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Novas sardas de sa chida, settimanale on-line della Fondazione Sardinia, Anno III, n° 6, domenica 9 febbraio 2014.

Posted By cubeddu On 8 febbraio 2014 @ 15:15 In Blog,Novas | Comments Disabled

IN CUSTA CHIDA: notiziario settimanale della Sardegna.

 

“No alla chiusura del San Giovanni di Dio” esce dalla rete e scende in strada per ribadire la sua ferma opposizione alla dismissione dell’ospedale civile. Sabato 8, dalle
ore 9, sarà la protesta pacifica a riprendersi piazza Yenne e ancora via Santa Margherita, una fetta del quartiere di Stampace per tentare, ancora una volta, di contrastare la scelta di smantellamento della storica struttura sanitaria. Alla fine della lunga e silenziosa processione verso il capezzale del Civile, l’abbraccio simbolico dell’edificio costruito dal Cima e che ha ormai rinunciato a molti dei suoi reparti e si appresta a lasciar andare via anche il resto.

A OTTO GIORNI DAL VOTO.1.  Politica: Soru chiama a raccolta: non votate Michela, fareste vincere la destra. In un lunghissimo post sul suo Facebook: attenti, scegliere Michela Murgia equivale a ridare la poltrona a Ugo Cappellacci. La nostra priorità è mandare a casa Cappellacci. In secondo luogo, voglio dire che il progetto della Murgia non è il mio.

«L’ospedale più comodo per la città è in chiusura. È per antonomasia l’ospedale dei cagliaritani e costituisce un patrimonio non solo per il ruolo che da oltre un secolo svolge nel garantire l’assistenza ai cittadini ma anche per il suo radicamento nelle comunità», spiega il portavoce e fondatore del gruppo, Stefano Porceddu. «Il San Giovanni è anche sede di alcune delle scuole della facoltà di Medicina ed è dotato di 360 posti letto più cinquanta in regime di day hospital».

A OTTO GIORNI DAL VOTO. 2.  Michela Murgia è sarcastica: «Dispiace che l’onorevole Soru sia così nervoso» da abbandonarsi al concetto di “non votate lei perché sennò perdiamo noi”. Dovrebbe essere contento del fatto che ci sono più progetti validi». Evidentemente ritiene che «il suo non sia così convincente». Ma questo «è un problema esclusivo suo» e del centrosinistra. Poi l’affondo sul bersaglio grosso: «Davvero un peccato» che l’idea geniale sia quella «di far sparire tutti i competitori, ma del resto è un’attitudine, voler restare solo al comando, che l’onorevole Soru ha già ampiamente manifestato negli anni del suo governo».

I più ricchi all’interno dello Stato  vivono a Bolzano, con oltre 22mila euro pro-capite, i più poveri in Campania, con poco più di 12mila euro. E i sardi? In coda, anche stavolta, ma con 14.675 euro a testa, stanno meglio che nel resto del Sud (Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia, Campania).

A OTTO GIORNI DAL VOTO.3. E Cappellacci, di fatto l’utilizzatore finale – secondo Soru – del voto a Michela Murgia? L’uno e l’altra «sono due facce della stessa medaglia: Soru è il vecchio che si ripropone, il fronte della conservazione, del ritorno alle tasse sul lusso, al finto ambientalismo, ai bilanci illegittimi; Murgia è solo la nuova faccia della sinistra, ma con gli stessi metodi e la stessa impostazione ideologica all’insegna della mistificazione e della mancanza di proposte». Nello scontro (degli altri) ha tutto da guadagnare.

L’unica consolazione arriva dalla constatazione che il divario tra il reddito dei sardi (14.675) e la media nazionale (17.564) si riduce a 2.899 euro, contro i 3.135 euro del 2009. Questo perché – rileva il Centro studi L’Unione sarda – la “disponibilità” dei sardi è aumentata dell’1,5% mentre il reddito italiano si è abbassato dello 0,2%.

A OTTO GIORNI DAL VOTO.4. La cifra non passa inosservata: dalle tasse sul carburante prodotto in Sardegna è in ballo un miliardo e mezzo, che farebbe comodo per il rilancio di un’economia strozzata da più fattori. E la battaglia ormai storica dei Riformatori, dal 17 febbraio, se Cappellacci sarà confermato, verrà portata ai tavoli istituzionali più alti.

650 milioni di euro la stima dei danni per l’alluvione del 18 novembre scorso operata dagli uffici del Commissario per l’emergenza. Dei 650 milioni almeno 512 riguardano il patrimonio pubblico (scuole, edifici, infrastrutture viarie, idriche, elettriche e ferroviarie); 33 milioni si riferiscono al patrimonio privato; 100 milioni alle attività produttive, di cui 56 milioni solo alle aziende agricole. Questa settimana il Governo ha sbloccato 50 milioni di euro disponibili nel bilancio dell’Anas per il ripristino delle strade danneggiate dal ciclone.

