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Novas sardas de sa chida, settimanale on-line della Fondazione Sardinia, Anno II, n° 36, domenica 6 ottobre 2013

Posted By cubeddu On 6 ottobre 2013 @ 01:53 In Blog,Novas | Comments Disabled

IN CUSTA CHIDA: rassegna della stampa sarda della settimana.


Barracciu centra l’obiettivo della candidatura alla presidenza della regione per il centrosinistra con  il 44,3 per cento di voti alle primarie  dello scorso 29 settembre lasciando al 32,6 Gianfranco Ganau. Il terzo è Andrea Murgia, candidato senza partito ma capace di issarsi dal nulla al 12,54 per cento. Roberto Deriu, l’altro elemento del tridente democratico, si attesta al 7,65. Il socialista Simone Atzeni al 3,05.

L’affermazione di Barracciu nasce da un consenso ben distribuito in tutta l’Isola: l’eurodeputata risulta la più votata in sei delle otto circoscrizioni provinciali, lasciando il primato a Ganau solo nelle due del nord. Il sindaco di Sassari fa il pieno nella sua città (9.434 preferenze in tutta la provincia contro i 3.848 della rivale più agguerrita), ma non basta. Anche perché va male a Nuoro (676 contro 4.463 di Barracciu), Ogliastra (300 a 2.046) e Medio Campidano (311 a 1.732). Netta affermazione (5.264 voti) dell’unica donna candidata anche in provincia di Cagliari, dove si registra un’eccellente prestazione di Andrea Murgia: 4.096, pari al 34,9%. Qui Ganau si ferma al 14,2. Deriu raccoglie in provincia di Nuoro oltre tremila dei suoi 3.944 voti, e si aggiudica il derby nel capoluogo: 746 lui, 546 Barracciu. Atzeni riesce a portare al 3% la bandierina del Psi, con alcuni exploit come Villagrande e Sardara, dove perde di poco da Barracciu.

Gli exit poll sperimentali si avvicinano al dato reale. Per un paio d’ore, dopo la chiusura dei seggi, l’unico dato disponibile è stato quello dell’exit poll che collocava l’eurodeputata Francesca Barracciu ben al di là della soglia del 40%. Precisamente al 49, davanti a Ganau col 27%, Murgia al 14, Deriu al 6 e Atzeni ultimo al 4

 

Mauro Pili abbandona il Pdl, trasloca nel Gruppo misto della Camera portando con sé il marchio di “Unidos”. «Una scelta di cuore e di testa», ha spiegato nel post sulla sua pagina Facebook dove ha dato appuntamento ai suoi amici per annunciare l’addio alla casa madre berlusconiana che l’ha allevato fin da quando era un enfant prodige della politica sarda. Uno strappo con «tutti i timori e le speranze di un orizzonte che appare lontano ma che può essere anche alla portata di tutti In soldoni, salvo sorprese è pronto a scendere in campo per candidarsi a governatore della Regione in alternativa a Cappellacci.

 

Una mossa che Pili ha preparato con un tour de force in tutta la Sardegna a scapito delle ferie estive sotto le bandiere della sua creatura, “Unidos”. Ha avuto incontri con esponenti sardisti, con amministratori pubblici, con dissidenti di varie estrazioni interessati a mettere in piedi una coalizione alternativa a quelle tradizionali nel nome di «una Rivoluzione sarda» contro lobby e poteri forti. Uno strappo anche a costo di apparire come un temerario destinato a rompere molte uova nel paniere del centrodestra e non solo.

