Novas sardas de sa chida, settimanale on-line della Fondazione Sardinia, Anno IV, n° 8, domenica 22 febbraio 2015.

IN CUSTA CHIDA: notiziario settimanale della Sardegna.


I COMUNI NON CI STANNO.1. La Giunta non riesce proprio a convincere i Comuni che la chiusura di 27 pluriclassi migliorerà con gli accorpamenti la qualità dell’istruzione. A rilanciare la protesta sono stati una ventina di sindaci ascoltati dalla commissione Cultura del Consiglio regionale, presieduta da Gavino Manca del Pd. A sostenere la tesi della non chiusura sono state anche alcune delegazioni di studenti genitori. Tutti hanno contestato l’assenza di un confronto con l’assessore alla Pubblica istruzione, Claudia Firino, che avrebbe deciso senza «ascoltare prima le comunità» e «senza aver sfruttato fino in fondo l’autonomia della Sardegna: ha applicato come una ragioniera le imposizioni del Governo».

I COMUNI NON CI STANNO.2. Fra molte note polemiche, il sindaco di Santa Maria Coghinas ad esempio ha detto che «nominerà Claudia Firino assessore del suo Comune così si renderà conto cosa voglia dire amministrare un piccolo centro», tutti hanno chiesto di sospendere il dimensionamento scolastico per un anno soprattutto perché – secondo gli amministratori locali – «non sono stati per nulla trasparenti i criteri per cui sono state chiuse alcune pluriclassi e altre no». All’incontro in commissione hanno partecipato i sindaci di Escalaplano, Giba, Masainas, Piscinas, Ales, Ghilarza, Cuglieri, Siamaggiore, Tramatza, Perdasdefogu, Osini, Belvì, Ozieri, Siligo, Codrongianos, Nughedu San Nicolò, Santa Maria Coghinas, Erula, Nulvi e Santa Teresa di Gallura. Erano presenti anche il commissario della provincia Ogliastra, i dirigenti scolastici di Quartu, Ghilarza, Porto Torres e il presidente del consiglio di istituto della scuola Manno-Cima di Cagliari, che sarà compresa nei nuovi istituti globali.

DEPOSITO DELLE SCORIE NUCLEARI: TOCCHERA’ AI SARDI? Il 2 aprile l’Istituto superiore l’ambiente dovrà pubblicare le proposte sulle aree idonee a ospitare il deposito nazionale di scorie nucleare. La scadenza è stata ottenuta dal deputato di Sel Michele Piras, con un ordine del giorno firmato anche dal Governo. Nei fatti con questa presa di posizione ufficiale è stato scongiurato il rischio che le scelte dell’Istituto rimanessero segrete fino alla decisione del Consiglio dei ministri sulla destinazione del deposito.

I COMUNI NON CI STANNO.3. Sul caso ha preso di nuovo posizione anche il sottosegretario ai Beni culturali, Francesca Barracciu, che aveva già bocciato la delibera della Giunta. Su Facebook, ha pubblicato questa dichiarazione: «Ribadisco quanto affermato 10 giorni fa sul piano. La giunta ritiri la decisione, chiarisca il suo disegno complessivo del rilancio dell’istruzione in Sardegna, discuta con i sindaci, con le famiglie e con i lavoratori» Per popi aggiungere: «Prendiamoci un anno per assumere le decisioni più condivise.Dare la parola ai sindaci solo per decidere (subito) quali scuole tenere aperte e quali chiudere è come condannare a morte un uomo consentendogli però la scelta dell’arma».

PIGLIARU ALLA PROVA DELLA FINANZIARIA. 1. Alessandra Zedda: “….questa manovra rischia di provocare danni seri alla Sardegna. Siete andati molto al di sotto delle aspettative e anche delle promesse elettorali, perché continuate a subire i decreti scippa-soldi imposti dal Governo Renzi». Ugo Cappellacci: «Non abbiamo bisogno di un Don Abbondio liquidatore – ha detto – ma di un presidente con la schiena dritta quando va Roma per la Sardegna».

SOLDI AL SULCIS. Il Piano per il Sulcis della Regione sarda ha avuto l’approvazione del Cipe in via definitiva. Al Piano vengono destinati complessivamente 127,7 milioni di euro.  Di questi, 72 milioni di euro sono destinati a infrastrutture già individuate: strade, 30 milioni di euro; porti e nuova connessione istmo Sant’Antioco, 41 milioni di euro; delimitazione zona franca Portovesme, un milione di euro. Infine, 55,7 milioni di euro sono destinati al bando di idee per il Sulcis. Tutte le risorse devono essere impegnate entro il 31 dicembre 2015, data oltre la quale scattano sanzioni nella forma di decurtazioni.

