OSILO SPOSA IL PROGETTO DELLA BANCA DELLE TERRE, di Mario Bonu

Il Comune aderisce all’iniziativa Anci per sfruttare terreni abbandonati e incolti. Il sindaco Ligios: «Scommettiamo sui giovani per avviare nuove attività agricole».

 

«La disponibilità di terre è il “principale ostacolo” alla nascita di nuove imprese agricole in un Paese che sta vivendo “uno storico ritorno alla campagna”». Lo dice l’Anci presentando il progetto “SIBaTer” (Supporto istituzionale alla Banca delle terre), sulla base di uno studio di Ismea su dati Unioncamere. E il Comune di Osilo si è subito convinto, uno dei primi in Sardegna, di quella opportunità, deliberando l’adesione al progetto. Perché, si legge nella delibera, le sue finalità «assumono un valore strategico per il governo del territorio e la promozione dello sviluppo locale della comunità amministrata, in relazione ai risultati attesi in termini di: conoscenza del territorio, anche ai fini delle misure di contrasto al dissesto idrogeologico; creazione di opportunità di lavoro e di elementi di attrattività del territorio, anche sul piano turistico-culturale e delle attività produttive; contrasto allo spopolamento». L’obiettivo è quello di costituire la “Banca delle terre” abbandonate o incolte, da mettere a disposizione dei giovani che, con le misure di sostegno per l’imprenditoria agricola in generale, e giovanile in particolare, potranno su quelle terre avviare la propria attività. Un obiettivo accolto con qualche riserva dalla minoranza consiliare, perché ha detto Nanni Manca, «pur condividendone i principi di fondo, ritengo che quel progetto non si potrà calare a Osilo, perché il Comune non ha un patrimonio di terre incolte». Di avviso contrario il sindaco Giovanni Ligios, convinto che oltre alle terre comunali potranno entrare nella “Banca” anche quelle dei cantieri forestali dismessi, nonché quelle di privati che non hanno interesse o possibilità di condurre i propri fondi. Aggiungendo che anche i boschi possono avere una valenza produttiva. Con il progetto SIBaTer l’Anci supporta gratuitamente i comuni nella individuazione e censimento dei terreni e degli immobili incolti o abbandonati, nell’avvio delle procedure di valorizzazione, con la pubblicazione di avvisi pubblici per la presentazione di progetti da parte dei giovani di età compresa fra i 18 e i 40 anni, la selezione dei progetti di valorizzazione sulla base dei quali assegnare il bene in concessione. La scommessa è quella sui «giovani, che scelgono la campagna non tanto come ripiego quanto per un interesse legato alla terra e all’ambiente. Rispetto ai colleghi più anziani, hanno più propensione all’investimento, a fare rete e a innovare, anche in un’ottica di agricoltura sostenibile, sociale, di precisione e fuori suolo».Fra i più convinti fautori del progetto, il sindaco Giovanni Ligios, che ha tenuto per sé le deleghe all’agricoltura: «È utilissimo per le ricadute che può avere in termini di lotta allo spopolamento, contrasto all’abbandono delle terre e non ultimo dal punto di vista occupazionale – dice il primo cittadino. Serve programmare subito il rilancio del comparto che rappresenterà il futuro (agricoltura-ecologia-biodiversità) a livello mondiale e non solo ad Osilo».

La Nuova Sardegna, 12 gennaio 2021

 

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