 

I MOTIVI di Pili: «Il primo settembre», spiega il deputato, «ho rivolto un pubblico appello al presidente della Repubblica e al presidente del Consiglio perché entro il 30 il governo adottasse due provvedimenti che consentissero alla Sardegna e ai sardi di veder rispettati diritti costituzionali , dalla cancellazione del misfatto della Tirrenia al riequilibrio insulare». Silenzio su tutta la linea e «ora che avanza l’ennesima crisi di governo, ora che si affacciano nuove pseudo-emergenze, sento il dovere, politico, morale ed etico di rispettare il Patto di Libertà per la Sardegna sottoscritto a Santa Cristina il 2 febbraio scorso». Nel mirino «i provvedimenti adottati dal governo nei giorni scorsi, la delega fiscale e la nota di aggiornamento del documento di Economia e Finanza: contengono elementi che per la loro gravità costituiscono la conferma di un vero e proprio atto di secessione dello Stato verso la Sardegna. La decisione di confermare l’esclusione della nostra Isola dalle opere infrastrutturali strategiche riservandole esclusivamente ai quattro corridoi europei, dai quali la Sardegna è stata esclusa, e richiedere al Parlamento la delega fiscale senza contemplare l’articolo 22 della legge 42 del 2009 sul riequilibrio insulare è un atto ostile verso la Sardegna e i sardi. Sono provvedimenti che ledono la Costituzione e negano elementari diritti come quello dell’equo trattamento tra cittadini».

 

Pili insiste. Arrivati a questo punto «con questo governo, con questi partiti nazionali, con questo Stato, servono atti forti, di totale discontinuità, di libertà e di indipendenza. Ho comunicato al presidente della Camera la costituzione nell’ambito del gruppo misto della componente “Unidos” per la difesa e la libertà della Sardegna». Pili ricorda di aver già votato «per 1.200 volte contro le indicazioni dello schieramento in cui militavo ben sapendo che ciò avrebbe comportato avverse e vessatorie azioni di contrasto nei miei confronti. Azioni che si sono puntualmente verificate, sino al tentativo maldestro delle ultime elezioni politiche di eliminarmi dalla scena politica». Il prossimo appuntamento pubblico è per il 12 ottobre per «un’assemblea del popolo sardo».

Bocche cucite in casa Pdl sulla scelta del deputato. Solo i giovani di Forza Italia prendono posizione con la firma del loro coordinatore Pierpalo Cassoni: «Non siamo assolutamente preoccupati da abbandoni eccellenti poiché ci saranno anche ingressi che saranno caratterizzati non da desideri di poltrone ma da convinzione, decisione e libertà».

Cagliari è ufficialmente tra le 21 città e territori italiani candidati a Capitale europea della cultura 2019. Lo ha ufficializzato ieri con una nota il ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo. Il capoluogo sardo è in lizza assieme ad Aosta, Bergamo, Caserta, Città diffusa Vallo di Diano e Cilento con la Regione Campania e il Mezzogiorno d’Italia, Erice, Grosseto e la Maremma, L’Aquila, Lecce, Mantova, Matera, Palermo, Perugia con i luoghi di Francesco d’Assisi e dell’Umbria, Pisa, Ravenna, Reggio di Calabria, Siena, Siracusa ed il Sud Est, Taranto, Urbino, Venezia con il Nordest.

 

L’evento è «mondiale», l’occasione è «irripetibile», lo scenario sarà «fantastico». Italia-Russia: Cagliari, 2 e 3 novembre, la finale planetaria di tennis femminile adesso è realtà.

 

 

 

Cagliari in fondo alla classifica tra i capoluoghi di regione più attrattivi d’Italia, che vede in cima Trento, Roma e Perugia. L’appeal della nostra città in base alle sue potenzialità economiche, umane, demografiche e sociali si ferma al diciasettesimo posto, con un punteggio di 102,26, poco sopra Bari (diciottesima) ma sotto Potenza, sedicesima in classifica. È quanto emerge dall’indagine attraverso lo Ial, l’indicatore di attrattività locale sviluppato dal centro studi di Assirm, l’associazione degli istituti di ricerche di mercato.

Il centrosinistra  sardo difende le consultazioni popolari del 22 settembre e, per voce di Francesca Barracciu, candidata governatore, annuncia di voler allargare la coalizione: «Un’apertura è possibile». Non dice a chi, ma che partirà «dalle interlocuzioni fatte dal Pd e poi sospese».

