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Novas sardas de sa chida, settimanale on-line della Fondazione Sardinia, Anno IV, n° 6, domenica 8 febbraio 2015.

Posted By cubeddu On 7 febbraio 2015 @ 11:20 In Blog,Novas | Comments Disabled

IN CUSTA CHIDA: notiziario settimanale della Sardegna.

 

LA BANDIERA DEI QUATTRO MORI E’ SEMPRE STATA LA PIU’ BELLA. 1. TERMOMETRO de L’Unione Sarda. RILEVAZIONE SU WWW.UNIONESARDA.IT DEL 5 FEBBRAIO.

Domanda: lo scultore Pinuccio Sciola vuol cancellare i 4 Mori dalla bandiera sarda.

Siete d’accordo?

Sì (14,5),

No (85,5)

 

 

LA BANDIERA DEI QUATTRO MORI E’ SEMPRE STATA LA PIU’ BELLA. 2. Sta scatenando moltissime discussioni sui social network l’iniziativa dello scultore sardo Pinuccio Sciola (NELLA FOTO) di scrivere una lettera aperta al nuovo Capo dello Stato per sollecitare un cambio nella bandiera della Sardegna, per togliere i Quattro Mori che rappresentano le teste mozzate di quattro saraceni sconfitti dagli aragonesi durante la battaglia di Alcoraz in Spagna.

Qualche nostra  domanda a Pinuccio Sciola: cosa c’entra il presidente della repubblica italiana con la bandiera sarda? E’ a conoscenza che l’ultimo saccheggio di beni e di persone (più di 600) operata a danno dei sardi da parte dei ‘mori’ è di appena duecento anno fa? Con quel che succede dall’altra parte del mare, gli sembra il caso di fare il pacifista ad oltranza intervenendo sulla nostra bandiera, che vediamo sventolare – grazie all’entusiasmo dei nostri giovani -in tutte le principali manifestazioni del mondo? Sa che i simboli, anche quando provengono dalla storia, poi costruiscono con il popolo il loro significato (pensi al crocifisso: è solo un uomo impiccato?…).

IL CAOS ISTITUZIONALE SARDO E’ FIGLIO DELLA SUBALTERNITA’ AL GOVERNO. Le Province, quelle che momentaneamente restano in piedi (le 4 storiche) e quelle già abolite (le 4 nuove, gestite da commissari) vivono una lenta e inesorabile agonia, vittime di uno stillicidio di fondi – regionali e statali – che non consente di assolvere le funzioni a loro ancora delegate, con ricadute in vari settori. La scuola innanzitutto, il bubbone disabili è scoppiato ovunque, non si fa la manutenzione stradale e non si puliscono gli alvei dei fiumi: pioggia e grandine alimentano paure e riaprono ferite ancora molto fresche. Il futuro. Il colpo da ko sarà assestato a marzo. La legge di stabilità del governo Renzi prevede nuovi tagli delle erogazioni statali alle Province e città metropolitane per 1 miliardo nel 2015, rispettivamente 2 e 3 nel 2016 e 2017.  In Sardegna, regione autonoma dove il cambiamento vero ancora non c’è stato, le Province già condannate chiedono la consolazione di una morte dolce.

LA BANDIERA DEI QUATTRO MORI E’ SEMPRE STATA LA PIU’ BELLA. 3. Sull’argomento sono intervenuti su Twitter il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau (NELLA FOTO), che ha difeso il vessillo dei Quattro Mori («Caro Sciola, sono in totale disaccordo – ha scritto Ganau – I 4 mori sono il simbolo della nostra terra, la nostra storia. Non si toccano») e il sottosegretario dei Beni Culturali, Francesca Barracciu. In realtà la Barracciu è intervenuta da par suo avendo già proposto di sostituire i mori con i volti delle statue di Mont’e Prama. «Caro Gianfranco – ha risposto a stretto giro di tweet Barracciu – è la nostra bandiera ma i 4 Mori non rappresentano affatto la nostra storia. Lo dice la Storia». «Cara Francesca – ha replicato ancora il presidente dell’assemblea, mentre si moltiplicavano i “cinguettii” sull’argomento e su Facebook si scatenava un’accesa discussione – nella storia di un popolo i simboli sono importanti e ne sono parte».