PIGLIARU ALLA PROVA DELLA FINANZIARIA. 2. L’assessore Paci, che nel chiudere la giornata dirà: «Tranquilli, l’entusiasmo arriverà quando ricominceranno a salire gli indicatori economici e sociali. Succederà dopo questa manovra, che ha per pilastri l’equilibrio dei conti, la programmazione integrata fra fondi europei e nazionali, e importanti investimenti pubblici nelle infrastrutture». Martedì comincerà il dibattito sugli articoli.

L’assessore al Lavoro, Virginia Mura, ha dato il via alla sperimentazione del contratto di ricollocazione per avviare il passaggio dalle misure assistenziali alle politiche attive. S’inizia da 2.784 lavoratori. Entro l’estate prossima saranno contattati per usufruire di un contratto di ricollocazione che offre un voucher massimo di 4 mila euro alle agenzie di lavoro private, che dovranno trovare un nuovo lavoro ai beneficiari dell’intervento di Flexicurity per il quale la giunta regionale ha stanziato 11,5 milioni. Le agenzie potranno beneficiare del 25% del voucher nel momento in cui prenderanno in carico il lavoratore anche per una mini formazione di riallineamento delle competenze, mentre potranno ottenere il rimanente 75% solo in caso in cui l’agenzia accreditata trovi un percorso di inserimento lavorativo a tempo determinato o indeterminato.

PIGLIARU ALLA PROVA DELLA FINANZIARIA. 3. PierSandro Scano, presidente dell’Anci: «Nella manovra in corso e nel Programma di sviluppo regionale su cui dobbiamo confrontarci con la Giunta, manca un vero piano di investimenti contro lo spopolamento». È proprio la paura di scomparire – e fra una trentina d’anni 166 Comuni sotto i mille abitanti questa fine potrebbero farla -, ad aver convinto le associazioni a lanciare il nuovo grido d’allarme.

PIGLIARU ALLA PROVA DELLA FINANZIARIA. 4. Salvatore Sanna, coordinatore dell’Associazione dei Comuni e delle Regioni d’Europa, l’Aiccre: «Non siamo certo per la conservazione, ma se dopo la chiusura di una scuola non accade altro nella sanità, nei trasporti, nel lavoro è evidente che non possiamo essere soddisfatti e ogni taglio finirà per essere percepito come un trauma». Secondo Sanna, «bisogna ritornare alla programmazione dal basso, i territori insieme devono avere il diritto di proporre e purtroppo invece continuano a essere schiacciati da uno strisciante neocentralismo».

ANCHE I RICCHI PIANGONO, IN COSTA SMERALDA. Dopo la scioccante evasione fiscale da 133 milioni di euro contestata ai vertici della Costa Smeralda, riaffiorano, clamorosamente, i presunti abusi edilizi negli hotel a cinque stelle. Ieri il capo della procura della Repubblica di Tempio Domenico Fiordalisi ha personalmente diretto le operazioni di sequestro preventivo disposto dal gip del tribunale Marco Contu su 37 immobili tra ville, suite, infrastrutture sportive e spazi destinati a ristorazione e relax come verande, barbecue all’aperto e piscine realizzate con il “Piano Casa” nei residence a cinque stelle di Romazzino, Pitrizza e nel cuore della Costa Smeralda, il vecchio e prestigioso hotel Cervo.

PIGLIARU ALLA PROVA DELLA FINANZIARIA. 5. Giuseppe Casti del Consiglio delle Autonomie è andato anche lui a bersaglio. «Serve un governo diffuso per la Sardegna. Noi non abbiamo bisogno di una Regione debole, ma che sia forte insieme ai sindaci non solo nella spesa, i sindaci non sono ragionieri, ma nella proposta».

Mozione bipartisan contro il deposito di Guardia del Moro Consiglio regionale unito contro la servitù militare di Guardia del Moro a Santo Stefano, nell’arcipelago della Maddalena. Lo prevede un documento (approvato con 42 voti favorevoli, 5 contrari e due astensioni), nato da una richiesta di Francesco Pigliaru. Il governatore ha chiesto il sostegno dell’assemblea sulla posizione da presentare al Consiglio dei ministri.

 

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