Novas sardas de sa chida, settimanale on-line della Fondazione Sardinia, Anno I, n° 07, domenica 25 marzo 2012

Editoriale: Sardegna: il Partito Democratico e la guardia al bidone, di Salvatore Cubeddu

IN CUSTA CHIDA:  rassegna della stampa sarda della settimana.

SARDEGNA: IL PARTITO DEMOCRATICO E LA GUARDIA AL BIDONE

di Salvatore Cubeddu

Mercoledì 21 marzo il Consiglio regionale ha posto fine agli ‘Stati Generali del Popolo Sardo’ decidendo unanimemente di confermare i sette punti del confronto con il governo approvati il 14 febbraio scorso, che intende portare al confronto politico (e non più tecnico) insieme alle  rappresentanze dei sindacati e degli enti locali. Tutto qui. Ma non è di questo che si discute in questi giorni, ma dell’altro documento, quello presentato dal Partito Sardo  e che nel voto ha diviso le due coalizioni (34 sì contro 25 no).

Nel centrodestra hanno votato a favore il Psd’Az e l’Udc (firmatarie del documento con Sel, Api e Idv) più quasi tutto il Pdl, contro si sono schierati i Riformatori. Nell’opposizione ha votato contro solo il Pd («è un alibi del centrodestra per mascherare le inadempienze»). L’ordine del giorno – che ha visto favorevoli Ugo Cappellacci e la sua giunta – impegna il Consiglio ad «avviare una sessione speciale di lavori, aperta ai rappresentanti della società sarda, per la verifica dei rapporti di lealtà istituzionale, sociale e civile con lo Stato, che dovrebbero essere a fondamento della presenza e della permanenza della Regione Sardegna nella Repubblica italiana».

Questi sono i dati della discussione, che quasi certamente  i nostri lettori già conoscono. E anch’essi si interrogheranno: “Ma, questo secondo odg. serve al raggiungimento degli obiettivi approvati nel primo? In sostanza: è onesto e conveniente ragionare del significato e delle conseguenze del comportamento, tra sfruttamento e abbandono, dello Stato italiano (includendoci anche le forze politiche e l’insieme delle classi dirigenti italiane) nei confronti della Sardegna?”. Evidentemente i sardisti proponenti l’odg, con i successivi votanti, giudicano utile allo scontro che si prepara l’agitare una possibile secessione della Sardegna giustificata dalle inadempienze dello Stato. E questo sarebbe confermato dalla risonanza offerta all’indipendentismo e ai suoi leaders da parte dei media amici dell’attuale presidenza della Regione. E, aggiungiamo noi, non fa che replicare un canovaccio offerto altre volte dalla classe dirigente sarda (a partire dal 1954 con Alfredo Corrias, al 1967 con Giovanni Del Rio, e via via… come documentato in questo sito della Fondazione Sardinia) in conflitto con quella italiana. Come se Cappellacci dicesse a Monti: ‘Se non rispondete alle nostre richieste, avrete a che fare con gli indipendentisti!…”. E le altre volte si è chiuso con compromessi al ribasso ed il ritiro dalla battaglia delle nostre truppe, divise e litigiose fino alla fine.

Il PD si è mosso con identico approccio tattico: non dare tregua alla giunta e alla sua fuga dalle ventennale responsabilità nel malgoverno berlusconionao scaricandolo sul governo Monti. Ma non risulta dalle dichiarazioni del partito democratico – ho qui davanti un comunicato del segretario, del 23 marzo – su  come intenda contrastare la linea oppressiva portata avanti dallo Stato, da anni ormai, e quale alternativa esso offre a una mobilitazione governata istituzionalmente dal presidente della Regione. Viene da chiedersi: “Dobbiamo morire tutti, oggi, perché, ieri, il popolo sardo nella sua maggioranza ha fatto il terribile errore di essersi affidato a Berlusconi e ai suoi uomini?”.

