“Prigionieri per la fede”, il nuovo libro, dotto e leggero, di Salvatore Loi, di Gianfranco Murtas
La storia come un romanzo di vita, suggestivo nelle scene e nei protagonisti, nei perché e nei come; fascinoso e sorprendente negli sviluppi e negli approdi. Perché non immagineresti che, poco distante da casa tua – magari nella via San Leonardo, poi Baylle, dove sono o dove erano la caserma di Sant’Agostino e poi il distretto militare e una sezione della biblioteca universitaria,dove sono o dove erano l’asilo di Marina e Stampace, il Partenone e, più su, le bancarelle dei cinesi di Taiwan, oppure nelle più prossime vie Napoli, già carrer de Moras, o Barcellona,la strada che collegava direttamente il porto al Castello, attraversata dal cardinale Visconti nel 1263 e dal Valeryesploratore nel 1834 –, la storia abbia seminato tanto nei secoli sepolti anche a proposito di schiavi e liberti: tanto proprio in quantità, così da autorizzare un qualche minatore di buona volontà e molta intelligente curiosità a scavare oggi per restituirci quelle informazioni che possono tornarci utili anche per taluna occorrenza dell’attualità.