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Glorie sarde, di Mario Cubeddu

Posted By cubeddu On 24 settembre 2012 @ 15:54 In Blog,Società sarda | Comments Disabled

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Glorie  sarde, di Mario Cubeddu

Ci sono cose che senti, registri infastidito, cerchi di cancellare, ma non c’è niente da fare, ritornano. Qualche anno fa, come tutti gli anni, sinchè ho fatto l’insegnante, i miei migliori alunni partivano per andare a studiare “in Italia”. Era un problema, distanza, straniamento, spese. Incidentalmente mi dicono: Tizia non ha avuto problemi, il padre è consigliere regionale e ha comprato l’appartamento a Bologna, lei può stare tranquilla.   Fai i calcoli, perché a Bologna ci sei stato, hai amici, quanto ci vorrà, 300/400 mila euro minimo. Il suddetto consigliere regionale nasce insegnante come te, quei soldi vengono dalla politica. Un compagno di lungo corso istituzionale di sinistra,  PCI regolare, Togliatti Gramsci Berlinguer e tutto quello che è venuto dopo. E dici: accidenti, guarda un po’ cosa fa il consiglio regionale della Sardegna. Aveva ragione quel ragazzo del Mariano IV di Oristano di cui ho captato una conversazione, poteva avere 17 anni: io mi candido e divento consigliere regionale, sono sistemato a vita. Mi ha sorpreso una tale precoce intelligenza di come va il mondo. Non aveva questi voti in matematica e italiano, era pigro nello studio, scarso nei voti, ma non gli mancava l’intelligenza. E l’ho visto qualche anno dopo in TV, era già vicino al consiglio provinciale. Tanto di cappello alla costanza dei propositi.                                                                                         Spero solo che nel frattempo l’istituzione sia cambiata abbastanza da non lasciare spazio a uomini come lui, Ma sono certo del contrario. Insomma, avrete visto la graduatoria delle spese dei consigli regionali,  avrete visto che, per mantenere in vita l’operato istituzionale di un centinaio di persone in Sardegna, ci vogliono circa 100 milioni di euro, un milione di euro a persona. Vi siete resi conto che mentre tutta Italia guarda stupefatta la meraviglia di operai vicini a una miccia che forse farà esplodere quintali dI esplosivo ammassato per l’occasione a centinaia di metri sotto terra, mentre l’Europa si commuove per i cassintegrati appesi a cupole, fili tesi sul vuoto, baratri spalancati su fosse di leoni e di coccodrilli, i politici sardi di ogni colore continuano a godersi la seconda piazza del politico più numeroso e meglio retribuito d’Italia? Sono anche pronti ad indossare il casco e a trascorrere le notti all’addiaccio. Ma l’eroe in questo caso è corazzato dai privilegi del parlamento italiano! 80 consiglieri, 73 milioni di euro, un costo per sardo di 4400 euro, il più alto in assoluto contro i 3300 della Sicilia e i 729 euro a lombardo. Per questo abbiamo avuto l’autonomia, per questo sono morti i nostri nonni sul Carso, i nostri quadrinonni a Sanluri, i nostri antenati a Cornus e sulle frontiere del limes barbaricino: perché l’ultimo usciere, l’ultimo forestale, l’ultimo dipendente di un ente regionale assunto in maniere clientelare potesse godere una condizione di vita divina, quale i suoi simili non potranno mai neanche immaginare!                                                                                                                                                            Chi paga il conto ai nostri eroi, a tutti i consiglieri di destra e di sinistra? Ciascuno di noi con le tasse straordinarie che vengono trattenute sulle nostre pensioni e sui nostri stipendi. Sappiamo come ciascuno degli “onorevoli” (orribile parola di cui generazioni di politici non si sono vergognati di fregiarsi) riceva ogni anno, oltre gli emolumenti e le “indennità”, decine di  migliaia di euro in aggiunta per la propria attività politica. Ebbene, io che sono stato e sono iscritto al PD per amore di Renato Soru, la delusione politica più cocente dai giorni del giugno 1796 in cui Giomaria Angioy invece di affrontare i traditori cagliaritani preferì fuggire da Oristano verso un inutile esilio, mi chiedo: dove e come utilizzano i fondi della Regione sarda  i consiglieri regionali eletti nella mia provincia, quello di Oristano? Dove sta il resoconto euro per euro dei soldi nostri che ricevono ogni giorno? Hanno comprato anche loro l’appartamento ai figli che vanno a studiare a Bologna?

 

 

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