L’AMMINISTRAZIONE DI PORTOSCUSO HA GIA’ DECISO DA SOLA,   NON VUOLE SENTIRE PARLARE DI REFERENDUM, VUOLE IL BIOFUEL, PERCHE’ NON INQUINA. E LE CANNE? A loro non importa, il problema semmai è del restante territorio. Che, però, non deve mettere bocca sull’investimento. «Non c’è bisogno del referendum, nel nostro programma elettorale c’era scritto chiaramente che saremmo stati a favore di qualunque nuova iniziativa industriale compatibile con l’ambiente». Ignazio Atzori, vicesindaco. Portoscuso, comunque, vuole avere l’ultima parola su questa iniziativa. «L’impianto dovrebbe sorgere nel nostro territorio – sottolinea il sindaco Giorgio Alimonda – e non consentiremo a nessuno di strumentalizzare il progetto dall’esterno». O Alimonda: cà nisciuno è fesso!!!

LA BANDIERA DEI QUATTRO MORI E’ SEMPRE STATA LA PIU’ BELLA. 4. Nel dibattito si è inserito anche il segretario del Partito dei Sardi, Franciscu Sedda (NELLA FOTO) , che ha inviato una lettera a Ganau, proponendo come nuovo simbolo «l’Albero verde in campo bianco che i sardi sventolavano a Sanluri». «Caro presidente del Consiglio – scrive Sedda – Lei ha ragione nel dire che “I Quattro mori sono il simbolo della nostra storia”. Il punto è capire di quale storia. I Quattro Mori sono il simbolo della storia che inizia con “lo sterminio e l’esecuzione della naciò sardesca”, per dirla con le parole del re Catalano-Aragonese. Sono in altri termini il simbolo di quella storia che inizia con la perdita dell’indipendenza, con il venir meno della nostra sovranità nazionale”…

LA DESERTIFICAZIONE DELLA SARDEGNA: CANCELLAZIONE DELLE POSTE. Non tagli indiscriminati, ma «interventi di rimodulazione». Che «manterranno sostanzialmente inalterata la presenza capillare di Poste Italiane sul territorio» della Sardegna. Così l’azienda risponde alle critiche e alle preoccupazioni provenienti da tutta l’isola – anche con un’interpellanza firmata da tutti i capigruppo in consiglio regionale – per la chiusura di due uffici (Cagliari-Pirri e Cortoghiana) e per il ridimensionamento del servizio in 14 centri (Romana, Ardara, Cheremule, Nughedu San Nicolò, Esporlatu, Borutta, Modolo, Ballao, Nurallao, Pauli Arbarei, Genuri, Turri, Tuili e Ozieri).

LA BANDIERA DEI QUATTRO MORI E’ SEMPRE STATA LA PIU’ BELLA. 5.  Fu il Partito sardo d’Azione, nel momento stesso della sua nascita, a sceglierli come simbolo del movimento. L storico Luciano Marroccu (NELLA FOTO) . Non mi vergogno a dirlo, ma a me i Quattro Mori piacciono.  E chiude il suo articolo: “Vale per i Quattro Mori sardi quel che vale per il tricolore italiano, per l’Union Jack britannico, per le Stelle e Strisce americane. Mano a mano che le bandiere entrano nell’immaginario dei popoli di cui vengono elette a simbolo, perde importanza il perché e il percome del corredo simbolico di cui si nutrono. L’esame filologico degli elementi che incorporano diventa al più oggetto Dell’interessamento degli appassionati di araldica. La storia che più interessa è un’altra ed è la storia di come e da chi sono state adottate e soprattutto del come si siano radicate tra la gente. E anche del fatto, però, che continuino ad essere amate. La storia delle bandiere, insomma, come storia dell’autocoscienza dei popoli”.

