Spicchiamo il volo. Tagliamo noi le tasse aeroportuali, di Franciscu Sedda

Tagliare noi le tasse aereoportuali volute dallo Stato italiano che Ryanair indica come causa del ridimensionamento della sua presenza in Sardegna.

Le forme per farlo si trovano, ci sono. Serve la determinazione per fare un gesto di sovranità.

L’ho detto tempo fa quando sembrava che la pressione del nostro Governo sullo Stato, iniziata già da febbraio, avrebbe dato i suoi frutti, lo ribadisco oggi: mai mettersi nella condizione di dover dipendere dalle scelte altrui. Meglio fare uno sforzo d’inventiva politica e se serve anche un sacrificio economico pur di non diventare ostaggio della slealtà, della lentezza, della distrazione, degli interessi non prioritari o divergenti – ognuno scelga quello che preferisce – dello Stato italiano. Ma anche di Ryanair.

Trovare noi, come Sardegna, come Governo sardo, una formula per garantire una fiscalità meno penalizzante per chi vuole operare da e per la Sardegna è infatti un modo per attirare qualunque operatore aereo, oltre che per trattenere quelli in più o meno giustificata fuga.

Io credo che sarebbe bastato il solo annuncio di una misura politico-fiscale di questo tipo per far uscire allo scoperto tanto lo Stato quanto Ryanair, mettendoli entrambi davanti alle rispettive (e diverse) responsabilità.

Ora invece non si può più annunciare né tantomeno attendere. Bisogna fare subito. Bisogna fare noi.

Bisogna fare avendo la forza di dimostrare agli altri e a noi stessi che noi sardi siamo pronti ad agire sovranamente per difendere i nostri interessi e la nostra economia, ma anche avendo l’onestà di dirci che questo gesto richiede spirito di sacrificio collettivo, vale a dire unità, collaborazione e sostegno fra sardi. Perché nulla di grande ci verrà regalato. Perché la libertà di spiegare le ali e volare è una rischiosa conquista, che non si ottiene aspettando che qualcuno te la conceda ma nemmeno murrungiando sempre e comunque contro tutto e tutti.

Perché noi oggi, come collettività, sembriamo come quegli uccellini in gabbia che, tanto mogi o tanto rumorosi, sembrano non far altro che anelare la libertà. Poi quando la porticina della gabbia si apre hanno paura di spiccare il volo.

Invece è tempo di provarci.

A innantis!

Franciscu Sedda

Segretario Nazionale Partito dei Sardi

 

Condividi su:

    Comments are closed.