La storia virtuosa di Sardex, una moneta chiamata fiducia

Daniel Tarozzi per Chiarellettere ricostruisce un’esperienza straordinaria. Un sistema in cui il valore della valuta si fonda su un sistema di relazioni di fiducia


Pubblichiamo un estratto dalla prefazione che la economista Loretta Napoleoni ha scritto al libro di Daniel Tarozzi “Una moneta chiamata fiducia. Oltre il denaro. L’esperienza vincente di Sardex”, appena pubblicato da Chiarelettere (208 pagine, 17,00 euro).* * *di Loretta Napoleoni.

Viviamo nell’era delle cybercurrencies, le monete elettroniche, formule matematiche prodotte da sistemi elettronici gestiti dall’intelligenza artificiale. Sebbene nessuno capisca bene di che cosa si tratti, tutti vorrebbero possederne una bella manciata, perché i loro valori in termini di monete tradizionali salgono e la stampa celebra i giovani pionieri dei bitcoin diventati miliardari in pochi mesi, estraendo a colpi di formule matematiche la preziosa cybercurrency dal cyberspazio. Adesso persino Facebook ha deciso di lanciarsi in questo settore, e perché no? Con l’astronomico numero di iscritti che possiede sarà facile vendere la nuova criptomoneta. Viviamo anche nell’era degli indici di Borsa, numeri che fanno muovere i tassi di cambio e quelli d’interesse, potentissimi indicatori dai quali troppo spesso dipende il nostro futuro, dai mutui per la casa ai lavori a tempo pieno: una giungla davvero pericolosa.

VIDEOGIOCO GLOBALE. Naturalmente, dietro la giostra elettronica e matematica, che si crede produca profitti da capogiro, non c’è nulla, e prima o poi ce ne renderemo conto. Il mondo delle cryptocurrencies non è reale, ma virtuale, e assomiglia a un gigantesco videogioco globale. Daniel Tarozzi ce lo spiega in modo magistrale in questo libro. Finalmente il lettore capisce la differenza profonda che esiste tra le monete sociali come i sardex e quelle speculative come i bitcoin. Le prime hanno una funzione fondamentale all’interno della società e dell’economia reale, le seconde appartengono a un nuovo gioco d’azzardo.L’autore fa bene a definire questa distinzione all’inizio del libro legando l’esperienza di Sardex agli esperimenti di economia solidale, circolare, armonica, e alle iniziative finanziarie solidali, come Banca Etica o le Mag, tutti nati negli ultimi vent’anni. Si tratta di tentativi indipendenti, non governativi, prodotti dalla base della piramide sociale per creare un sistema economico che rappresenti un’alternativa funzionale al sistema monetario attuale. Il tempo infatti stringe. Ha ragione George Monbiot quando sostiene che il modello odierno è perdente, l’economia del consumismo brucia troppe risorse, ne trasforma troppo poche e ne crea ancora meno. Per sopravvivere, questa economia dello «spreco» avrebbe bisogno di un nuovo pianeta Terra ogni ventiquattro anni. Facile e terrificante immaginare come andrà a finire questa storia se non corriamo ai ripari.

PRINCÌPI ANACRONISTICI. Due sembrano essere i problemi di fondo del sistema monetario ed economico attuale: da una parte l’economia poggia su principi anacronistici data la scarsità delle risorse, e qui le critiche che l’autore fa alla dittatura del Pil quale indicatore del benessere sono magistrali. Dall’altra c’è la questione della nostra sopravvivenza sia in termini economici sia ecologici. Il mondo che ci circonda assomiglia sempre di più a quello del Medioevo, dove un gruppo piccolissimo di baroni e signori controlla tutte le risorse mentre la stragrande maggioranza ne raccoglie le briciole come facevano i servi della gleba. (…)

REPUTAZIONE. La liquidità viene fagocitata dalla finanza che la usa per comprare titoli facendone gravitare gli indici. Mai abbiamo avuto tanta liquidità sul mercato mondiale e mai così poca è stata messa a disposizione della media e piccola impresa. Il funzionamento delle monete tradizionali, l’euro, il dollaro, la sterlina o il franco svizzero, dunque discrimina a favore del grande capitale e della finanza. Sardex fa esattamente il contrario, evita questa distorsione abolendo il tasso d’interesse e introducendo nell’equazione del credito la reputazione del creditore all’interno della comunità locale. È interessante notare che il tradizionale guanxi cinese, la rete di relazioni sociali e familiari che esiste da millenni, concede crediti ai suoi membri usando principi analoghi.

METRO DI SCAMBIO. Fa bene Daniel Tarozzi a soffermarsi sull’esperimento Sardex, è infatti importante per il lettore avere a portata di mano un esempio alternativo concreto e di successo per capire come la moneta abbia il potere di ridisegnare l’economia in quanto metro di scambio universale.L’autore spiega anche perché Sardex non è un sistema di baratto. Il baratto non può essere un metro di comparazione universale dal momento che è circoscritto a ogni singolo scambio. Sebbene i membri del network Sardex finiscano per scambiarsi merci e servizi tra di loro, la moneta funge da intermediario e metro di comparazione, i valori scambiati vengono infatti espressi in sardex e il sistema di crediti e debiti a doppia entrata diventa il moltiplicatore della moneta, vale a dire il meccanismo attraverso il quale questa viene creata.

ECONOMIA CANAGLIA. Leggendo “Una moneta chiamata fiducia” si aprono spiragli di speranza. Un libro positivo, quindi, e educativo, ma anche un testo ricco di storie, racconti, aneddoti, i cui protagonisti sono pionieri monetari, giovani e meno giovani, professionisti, commercianti, imprenditori che credono nel cambiamento. Sullo sfondo di un’economia sempre più canaglia, Tarozzi ci racconta la storia di un movimento monetario ed economico solidale che cresce in tutta la penisola. Dalla Sardegna approda in Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e si allea con altre reti alternative. Sorprende anche l’autore l’alto numero di iniziative di questo genere che scopre in Italia, spesso vista come il fanalino di coda dell’Europa neoliberista. E invece non è così, il nostro è un paese all’avanguardia nell’economia alternativa ed è bene che si sappia, che si conoscano le realtà nate un po’ dovunque a livello locale perché rappresentano un patrimonio sociale molto più importante e prezioso della crescita del Pil, della produzione industriale o degli indici di Piazza Affari. L’ALTERNATIVA. In una nazione con un alto tasso di disoccupazione e sottoccupazione giovanile, fenomeni come il network di Sardex offrono la possibilità ai giovani di creare nuove imprese, di partecipare attivamente, e in primo piano, all’economia nazionale. È questo il messaggio di fondo di “Una moneta chiamata fiducia”: esiste un’alternativa, ce l’abbiamo in casa, basta crederci, dando fiducia agli altri. Come dicevano i Beatles: «All you need is love!». © 2019 Chiarelettereeditore srl

LA NUOVA SARDEGNA 3 OTTOBRE 2019

 

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    1 Comment to “La storia virtuosa di Sardex, una moneta chiamata fiducia”

    1. By Mario Pudhu, 11 ottobre 2019 @ 17:29

      Abberu interessante meda, pro chi sas ‘frommigas’ istésient dae sos pes de sos ‘elefantes’, e no si che acúrtzient pedindhe unu ‘postu’!