Novas sardas de sa chida, settimanale on-line della Fondazione Sardinia, Anno IV, n° 12, domenica 29 marzo 2015.

IN CUSTA CHIDA: notiziario settimanale della Sardegna.


IL LUSSO DELLA LIRICA A CAGLIARI. Tolta la Scala, che gioca in tutt’altra categoria, le altre dodici fondazioni italiane ammesse, oltre Cagliari, ai finanziamenti ministeriali, sono messe così: le più scarse, nel 2015, porteranno in scena almeno otto fra opere liriche e balletti; le più attive arriveranno a 16. Cagliari, quando ormai se ne sono andati i primi tre mesi dell’anno, è a zero. La Fenice ha iniziato nel 2013 a vendere gli abbonamenti per la sua stagione 2015. Torino, il mese prossimo, metterà in vendita quelli per la stagione 2016. Il ritardo è spaventoso. Ma i sindacati lirici non si preoccupano: tanto c’è la Regione … che ha appena condonato 5 milioni di debito!!!

IL MISTERO DI ‘SA DIE’ CON I SOLDI SCOMPARSI. “I fondi per Sa Die saranno ripristinati nella prossima giunta attraverso una apposita delibera”. È questo l’impegno ribadito dall’assessore alla programmazione Paci ai consiglieri del Partito dei Sardi Augusto Cherchi e Pier Mario Manca, già promotori di un emendamento in materia approvato in consiglio durante la finanziaria. Ai due consiglieri l’assessore Paci ha confermato che “solo per un disdicevole disguido tecnico non sono state appostate in bilancio le somme per Sa Die de sa Sardigna” e che al tutto verrà messo rimedio … Franciscu Sedda (nella foto). Segretario Nazionale Partito dei Sardi.

NEL CASO DI MATRICA E’ BENE CHE LA REGIONE SE NE DISINTERESSI… I lavoratori dell’ex petrolchimico sciopereranno – con turni di due ore – nelle giornate di lunedì, mercoledì e venerdì – contro le istituzioni e l’Eni che hanno disatteso gli impegni riportati dal “protocollo” sulla chimica verde.  “La Regione dorme… Pigliaru destati!!”.

IL GRANDE IMBROGLIO . IL CAVALLO DI TROIA DELLE ‘TERRE MARGINALI’. Nel mentre il centro culturale di San Francesco a Ozieri e il salone parrocchiale di Campanedda hanno ospitato due diversi incontri sulla Chimica Verde e sulla coltura del cardo. Protagonisti Coldiretti e Novamont. Entrambi i convegni sono stati aperti dal direttore della federazione provinciale di Sassari della Coldiretti, Francesco Ciarrocchi (nella foto), che ha ricordato come la coltura del cardo debba interessare esclusivamente i terreni marginali e incolti. «Si tratta di una coltivazione sicura – ha affermato – che per tutti gli associati rappresenta una possibilità imprenditoriale nuova». Il concetto è stato poi rafforzato dal responsabile dello sviluppo delle Filiere Agricole di Novamont, Michele Falce, che ha illustrato ai presenti le linee guida dell’accordo: «Nel luglio del 2013 Novamont ha siglato una collaborazione con la Coldiretti e previsto un elemento unico a livello nazionale: garantire agli operatori sardi un anticipo sulle spese da sostenere nei primi due anni».

IL GRANDE IMBROGLIO. I  CARDI  E LE CANNE PER (INVECE DELL’) L’AGRICOLTURA SARDA. Tu quoque, Ugo …Parole di Ugo Cappellacci, intervenuto sulle problematiche relative al progetto Matrica per Porto Torres. «Negli anni passati dopo la firma abbiamo lavorato e compiuto i primi passi del piano con l’avvio dei cantieri, tanto che l’attuale Giunta si è trovata di fronte ad un nastro inaugurale senza aver fatto niente. Ora gli impegni non possono diventare delle eventualità né è tollerabile un atteggiamento distratto e lassista di chi evidentemente sta prendendo sotto gamba la questione: la Giunta Pigliaru si svegli e pretenda il rispetto dei patti. La questione sia trattata ai massimi livelli: il protocollo per la chimica verde fu firmato a Palazzo Chigi. Renzi ci metta la faccia».

ANCHE PIGLIARU NEL GRANDE IMBROGLIO? IL CAVALLO DI TROIA DELLE ‘TERRE MARGINALI’? «Se parliamo del Nord Sardegna, ci siamo occupati enormemente dell’assetto idrogeologico e sempre a Olbia dello straordinario investimento per il San Raffaele. Sarà grande anche l’impegno nel risolvere la crisi di Porto Torres, compresi gli investimenti per le bonifiche, con un continuo richiamo dell’Eni alle sue responsabilità, e questo varrà lo stesso per il progetto Matrìca.

