di Ortueri, nel dicembre 2018 ha creato l’attività artigianale “Philos”. Le sue bamboline-portachiavi sono diventate veri e propri must. A gennaio aprirà un sito online per esportare il marchio in tutto il mondo.

Il nuorese Simone Ciferni, che di anni ne ha 32, ha scommesso tutto sulla “rinascita” di Lollove, paese natale della mamma. Con l’aiuto dell’amico di infanzia, Roberto Chessa, e scontrandosi con la ritrosia iniziale dei dodici residenti, ha dato visibilità al piccolo borgo. Sconosciuto ai più, da qualche anno è meta di visitatori attirati dall’enogastronomia, dalle bellezze naturali e dal “silenzio”.

Il coetaneo Gianluca Atzori, dopo una lunga esperienza fuori dalla Sardegna, è rientrato a Macomer. Grazie al suo intuito, e a quello di un gruppo di amici, sono nati l’associazione ProPositivo, il Festival della Resilienza e ora l’Agenzia di Benessere Comunitario. Un’associazione no-profit che vuol guidare le comunità locali del Marghine, e non solo, nella costruzione di reti collaborative e progetti strategici per l’implementazione dell’Agenda Onu 2030, la programmazione europea 2021-2027 e il Pnrr.

A ospitare la sesta edizione del “Premio Nino Carrus” è stata l’aula consiliare che, nel 2005, il sindaco Tore Ghisu decise di intitolare al politico bororese. «È emozionante esserci ritrovati nella stessa sala in cui 16 anni fa è stata costituita l’associazione Nino Carrus – ha sottolineato il presidente, Fausto Mura -. All’epoca parlare di spopolamento e zone interne pareva strano. Oggi la questione è al centro del dibattito pubblico che interessa il territorio regionale e tutti i settori della società. Questo non basta. La politica faccia di più per convincere i giovani a scommettere sulla propria isola».

 

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