LA BANDIERA DEI QUATTRO MORI E’ SEMPRE STATA LA PIU’ BELLA. 6.  Cittadini: “La vittoria degli Aragonesi contro i “quattro mori” non è semplicemente la vittoria di uno… straniero, ma è una vittoria che ci riguarda, perché è una vittoria contro i pirati che infestavano il Mediterraneo, la Sardegna. Alla bandiera dei quattro mori siamo ormai affezionati, una bella bandiera dei quattro mori ce l’ho anche nel mio studio. È la bandiera con la quale ci conoscono nel mondo. Se non avessimo una bandiera, certo voteremmo per i “Giganti di pietra”. Giovanni Sanna Nuoro

LA BANDIERA DEI QUATTRO MORI E’ SEMPRE STATA LA PIU’ BELLA. 7. Lo scrittore Marcello Fois (NELLA FOTO)  rimane perplesso di fronte all’idea di Sciola: «Sinceramente sarebbe l’ultima cosa che chiederei al presidente della Repubblica. La Sardegna è una regione scomparsa dalla storia recente di questo Paese. D’altra parte, io stimo molto Pinuccio e vorrei riflettere meglio sui motivi di questa sua richiesta. Se le parole di Pinuccio servono, in realtà, a far emergere qualcos’altro, ben vengano: sono disposto a fare una battaglia etica».

A RENZI NON PIACE LA SARDEGNA, EPPURE … 1.  È stato ovunque, da Bolzano a Reggio Calabria, toccando tutte le regioni dello stivale, e non si è dimenticato della Sicilia che ha visitato ben sei volte. Da quando il 22 febbraio dell’anno scorso è diventato presidente del Consiglio, Matteo Renzi ha girato tutta l’Italia. Senza mai fermarsi in Sardegna. L’ultima volta che ci ha messo piede risale ai giorni della campagna elettorale per le regionali, quando si presentò per sostenere la candidatura di Francesco Pigliaru. E’  stato anche nel Sulcis, che il suo finanziatore Ghisolfi vuole riempire di canne … Se verrà in Sardegna a che fare?

LA BANDIERA DEI QUATTRO MORI E’ SEMPRE STATA LA PIU’ BELLA. 8. Lo storico Manlio Brigaglia (NELLA FOTO)   è lapidario: «Sono molto amico di Pinuccio e suo grande ammiratore. E’ un artista coraggioso, originale e pieno di idee. Quest’ultima, però, non ha nulla a che vedere, mi pare, con la storia e con il sentimento comune dei sardi di oggi». Più possibilista un’altra storica, Eugenia Tognotti: «I Quattro Mori – dice – sono diventati nel corso del tempo un simbolo ben preciso, molto vivo nel cuore dei sardi. Se volessimo cambiarlo, dovremmo trovarne uno altrettanto forte e, soprattutto, condiviso da tutti. E non è semplice».

A RENZI NON PIACE LA SARDEGNA, EPPURE … 2. L’indifferenza, e in alcuni casi il disprezzo, da parte del Governo nazionale verso la Sardegna, affonda le radici nella notte dei tempi. Sociologi, politologi, commissioni d’inchiesta parlamentari si sono avventurati in analisi di ogni tipo per spiegare perché i sardi (pur senza aver mai avuto la forza di ribellarsi veramente) considerino Roma come un nemico. Il fatto che a Palazzo Chigi ci sia un politico abile e brillante come Renzi e che a Cagliari governi una Giunta teoricamente amica, non ha cambiato la situazione. E’ l’attacco dell’editoriale di Ivan Paone che abbiamo letto su L’Unione Sarda del 5 u.s.

IL PIATTO DEL SULCIS  CONTINUA  A  PIANGERE. I soldi ci sono, i progetti pure ma il Sulcis è tra le province sarde quella che ha speso meno risorse dai fondi Por Fesr (cofinanziamento regionale e comunitario) e Piano di azione e coesione. Una torta che vale 93 milioni di euro, per 152 progetti presentati da enti locali, istituti scolastici, Regione, imprese. Nella provincia più povera d’Italia però il 63 per cento dei fondi assegnati non è stato ancora speso, il dato peggiore tra le diverse aree della Sardegna. Quasi 35 milioni sono stati già utilizzati, ma ben 58 milioni devono ancora essere spesi in progetti che spaziano dall’ambiente, alla ricerca, ai trasporti e alle infrastrutture, passando per il rinnovamento urbano e rurale e l’inclusione sociale. Una maglia nera che emerge dal rapporto “Storie di Progetti”, elaborato dalla Regione prendendo in considerazione i fondi assegnati provincia per provincia e quelli già spesi. E poi, a Nuoro, vogliono imitare il Sulcis!

 

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