Indennità mensili ridotte da circa 10.000 a 3.000 euro netti, spese di soggiorno riservate ai consiglieri “fuori sede” non superiori a 2.000 euro e contributo obbligatorio alle casse dei gruppi consiliari pari al 10% della loro indennità. Questi i punti centrali della proposta di legge firmata dal consigliere regionale de La Base, Efisio Arbau. Documento presentato a luglio, quindi in tempi non sospetti, ma che all’indomani del terremoto sulle spese dei gruppi consiliari si rivela più attuale che mai.

 

Budelli venduta per tre milioni. L’isola va a un banchiere-ambientalista neozelandese. Passa di mano la perla dell’arcipelago della Maddalena, nota nel mondo per la sua celebre Spiaggia Rosa, celebrata da un mostro sacro del cinema come Michelangelo Antonioni (Deserto Rosso, 1964).

Microcredito, prima tranche dei 31 milioni a 215 imprese. Il prestito, per un importo variabile da un minimo di 5mila a un massimo di 25mila euro, viene concesso con un tasso di interesse nullo e una rateizzazione a cadenza mensile con decorrenza a 6 mesi dalla stipula del contratto.

Macheronis, ora intervenga la Regione. Siniscola: l’ennesimo stop, in sette anni, all’ampliamento della diga di Macheronis, sta destando forti preoccupazioni tra i sindaci dei comuni interessati.

Stroncato traffico di pecore morte. Nuovo blitz, la Forestale scopre oltre 30 tonnellate di carcasse pronte per essere imbarcate su un traghetto diretto a Napoli. Gli scarti di macellazione, raccolti in diverse ditte di tutta l’isola, sarebbero dovuti essere destinati agli inceneritori per essere bruciati. Il sospetto è che fossero invece diretti nella penisola per diventare anche crocchette per cani. Il giro d’affari sarebbe a parecchi zeri.

Un radiotelescopio per intercettare il futuro. Inaugurato a Pranu Sanguni il Sardinia Radio Telescope alto circa 70 metri e pesante oltre 3000 tonnellate. Un colosso che permetterà alla radioastronomia italiana di svolgere un ruolo di preminenza internazionale.

Il radiotelescopio è sardo. L’impianto in parte costruito a Macchiareddu grazie alla professionalità di ingegneri, saldatori e carpentieri Icom che hanno costruito il binario circolare del peso di 400 tonnellate su cui oggi scorre il più grande impianto in funzione in Europa capace di ascoltare le “voci” dell’universo.

 

Sardegna 1, mancano i soldi per gli stipendi. L’Associazione della stampa e i sindacati si appellano alle istituzioni perchè non si lasci spegnere lentamente una voce importante per il pluralismo dell’informazione nell’Isola.

 

 

 

“Poligoni sardi strategici, smobilitare è impensabile”. Il Capo di stato maggiore della Difesa parla a bordo della portaerei Cavour dei piani della Nato per Capo Teulada”. “Per quanto ci riguarda le bonifiche su Quirra e Teulada sono state fatte”.

Il tumore? Colpa della Base. Il medico legale: “Pinna si è ammalato a Teulada”. C’è un nesso diretto tra le esercitazioni militari svolte a Teulada tra il 2001 e il 2002 e il tumore al cervello che ha ucciso nel 2009 a ventisei anni l’ex fuciliere cagliaritano Manolo Pinna. Lo sostiene un medico legale dell’Università di Torino, Rita Celli, in una consulenza nell’ambito di un’inchiesta della Magistratura.

Fondi ai gruppi, 32 avvisi di garanzia. Destinati a consiglieri regionali di centrosinistra della scorsa legislatura, quindi fino al 2008. Perquisiti a Oristano casa e ufficio di Maria Diana. A questo punto quindi sarebbero cinquantadue su ottanta – venti sono già a giudizio – i consiglieri che avrebbero usato per acquisti privati o incompatibili con la legge i fondi dell’assemblea regionale.

 

 

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