Come cambia il nostro visitare Istanbul, di Maria Michela Deriu

Agguato sul Bosforo film italiano 1969.

Una splendida Eleonora Vargas, interrogata dal padrone su quanto stesse succedendo nella sua casa, risponde con aria dimessa: “Non sono in grado di dare una risposta, il mio signore e padrone non sarebbe soddisfatto. Tanto meno nella mia condizione posso riferire fatti o esprimere qualsiasi opinione”.

Non so se il presidente Erdogan abbia mai visto questo film, ma sono certo che la Vargas , magari un po’ piu’ coperta, incarni il suo ideale di donna. Donna da ricollocare nel suo ruolo dopo la ventata modernista dei suoi predecessori.

Modernismo pericoloso, e sacrilego.

Erdogan, nei suoi discorsi, afferma la diversità di genere, naturale, ovviamente, ma la moglie che cammina rispettosamente qualche passo dietro di lui sottolinea non la diversità ma la inferiorità di genere.

Sono molto recenti le dimostrazioni in piazza delle donne turche, l’ultima nel tempo quella dopo il ritrovamento del corpo di Pinar Gutelkin, la ragazza strangolata e abbandonata in un bosco.

E’doveroso ricordare che il femminismo turco ha una lunga storia che ha inizio fin dalla fine dell’ottocento.

Gia’dalla disgregazione dell’impero ottomano e con l ascesa al potere di Mustafa Kemal Ataturk fu abolita la poligamia.

Le donne turche ottennero il diritto di voto e di eleggibilita’ il 5 dicembre 1930.

Per i distratti ricordo che noi donne italiane entrammo nelle urne nel 1946, le francesi nel 1944 e nella spregiudicatissima Svezia nel 1971.

Oggi lo spettro della regressione dei diritti acquisiti dalle donne turche e’ tangibile.

Viaggio pre covid 2020 a Istambul .

L’immaginario gioca brutti scherzi. Mai avere delle aspettativa non documentate e magari fantasticare sul Bosforo

Albergo a cinque stelle. Sfarzo? Scordatelo.

Cibo? Stufato di kebab equamente bilanciato da pasta mollicia e scotta.

Lo sforzo della guida per decantare la moderna civilta’ del suo paese e’veramente commovente.

Istambul e’ una megalopoli di un milione e mezzo di abitanti.

In citta’ c’era un freddo cane e pioveva a dirotto, entrare nelle moschee col rito di togliersi le scarpe e poi rimetterle era diventato un incubo.

Santa Sofia patrimonio dell’Unesco e Museo. Fantastico, puoi tenere le scarpe. Santa Sofia nasce come chiesa cristiana, l’immaginario voleva proiettare in grande i magnifici mosaici di Ravenna.

Sorpresa  e ignoranza: gli ottomani arrivati in citta’ nell’ottocento, animati dal loro furore iconoclasta in parte estrassero i mosaici, in parte li murarono.

Un recente restauro ne ha portato alla luce piccole parti per cui coprirli oramai non sara’ una fatica dal momento che Santa Sofia da qualche settimana e’tornata ad essere una moschea.

La Turchia, inoltre, e’ stata tra le prime nazioni europee ad aderire e ratificare la Convenzione del Consiglio di Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica(Convenzione di Istambul).

La convenzione molto articolata e dettagliata protegge la donne da abusi fisici e psichici di cui tutt’ora, e forse sempre di piu’, e’vittima.

Anche sulla Convenzione di Istambul il governo ha annunciato una prossima fuoriuscita in quanto dannosa all’istituzione della famiglia.

Infatti la famiglia turca e’ un esempio di serenita’: la clausura covid ha fatto registrare 2493 casi di violenza domestica e nel 2018 ci sono stati 477 casi di femminicidio per non parlare della piaga delle mogli bambine si parla di bimbe di 9 anni.

Viaggio a Istambul, emozione?

Paura, tanta paura!

Troppi chador, troppi burka.

Tanta paura, perche’i governanti piu’pericolosi e piu’ crudeli sono quelli che governano, e nella storia hanno governato, in nome di un Dio.

 

Condividi su:

    Comments are closed.