Un’Isola per vecchi? Fondamentali per chiudere il mese, di Luigi Almiento

L’arrembaggio è arrivato con la “quota 100″, l’anno scorso, che ha fatto schizzare a 278.020 le pensioni di anzianità e di vecchiaia pagate dall’Inps ai residenti in Sardegna: quelle frutto dei contributi versati quando si era lavoratori attivi. Sono più di tre volte tanto (cinque miliardi) rispetto ai contributi (un miliardo e mezzo) che chi lavora versa e sono più basse, in termini di vil pecunia, rispetto a molte altre regioni: in media, chi ha smesso di lavorare per percepire l’assegno previdenziale nell’Isola, incassa in media 18.475 euro l’anno, quindi (se le mensilità sono 13, ma in qualche caso sono 14) l’importo medio è di 1.421 euro a mensilità. Non male, si dirà, ma si deve tenere conto di due fattori: sono lordi, quindi si devono ancora pagare le tasse, e soprattutto esistono pensioni di tutto rispetto alle quali, ovviamente, la media ne contrappone altre al limite della sussistenza. Se non addirittura sotto. Mantenuti dagli assegni Una cosa è certa: in Sardegna l’Inps è non certo il più grande datore di lavoro, considerato che gli assegni di anzianità e di vecchiaia riguardano chi ha smesso di prestare la propria opera, bensì il più grande dispensatore di redditi. A dirla tutta, non lo è, bensì lo rimane. Considerato che questa situazione si protrae da lungo tempo. Questo la dice lunga non solo sul fatto che le aziende isolane sono piccole rispetto alla media delle aziende del Nord Italia, ma anche che in tante, troppe famiglie, è la pensione del nonno convivente a consentire di arrancare fino alla fine del mese, invece che arrancare senza riuscire a giungere all’ultimo giorno. E proprio il 2020, cioè l’anno della pandemia da Covid che ha ucciso soprattutto anziani quando ancora il vaccino non esisteva, ha visto cadere in ginocchio parecchi nuclei familiari che ospitavano in casa uno o più nonni e, grazie alle loro pensioni, facevano quadrare i conti. E che hanno smesso di farlo, impoverendo così i discendenti. Tanti “trattamenti” Secondo i dati dell’Osservatorio dell’Inps, in Sardegna si erogano ogni mese 643.409 pensioni. Subito un’avvertenza: è il numero dei trattamenti, non dei pensionati, considerato che non di rado una stessa persona percepisce più di un reddito dall’Inps. Per fare qualche esempio, il discorso vale per un coniuge superstite che riceve la propria pensione più la quota di legge di quella del marito, o della moglie, che non c’è più. Ancora: c’è chi percepisce una pensione di invalidità e quella maturata versando i contributi durante la propria fase lavorativa. Secondo le stime dell’Inps, comunque, i titolari di pensione (di qualunque tipo) nell’Isola sono poco meno di 446mila. I dati regionali La spesa per tutti i trattamenti – di qualsiasi tipo – erogati dall’Inps ai sardi sfonda gli otto miliardi l’anno (per i più pignoli, 47 milioni in più). Le 278.020 pensioni di vecchiaia o anzianità da sole comportano una spesa di 5,137 miliardi l’anno (a fronte di contributi per un miliardo e mezzo). I trattamenti di invalidità a favore di sardi – o meglio, di residenti in Sardegna – sono 47.739 e costano all’istituto di previdenza 635 milioni di euro l’anno (con una media di 12.298 euro l’anno lordi pro capite). Decisamente in numero maggiore le pensioni di tipo assistenziale, che nel 2020 erano 167.859, per un totale che sfiora il miliardo l’anno: 970 milioni di euro. L’importo è da fame, per chi ha maturato solo questa: 5.779 euro lordi l’anno, cioè 444 euro per tredici mensilità. Il ramo sardo dell’Inps spende inoltre un miliardo a 141 milioni annui per pagare le pensioni di reversibilità a 123.854 vedove o vedovi (ed eventuali figli a carico). In media, l’assegno è di 9.210 euro l’anno, cioè 708 euro per tredici mensilità. C’è poi il capitolo dei trattamenti di invalidità dispensati ai residenti nell’Isola: sono 47.792, costano 635 milioni di euro l’anno e ne fruttano (lordi, come sempre) 13.299 ad ogni invalido (1.023 per tredici mensilità). Nella provincia di Sassari si eroga la maggior parte delle pensioni Inps: 79.472. Ma c’è il trucco, e quindi l’inganno: la provincia del Sud Sardegna ha “solo” 58.466 pensionati, ma quelli residenti nell’Area metropolitana di Cagliari sono altri 70.159. Nel Nuorese le pensioni erogate sono 40.346, nell’Oristanese 29.577. E in questa condizione non esattamente da nababbi, una famiglia può fare qualcosa non soltanto se Dio vuole e i carabinieri lo permettono. Occorre anche che il nonno la finanzi.

 

L’Unione Sarda, 1 dicembre 2021

 

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