Non solo. Questa cosiddetta unità dello Stato italiano  – contraddetta con evidenza quotidiana nella concretezza dell’esperienza dei nostri concittadini – ritorna nuovamente quale feticcio.  Stranamente, poi, dato che l’odg –voto, proposto dal meglio dei suoi consiglieri il 5 maggio 2010 ((articolo 51 comma 1 dello statuto sardo: ordine del giorno Bruno, Soru, Sanna G.V., Agus, Barracciu, Caria, Cocco P., Cucca, Diana G.P.,Espa, Lotto, Manca, Meloni M., Solinas A.) è del tutto compatibile con le affermazioni respinte invece l’altro giorno. In altre parole: se si dichiara concluso il patto costituzionale avviato con la rinuncia alla fusione perfetta del 1847; se si individua nell’autonomia concessa nel 1948 uno strumento ormai inservibile al punto da doverlo pubblicamente denunciare; se si disconosce il presente patto costituzionale con l’Italia e se ne chiede uno nuovo: cosa si sta chiedendo? Quale popolo sardo lo sta chiedendo? Quale differenza c’è tra il popolo sardo e gli altri popoli? Cosa c’è di strano se i problemi politici e istituzionali, coerentemente con quelli economici sociali e culturali, diventino espliciti?”.

Già in un precedente articolo invitavamo la sinistra a considerare il protagonismo nella battaglia allo Stato italiano come un fattore strategico sul quale i sardi valuteranno la sua adeguatezza a governare il loro futuro. Tirarsi indetro ora potrebbe domani risultare fatale.

 

 

 

 

 

IN CUSTA CHIDA: rassegna della stampa sarda della settimana

 

E il Consiglio si scopre «indipendentista». Due votazioni apparentemente contradditorie in Consiglio regionale sulla Vertenza Sardegna. Con la prima, all’unanimità, si rafforza il confronto tra la giunta Cappellacci e il governo Monti. Con la seconda (dal sapore indipendentista: e le coalizioni si spaccano) si apre una «verifica sulla lealtà dello Stato». Con il documento il Consiglio «delibera di avviare una sessione speciale di lavori, aperta ai rappresentanti della società sarda, per la verifica dei rapporti di lealtà istituzionale, sociale e civile con lo Stato, che dovrebbero essere a fondamento della presenza e della permenenza della Regione Sardegna nella Repubblica italiana».

 

Spesa sanitaria, emorragia fuori controllo

Una piccola isola felice sono i magazzini delle farmacie ospedaliere che registrano tutti i medicinali in entrata e in uscita, ma per il resto, in Sardegna, la gestione della spesa farmaceutica è una macchina mangiasoldi fuori controllo e ogni anno più vorace. Tra il 2006 e il 2010 i costi per comprare medicinali sono aumentati dell’88 per cento. Non c’è una voce della spesa farmaceutica che abbia rispettato i tetti nazionali programmati, non può stupire, perciò, che la Regione non abbia conseguito «gli obiettivi del piano triennale di rientro dal deficit» perdendo così «finanziamenti statali per 14 milioni di euro».

 

Caos Tirrenia, il Governo cerca una via d’uscita per evitare la bocciatura. Il «piano B» più probabile è quello di annullare la vecchia gara e convincere gli acquirenti in pectore, la cordata Cin, che diventeranno proprietari delle navi, ma non delle rotte e ancora meno degli oltre 580 milioni pubblici finora assicurati proprio ai compratori dell’ex società pubblica.

 

«No ai tagli scolastici nei territori spopolati, ecco la proposta Pd». Salvare le scuole nelle realtà a grande spopolamento, a bassa densità demografica e con minoranze turistiche da tutelare per garantire il diritto all’istruzione. È l’obiettivo della proposta di legge bipartisan presentata alla Camera da diversi parlamentari sardi su iniziativa di Caterina Pes (Pd).

