Dopo il nostro viaggio nel Sulcis, di Corrado Passera

 

Abbiamo deciso di venire nel Sulcis per dedicare l’intera giornata a questo territorio, al quale attribuiamo, come Governo, un’importanza sostanziale e simbolica. Siamo perfettamente consci, infatti, del profondo disagio occupazionale e sociale che si è accumulato, negli anni, in questa parte di Italia. Proprio per questo con il ministro Barca e il sottosegretario De Vincenti abbiamo voluto incontrare qui, piuttosto che a Roma o a Cagliari, i rappresentanti delle istituzioni locali e dei sindacati. Le ore passate insieme sono state utili e – sicuramente per noi – molto concrete e costruttive. Ci siamo confrontati con le rappresentanze sindacali delle quattro principali aziende della zona che seguiamo da tempo, perché interessate da tavoli di crisi. Alcune di queste riunioni hanno portato a comunicazioni anche più positive di quanto ci si potesse aspettare fino a poco tempo fa. La prima è stata con i sindacati di Portovesme, un’azienda che non solo non chiude, ma che vede aumentare gli investimenti e assume nuovo personale. Abbiamo poi parlato con le rappresentanze di Eurallumina, alle quali abbiamo annunciato che il 22 di novembre firmeremo con gli azionisti russi di Rusal un accordo importante in cui ci si prende l’impegno di reinvestire nell’impianto, in modo che possa di nuovo diventare un’azienda produttiva e competitiva. Ai lavoratori di Carbosulcis abbiamo chiarito di nuovo che non esiste e non è mai esistita la scadenza del 31 dicembre 2012, e abbiamo descritto gli impegni del Piano Sulcis sul centro di ricerca sul carbone pulito e le difficoltà ancora da superare in tema di investimenti per la cattura della CO2. Su Alcoa, è stato fatto il punto delle trattative in atto per la cessione dell’azienda, sulle quali c’è il nostro massimo impegno. Se non dovessero concludersi con l’attuale interlocutore, esistono altre due manifestazioni di interesse da verificare. Abbiamo poi fatto il punto sugli impegni assunti sugli ammortizzatori sociali. Due di queste quattro aziende, quindi, confermano piani non solo di risanamento, ma di investimento e di sviluppo, mentre per la terza ci sono trattative in corso. Per la quarta, la Carbosulcis, c’è il tempo per trovare l’accordo, fondamentale, con la Commissione Europea. Sono stati incontri molto franchi. Ci siamo detti che la costruzione di nuove prospettive di sviluppo passa attraverso la definizione di soluzioni economicamente sostenibili e in linea con le norme italiane ed europee. Ci siamo parlati apertamente, evitando di creare aspettative non giustificate. Sulle quattro vertenze il Governo ha confermato il suo impegno. Il Piano Sulcis è credibile e concreto, perché è basato su chiare priorità e piani realizzabili e perché ha tempi certi e definiti. Il piano tocca temi su cui il Governo è in prima linea: l’energia, che è un problema risolto, in quanto dal punto di vista della competitività di costo rispetto ad altri Paesi non c’è più uno svantaggio competitivo da colmare. La realizzazione di infrastrutture, per rendere più competitiva e attraente quest’area. La formazione e le politiche attive per il lavoro. Il piano si propone di salvaguardare ciò che esiste – nella misura in cui è sostenibile – ma è aperto a nuove iniziative. Dobbiamo fare di tutto per difendere e rendere sostenibili le realtà industriali esistenti, però dobbiamo avere anche la capacità di guardare oltre, a nuove iniziative legate all’energia, alla biochimica, all’agribusiness, al turismo. L’obbiettivo del Piano è affrontare i problemi più specifici e urgenti del Sulcis, mentre altri temi più generali sono all’attenzione del tavolo sulla Sardegna di Palazzo Chigi, che andrà seguito nel modo migliore possibile. Tutti, Governo, Regione, Provincia, Comuni interessati e forze sociali, sono coinvolti a pieno nella realizzazione del Piano. Servono progetti e idee chiare e ciascuno deve poter dare il proprio contributo. Proprio in questo senso lavorerà un apposito Coordinamento. Fondamentale sarà rendicontare all’opinione pubblica risultati concreti e tempi di realizzazione. Sono state stanziate risorse concrete e importanti, per un totale di 451 milioni di euro. Abbiamo messo a disposizione stanziamenti aggiuntivi e recuperato fondi che diversamente sarebbero andati dispersi o non utilizzati. Altri potranno essere aggiunti, per esempio dai proventi delle multe per gli aiuti di Stato e dal nostro fondo per la crescita sostenibile. Questo è un impegno forte e concreto del Governo, uno degli interventi principali, anche dal punto di vista dimensionale, su cui siamo impegnati in Italia. Entro la fine dell’anno, torneremo in Sardegna per affrontare le tematiche di sviluppo di altre aree dell’isola. Ci prendiamo inoltre fin da ora l’impegno a ritrovarci sui temi del Sulcis entro il prossimo marzo, così da fare insieme il punto del lavoro in corso e assicurarci che le decisioni assunte diventino realtà. Durante la giornata di lavori a Carbonia si è parlato di rispetto, fiducia e speranza. Valori importanti, basati sui fatti di cui fare tesoro per lavorare insieme, nei prossimi mesi, per costruire prospettive concrete di sviluppo.

Corrado Passera