Dovrà partire dai giovani il rilancio dell’agricoltura in Sardegna, di F. P.

Dall’istituto agrario di Bono il messaggio dell’incontro tra Coldiretti e studenti. Gli organizzatori: importante che i ragazzi conoscano i problemi del comparto.

Un dato dell’ottobre 2020: Il 13% delle oltre 48 mila aziende agricole sarde è condotta da imprenditori giovani (under 40), dato più alto rispetto alla media nazionale (8%) e che detiene il primato a livello comunitario per numero di giovani agricoltori. È il dato emerso nel giorno della consegna degli Oscar Green, che hanno puntato innovazione, attenzione per il sociale e sostenibilità. Ma non solo: il fattore dell’età fa raddoppiare il valore della produzione.

Può partire soltanto dai territori il rilancio dell’agricoltura sarda, dai giovani che anche nelle realtà periferiche – ma fondamentali nel tessuto agropastorale dell’isola – si formano per essere gli imprenditori del domani. È questo lo spirito che ha ispirato e guidato nei giorni scorsi l’incontro “Coldiretti: una storia di rappresentanza e partecipazione”, tenutosi nell’auditorium dell’istituto professionale per l’Agricoltura di Bono, facente parte dell’istituto superiore Enrico Fermi di Ozieri, rivolto agli studenti delle classi IV e V e valido come alternanza scuola-lavoro, con una prospettiva di più ampio respiro verso i futuri studenti universitari.

Un tavolo di lavoro interessante, che ha dato agli studenti importanti nozioni e insieme ha fornito ai vertici di Coldiretti spunti per avvicinarsi maggiormente alle realtà e alle problematiche reali del comparto agropastorale. «L’idea di svolgere un incontro con la Coldiretti – spiega Adriana Fenu, ideatrice del progetto e moderatrice degli interventi – è nata dalla volontà di far conoscere ai nostri ragazzi una importante associazione di categoria presente nel territorio, e fondamentale per l’economia del Goceano. Ma con questo convegno – ha aggiuto – vogliamo anche dare un segnale forte di ripartenza a seguito del duro periodo di restrizioni causa pandemia, in cui l’istiruto e’ stato per lungo tempo nella morsa del virus, e perfino chiuso».

Nel rispetto dei protocolli sanitari, sono intervenuti all’incontro Ermanno Mazzetti (direttore Coldiretti Nord Sardegna); Michele Arbau (Coordinatore Regionale Campagna Amica); Frediano Mura (Delegato Regionale Coldiretti Giovani Impresa); Giuseppe Mellino (Segretario Coldiretti Bono) e Maria Cristina Soro (Patronato Epaca Bono) con interventi che hanno ricostruito la pluridecennale storia dell’associazione di categoria, che vanta una presenza tra le più capillari nel territorio, e hanno illustrato agli studenti molteplici approfondimenti mirati su temi di attualità regionale, come la cosiddetta “guerra de latte” o “sa paradura” in soccorso delle popolazioni terremotate.

Particolare interesse tra gli studenti ha suscitato il contributo video di Arbau, che riportava il successo lavorativo di alcuni giovani che hanno ottenuto risultati eccellenti grazie all’uso della tecnologia in agricoltura, e soprattutto alla rivalutazione di prodotti dimenticati e di nicchia: come l’olio di lentischio usato nel passato dagli indigenti, o la riscoperta della Pompia, agrume autoctono di alcune zone della Sardegna (Baronia- Siniscola).

A rendere vivo il dibattito hanno pensato gli interventi degli studenti i su imprenditorialità giovanile, green economy, ma anche spopolamento e relative opportunità occupazionali per i giovani che intendono restare: «Ulteriore sintomo di un Istituto che attualmente è “in ottima salute” – ha concluso Fenu, riportando anche i ringraziamenti del Preside Ruzzu, impossibilitato a partecipare – in quanto ospita molti alunni e comprende anche il corso serale (Ipaa e Socio – Sanitario)».

La Nuova Sardegna, 18 novembre 2021

 

 

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