PIGLIARU RISPONDE. 1. Presidente, perché continua a essere poco disponibile all’ipotesi di un piano straordinario per il lavoro? «Mi chiedo spesso cosa intendano alcuni per straordinario. Noi vogliamo rendere “occupabile” la gente giorno dopo giorno e con continuità». Parli alle imprese. «Tasse sempre più basse, azzerare la burocrazia. Aprire cantieri e puntare all’internazionalizzazione. Questo è il nostro piano straordinario». Attrarre investimenti dall’estero è un obbligo. «Li conquistiamo se creiamo condizioni migliori che altrove. Per esempio: la certezza di avere risposte rapide e credibili dall’apparato pubblico. Se poi non gli faremo pagare tasse assurde, sarà ancora più contento. Il costo dell’energia è ancora un cappio al collo. «Il peso della burocrazia e delle tasse conta più del costo dell’energia. Costo che è importante per alcuni settori, meno in altri campi. Detto questo, ai tavoli del Governo abbiamo rilanciato con forza una storica rivendicazione: il metano. Siamo convinti che riusciremo ad averlo entro la fine della legislatura».

PIGLIARU RISPONDE. 2. Scorie nucleari, peggio di una sfida? «Il deposito sarebbe un’ulteriore e inaccettabile servitù. Ci opporremo in tutti i luoghi possibili. Alzeremo la voce». Cambio di scena, senza il contributo della Regione lo sport sardo è a rischio. «C’è un problema di legittimità e noi non facciamo cose illegittime con le sponsorizzazioni. Metteremo nei guai le società, perché alla fine sarebbero costrette a restituire i contributi. Non lo facciamo, siamo persone serie. Ci sono altri modi per aiutare lo società di prima fascia o anche lo sport diffusore: costruire impianti sportivi».

PIGLIARU RISPONDE. 3. Può esistere una Sardegna senza industrie? «Non credo che possa esistere un’isola di soli servizi, e neanche senza industrie. Però va detto: i veicoli fondamentali per crescere sono l’agricoltura e l’agroalimentare. Poi c’è l’alta tecnologia, settore che soffre meno dell’insularità». La grande industria è finita? «È un vecchio modello di cui tra l’altro vedo in giro sempre meno nostalgici. Ripeto, le scelte degli anni Settanta non sono più attuali, mentre l’industria in senso lato è molto attuale».

IL SINDACO DI SASSARI ACCELERA SULLA CASA DELLO STUDENTE. Svolta nella vicenda del campus universitario. Il sindaco Nicola Sanna ha formalmente comunicato al consiglio di amministrazione dell’Ersu e all’Università di aver chiesto al presidente della Regione Francesco Pigliaru di poter utilizzare i fondi Cipe per la realizzazione della residenza universitaria nell’ex caserma La Marmora, sul cui uso, fa sapere, sono in corso da tempo trattative con il ministero della Difesa.

I SINDACATI CHIMICI NON RAPPRESENTANO GLI INTERESSI DEI SARDI, VOGLIONO IMPOSSESSARSI DELL’AGRICOLTURA SARDA DOPO CHE HANNO

SOSTENUTO ROVELLI E I POLITICI SUOI AMICI NEL DISTRUGGERE LA RINASCITA DELLA SARDEGNA. I lavoratori dell’ex petrolchimico sciopereranno  nelle giornate di lunedì, mercoledì e venerdì. La decisione è stata assunta per protestare contro le istituzioni e l’Eni che hanno disatteso gli impegni riportati dal “protocollo” sulla chimica verde. Che riguardavano, in modo particolare, gli investimenti produttivi da realizzare all’interno del sito industriale della Marinella.

SASSARI,  LUNIVERSITA’ SI ALLARGA. Il sindaco Nicola Sanna ha formalmente comunicato al consiglio di amministrazione dell’Ersu e all’Università di aver chiesto al presidente della Regione Francesco Pigliaru di poter utilizzare i fondi Cipe per la realizzazione della residenza universitaria nell’ex caserma La Marmora, sul cui uso, fa sapere, sono in corso da tempo trattative con il ministero della Difesa Chiede una «ridefinizione delle progettualità», secondo le opzioni del Comune.

NUORO, L’UNIVERSITA’ LANGUE.  «Lo stesso presidente della Regione, Francesco Pigliaru, nel suo incontro a Nuoro lo scorso 17 dicembre, ha chiesto con forza che l’Università nuorese sia sostenuta dal territorio tutto, dalle sue istituzioni e dalla sua realtà economia e sociale. Ecco quindi come la nostra idea di Fondazione non può non recepire questa esigenza e potrà così, sempre di più, fungere da cerniera fra l’Accademia e il suo territorio». I Nuoresi si illudono: nel momento in cui le università di Cagliari e Sassari dovranno fondersi (anche se i loro consigli di amministrazione fanno finta di niente e continuano come se niente fosse) i Nuoresi credono ad un futuro per la loro università? Solo se chiederanno di avere la nuova ‘università della Sardegna’ ci sarà un futuro per la città barbaricina che sta perdendo tutto, oltre le poche facoltà che le altre due hanno delegato.

 

 

 

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