 

Alfano ricuce con Cappellacci, il Pdl diviso. Arriva Angelino Alfano a promettere il massimo interesse per la Vertenza Sardegna e Ugo Cappellacci rientra da vittorioso nel Pdl. L’annuncio è stato dato in ristorante ai parlamentari e ai consiglieri regionali, ma non tutti hanno brindato.

 

Legge 15, l’ora della Sfirs. Sfileranno anche oggi a Macomer i rappresentanti di aziende private e di cooperative che hanno ricevuto dei contributi nell’ambito dei fondi regionali previsti dalla legge 15 del 2010. Dieci milioni di euro destinati alle aziende del comparto lattiero caseario per incentivare l’offerta produttiva attraverso l’aggregazione e per ridurre la produzione di Pecorino Romano. Il 14 marzo scorso sono stati sentiti dalla Guardia di Finanza. Oggi sono chiamati a riferire alla Sfirs sull’uso che è stato fatto di quei soldi.

 

 

Agnelli sardi Igp, trenta indagati. Presunte anomalie nel processo di certificazione Igp (indicazione geografica protetta) dell’agnello sardo. La Procura di Nuoro ha iscritto nel registro degli indagati trenta persone tra componenti del Consorzio di tutela dell’agnello sardo (che ha sede a Nuoro), dell’organismo di controllo Ocpa di Bonassai (Olmedo) e diversi macellatori.

 

Nuovo Piano paesaggistico, «linee guida» della giunta ora all’esame dell’assemblea. Le «linee guida» del nuovo Piano paesaggistico regionale saranno illustrate da Ugo Cappellacci al Consiglio regionale nel mese di aprile. La delibera approvata martedì sera dalla giunta è «politica», di indirizzo generale, mentre la parte più tecnica del documento non è ancora pronta. La revisione del Ppr varato da Renato Soru nella passata legislatura riguarderà gli ambiti costieri e ricomprenderà, con la redazione originale, anche le zone interne.

 

Stintino, il Comune nei guai per una villa. Una villa nuova di zecca, realizzata a pochi metri dalla riva in un’area di bellezza quasi incontaminata, uno dei punti più panoramici di Stintino. Da quella casa che è ancora in costruzione potrebbero arrivare guai per il Comune, finito nel mirino della procura della Repubblica di Sassari che da qualche mese indaga in gran riserbo. L’inchiesta punta a capire come mai sia stata prorogata una concessione quando, secondo gli investigatori, era già scaduta. In un zona di pregio assoluto, dove il piano particolareggiato impone limiti rigorosi. Ma da quella singola costruzione gli investigatori potrebbero estendere gli accertamenti alle pratiche sulla lottizzazione “I Tamerici”, seconde case realizzate con gusto e criteri tali da garantire una vista mozzafiato tra gli anni Sessanta e Settanta.

 

Talana e Triei regalano 80 ettari di paradiso verde per fare un campo da golf. I due comuni metteranno a disposizione l’area, circa 80 ettari, 40 a testa, ma a realizzare e gestire la struttura dovranno essere i privati. Il comune di Triei ha già inserito nel Piano urbanistico, non ancora approvato, i terreni scelti con la destinazione d’uso per campo di golf. Altrettanto ha fatto l’amministrazione di Talana, che dovrà approvare una variante.

I due comuni ogliastrini lanceranno a breve il bando per le manifestazioni di interesse e dopo gli imprenditori potranno farsi avanti per realizzare l’impianto, che potrà essere collegato a investimenti turistico residenziali.

 

Servitù militari, ecco gli indennizzi.

La Giunta regionale ha deliberato la ripartizione dei contributi destinati ai comuni oberati da vincoli e attività militari. Si tratta dei 12.793.718,37 accreditati la settimana scorsa dal ministero della Difesa alla Regione.

