Le si imputa di essere intollerante e violenta, in nome di Dio. Ma un documento della commissione teologica internazionale ribalta l’accusa. È la dittatura del relativismo a voler bandire la fede dal consorzio civile.

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Interviste a L’UNIONE SARDA del 19 febbraio 2014.

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Una rassegna della stampa di oggi.

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Da IL CORRIERE DELLA SERA, 16 febbraio 2014

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IN CUSTA CHIDA: notiziario settimanale della Sardegna.

SECONDO QUESTA REDAZIONE. Mentre usciamo sono in corso le elezioni regionali. 1.480.409 elettori decideranno il futuro della Sardegna, mai come ora ad una svolta storica nella sua società, nella cultura, nell’economia, nelle istituzioni. Da stasera alle ore 22,00 verificheremo in quanti si sono assunti le decisioni del comune futuro. Domani sapremo chi di esso ne sarà il titolare istituzionale: Cappellacci, l’italiano che giuoca a fare il sardo; Pigliaru, il professore; Michela, novella Eleonaora; Pili, il sardo convertito sulla via di …; Gigi Sanna, il lettore di bronzi; Devias, il guerriero. Poi controlleremo le liste: quanti vecchi e quanti nuovi; quanti colti e quanti incolti; quanti onesti e quanti furabutti… Ma non basta l’onestà: bisogna essere sardi ed esperti.
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New York Times – Gennaio 29, 2014, Traduzione di Gianni Mula

Si tratta di un libro che trasformerà il dibattito in corso sulla situazione dell’economia globale mettendo al centro dell’attenzione la crescente disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza. Piketty analizza l’andamento temporale di un’immensa quantità di dati provenienti da 20 paesi, dal settecento ad oggi, per comprendere la relazione che lega l’andamento dell’economia con le trasformazioni sociali. L’opinionista del New York Times Thomas Edsall ne fa una accurata recensione, riportandone anche due grafici, presentando con molta chiarezza la tesi fondamentale del libro. Tesi che si può esprimere così: Sin quando nella nostra economia globalizzata il tasso di remunerazione del capitale non sarà vincolato da parametri oggettivi, finirà inevitabilmente col superare il tasso di crescita dell’economia, producendo di conseguenza disuguaglianze nella distribuzione del reddito tali da metter in pericolo le istituzioni democratiche. Ma gli andamenti economici non sono leggi divine. La politica in passato ha impedito che la disuguglianza raggiungesse limiti pericolosi. Potrebbe farlo di nuovo, ma bisogna che lo voglia.
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