A OTTO GIORNI DAL VOTO.5 Soltanto quattro candidati del Sulcis Iglesiente potranno entrare in Consiglio regionale: un numero decisamente piccolo per un territorio che ha sulle spalle emergenze gigantesche per occuparsi delle quali sono in corsa ben 101 candidati. Un piccolo esercito composto da 68 uomini e 33 donne, tutti decisi a conquistare il cuore di un elettorato mai come quest’anno indeciso, deluso e abbattuto. Intanto, le liste da cui attingere il nome del candidato di fiducia il 16 febbraio sono 26.

La crisi sta lasciando ferite profonde sulla pelle degli italiani. I bisognosi sono diventati un esercito che fa paura. Poveri a tal punto da dover chiedere un tozzo di pane per sopravvivere. Con un aumento del 10 per cento salgono alla cifra record di 4,06 milioni le persone che nel 2013 hanno ricevuto un aiuto. E la Sardegna non è da meno, registrando poco meno di 90 mila indigenti. È quanto afferma la Coldiretti nel commentare uno degli effetti della riduzione del reddito delle famiglie, evidenziato nei giorni
scorsi dall’Istat.

La lotta alla grande distribuzione commerciale e la difesa dei prodotti sardi accomuna il leader del Fronte indipendentista unidu, Pier Franco Devias, e il candidato
del Movimento Zona Franca, Gigi Sanna.

Cerchiamo un nuovo insetto. Sulla sperimentazione del cardo c’era stata una netta diversità di vedute fra Matrìca e Agraria. Gli esperti dell’Università hanno sempre sostenuto che per produrre il Mather-Bi di Matrìca serve prevalentemente olio vegetale ad alto contenuto di acido oleico e non biomasse ligno-cellulosiche di cui è ricco il cardo. «Le colture ideali per produrre i materiali più idonei» dicono quelli di Agronomia dell’Università di Sassari «sarebbero colza, girasole o altre oleaginose». Università e Matrìca non hanno mai interrotto i contatti. Forse è ancora possibile trovare un proficuo rapporto di collaborazione fra pubblico e privato. A svanataggio delle pianure sarde e della nostra sovranità alimentare.

A OTTO GIORNI DAL VOTO.10. Anche il Movimento per “Gigi Sanna presidente” propone di «difendere i nostri negozi locali dalla grande distribuzione», in particolare «con la moneta complementare sarda. Riappropriamoci della grande varietà di prodotti vegetali, abbattiamo l’uso di pesticidi, ricreiamo il valore biologico delle nostre produzioni». L’idea è puntare su «nuovi prodotti che abbiano impatto sul mercato europeo, che non predilige i formaggi salati, ma quelli più freschi che hanno un volume d’affari interessante».

Un insetto amico della Sardegna.  È stato deludente il primo raccolto del cardo seminato da Matrìca su terreni marginali della Nurra di Porto Torres (15 ettari) e di Ottana (180 ettari). Individuata la causa: il forte appetito degli insetti, golosi dei fiori del cardo. Le piante erano indifese, cioè non trattate con anticrittogamici. Il costo di questi prodotti è alto e l’utilizzo avrebbe forse reso proibitivo il progetto per alimentare la centrale termoelettrica Enipower, cuore della chimica verde. Ora occorrerà trovare alternative al cardo o proteggere le colture dagli insetti modificando il progetto.

A OTTO GIORNI DAL VOTO.11. Michela Murgia: “Cappellacci non fa altro che ripetere, con sempre minore convinzione, la storiella di una zona franca integrale che toglierebbe all’Isola i soldi che servono per pagare la sanità, l’istruzione e la lotta alla povertà». Signori, anche il fair play è finito.

Budelli? È nostra e guai a chi la tocca. Ma per i 170 ettari a ridosso della Spiaggia Rosa ci sono già troppi proprietari. Prima il magnate neozelandese Michael Richard Harte, adesso un nuovo concorrente, che sostiene di avere le carte in regola per prendersi tutto. Si tratta dell’immobiliare romana Cofinance: i suoi legali hanno chiesto al Tribunale di Tempio di congelare il passaggio del bene allo Stato. Dicono che la srl, da otto anni, dispone del 10 per cento della superficie della perla dell’Arcipelago. Ma Budelli non è in Sardegna?

A OTTO GIORNI DAL VOTO.12. Efisio Arbau, l’avvocato-pastore ex sindaco di Ollolai, candidato con La Base: «Chi fa campagna elettorale da dietro la scrivania ha le sue clientele costruite con i soldi pubblici, grazie magari alle assunzioni nella Sanità», sottolinea. Quali sono le istanze delle zone interne? «Principalmente la riorganizzazione del sistema agricolo. L’agricoltura in Sardegna è diventata una specie di Fiat, ha bisogno di una guida seria e di una classe dirigente che riesca a far dialogare tutti: dai pastori, ai cooperatori passando per i lavoratori». Anche voi volete la zona franca come Cappellacci, Pigliaru è d’accordo? «La zona franca di Cappellacci non esiste, aveva la forza per farla e non l’ha fatta. Pigliaru è d’accordo con la nostra idea di un sistema fiscale tutto sardo. Dobbiamo creare un’agenzia fiscale regionale».

 

 

 

 

 

 

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