 

Gli impianti sportivi sardi ora sono tutti visitabili on line.. La banca dati degli impianti sportivi della Sardegna, prima (e sinora unica) regione italiana a realizzare questo censimento, è online: oltre 3.600 spazi per l’attività sportiva, visitati, analizzati, fotografati e descritti da un’équipe del Coni.

 

Gli artigiani: «I negozi regionali all’estero avviati senza ascoltarci» «I Sardegna store, punti promozionali in città come Milano, Roma e Berlino, sono stati aperti dopo due anni dall’assegnazione del bando di gara (base d’asta 3.930.400, aggiudicataria una Ati di imprese siciliane), senza che gli artigiani siano stati coinvolti». Lo sostengono Cna e Confartigianato.

 

L’appeal della Sardegna in calo su internet. Previsioni cupe per la stagione turistica del 2012. L’appeal della Sardegna è in calo, lo afferma la Confindustria della Sardegna Meridionale sulla base dei dati provenienti da internet. In pratica secondo un’analisi effettuata dal settore turismo dell’Associazione, le parole chiave relative alla Sardegna sono state digitate meno per circa il venti per cento.

 

La Regione: «I nostri dati dicono cose diverse». «I dati di Confindustria non sono uno specchio fedele per un’analisi dell’andamento del mercato turistico delle passate stagioni ed esprimono un giudizio prematuro riguardo alle prospettive sul 2012, per il quale la Regione ha a disposizione altri indicatori che vanno in direzione opposta rispetto al crollo paventato». Così l’assessore regionale, Luigi Crisponi, risponde all’allarme – lanciato dal presidente della sezione turismo di Confindustria Sardegna Meridionale – di una Sardegna non più in cima ai sogni dei vacanzieri.

 

 

I beni culturali dell’isola, la fabbrica sconosciuta che apre solo in estate. ll sistema sardo può essere salvato dalla cultura e dal turismo? La risposta è positiva ma le scelte non sono conseguenti e la finanziaria regionale ha tagliato i capitoli di spesa per la cultura. Per far crescere «l’autonomia» dei siti dal turismo balneare, i ricercatori del Crenos, suggeriscono la strada dei «grandi eventi» come elemento di occasione per attrarre visitatori e turisti internazionali, (sfruttando la potenzialità dei voli low cost).

 

Il console d’Italia sassarese «Australia terra promessa anche per i giovani sardi» . Volare verso incredibili mondi lungo le strade della nuova emigrazione. Magari seguendo il tam-tam «Sardegna chiama Australia», tra echi magici e irresistibili che rimbalzano sul web. È l’ultima frontiera, quasi un must per la generazione sotto i 30 anni. Sì, perché oggi tante speranze possono diventare realtà: da Sydney a Merlbourne, da Adelaide a Canberra. Per i giovani dell’isola si aprono così opportunità inedite: lavori fuori dall’ordinario che danno reddito elevato e alternative.

 

Via crucis nelle fabbriche morte. Nella quarta domenica di Quaresima e alla vigilia della festa di San Giuseppe, l’Azione cattolica con il suo movimento lavoratori (Mlac) porta all’ombra delle ciminiere spente alte 186 metri e davanti alla chiesa romanica di San Nicola 500 persone. Arrivano  a Ottana da cinque diocesi (Nuoro, Aghero-Bosa, Ales, Lanusei e Sassari) a riflettere di lavoro in contemporanea con le piazze di Rovigo, Santa Maria di Catanzaro, Caltagirone, Bari e Napoli.

 

La Sms: Fabbrica chiusa da due anni. Senza cassa integrazione, con la fabbrica chiusa, le aste per la vendita sempre deserte e quella fastidiosa sensazione di essere una vertenza di serie B. I 26 dipendenti della Sms, ex Ali, di Iglesias, rappresentano un’altra tessera della filiera dell’alluminio del Sulcis, in buona parte disintegrata da crisi e diseconomie.

 

Il Papa: sono con voi operai. Da Benedetto XVI parole di solidarietà e speranza Papa Benedetto ha lanciato un appello, ieri subito dopo l’Angelus, per la soluzione della vertenza Alcoa. Ad ascoltare in piazza San Pietro le parole del pontefice era presente una delegazione di lavoratori, con striscione e caschetti al seguito.

 

Alcoa, l’ora dei gesti disperati. Sta assumendo toni critici la protesta degli operai dello stabilimento Alcoa che all’orizzonte vedono lo spettro del licenziamento collettivo annunciato all’inizio dell’anno dalla multinazionale americana. Un altro gesto disperato è stato scongiurato nella tarda serata di mercoledì, quando un operaio ha spiazzato anche i delegati della Rsu di fabbrica e ha minacciato di darsi fuoco all’interno dell’area della termocentrale Enel.

 

Licenziati i primi 25 tonnarotti. Ecco i contraccolpi del taglio drastico delle quote tonno deciso dal ministro No tonni, no lavoro. I contraccolpi del decreto taglia quote-tonno del Governo arrivano già. Ieri la società Tonnare Sulcitane di Portoscuso ha licenziato 25 tonnarotti che aveva reclutato in vista del calo a mare delle tonnare.

 

Ex caserma, il parco mai nato. Resta inattuato l’accordo tra Regione ed Ente foreste «Se entro questo mese non chiuderò la vicenda, sarò costretto a trovare soluzioni alternative». Giorgio Murino fissa l’ultimatum alla Regione, in particolare all’assessorato agli Enti locali: l’accordo per il passaggio dell’ex caserma dell’Aeronautica di via Cagna all’Ente foreste, che dirige, in cambio delle palazzine di viale Merello è in vigore solo sulla carta. Il polmone verde ai piedi di Monte Urpinu da quando ha tolto le stellette è stato trasformato in discarica, vigilato da guardie giurate (che costano centinaia di migliaia di euro all’anno) per evitare imbarazzanti occupazioni di senzatetto.

 

Poetto, inizia la nuova stagione dei baretti. . Per Pasqua non c’è più tempo ma a Sant’Efisio si apre. È corsa contro il tempo per la stagione dei baretti e, visto il clima di questi giorni (sole e temperature sui venti gradim con qualche coraggioso che ha già fatto il bagno), non si aspettava altro: da qualche giorno sono state montate le fondamenta dei primi chioschi che sostituiranno quelli buttati già a ottobre e che provvisoriamente accompagneranno la stagione estiva, l’ultima prima del piano di utilizzo del litorale che cambirà volto per sempre al Poetto.

 

Radiopress sospende notiziari e programmi. Da diciassette anni in prima linea nel campo dell’informazione radiofonica, ieri l’emittente Radiopress ha sospeso notiziari e programmi per cercare di sbloccare una crisi finanziaria che da mesi costringe il direttore Paola Pilia, la redazione, i collaboratori e i tecnici a lavorare senza stipendio.

 

Rossella Urru 150 giorni prigioniera nel deserto: mobilitazione su internet. 150 giorni in ostaggio di una banda di predoni nel cuore del deserto del Mali e vigilia del trentesino compleanno (giovedì) per Rossella Urru. Per tenere alta l’attenzione sul suo rapimento e di tutti gli altri italiani, prigionieri di terroristi in zone calde del mondo, la rete internet si mobilita ancora. Con il secondo «Blogging day», per chiedere con forza la loro liberazione.

 

 

 

 

 

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    2 Comments to “Novas sardas de sa chida, settimanale on-line della Fondazione Sardinia, Anno I, n° 07, domenica 25 marzo 2012”

    1. By Bustianu Cumpostu, 9 aprile 2012 @ 08:28

      Setzis faghende una cosa de gabale, iscusade si non so galu intradu in arregionu ma su tempus non bastat.
      Chin salude a totu
      Bustianu Cumpostu