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Novas sardas de sa chida, settimanale on-line della Fondazione Sardinia, Anno I, n° 11, domenica 22 aprile 2012

Posted By cubeddu On 23 aprile 2012 @ 07:59 In Blog,Novas | Comments Disabled

EditorialeDIO E’ TORNATO?, di Vito Mancuso (da La Repubblica, 20 aprile 2012)

IN CUSTA CHIDA,  rassegna settimanale della stampa sarda

 

 

 

 

DIO E’ TORNATO?

di Vito Mancuso (da La Repubblica, 20 aprile 2012)

 

Un ampio studio dell’Università di Chicago spiega che la fede in Occidente va lentamente ma progressivamente diminuendo; che interessa soprattutto gli anziani e ben poco i giovani; che avanza sempre più in chi crede nella figura di un Dio personale e su misura; e infine che la presenza della fe­de non è comunque trascurabile perché rimane ancora largamente maggioritaria, visto che i credenti sono maggioranza in 22  paesi su 30, e in 7, tra cui gli Usa, sono al disopra del 50 per cento. Sono dati che con­fermano tendenze note agli studio­si e che sarebbero diversi se la ricer­ca non avesse preso in esame solo una parte di mondo, in gran parte occidentale: la presenza del Sudamerica è ridotta al Cile, quella del­l’Asia al Giappone e alle Filippine, con la macroscopica assenza di Ci­na, India e di tutti i paesi delle aree buddista e islamica, mentre l’Africa non esiste nemmeno. Se lo studio avesse considerato l’andamento della fede su scala mondìale, le con­clusioni sarebbero non dissimili da quelle di due giornalisti dell’Economist, Mickldethwait e Wooldridge, uno cattolico e l’altro ateo, che nel 2009 pubblicarono a New York un libro la cui tesi è già nel titolo: God isBack, Dio è tornato.

Non a xaso le religioni costituiscono oggi nel mondo un fattore geopolitico di importanza. imprescindibile per la lettura del presente, nel be­ne e purtroppo anche nel male, poiché è innegabile che dalle reli­gioni derivano sia beni sia mali (e per questo spesso è così difficile ragionare con pacatezza e senza passionalità) .

‘Ma è soprattutto uno il dato che a mio avviso va sottolineato: cioè il fatto che in tutti i principali paesi europei se si sommano i credenti convinti agli atei altrettanto convinti non si raggiunge la metà della popolazione.  E’ il caso di Germania (ovest), Austria, Olan­da, Svizzera, Spagna, Russia,  Ita­lìa paesi in cui ci sono più cre­denti che atei; e di Gran Bretagna, Francia e paesi scandinavi dove la situazione è opposta. Il paese simbolo di questa tendenza a evitare gli estremi è il Giappone, dove solo il 4,3 crede fermamente in Dio ma solo l’8,7 è ateo, tutti gli altri vivono nell’incertezza di chi nona, nel limbo dì chi non pren­de posizione. Forse anche l’Euro­pa è destinata con il passare del tempo a diventare  ”teologicamente”giapponese”?

Di sicuro la mente occidentale, uscita da poco da quel secolo di ferro e di sangue che è stato il ’900, è abitata da una forte perplessità e intravede motivi per continua­re a credere in Dio e altri per non credervi più: il suo simbolo più adeguato è forse il labirinto, op­pure una bilancia i cui piatti non sanno trovare il punto di equili­brio. Se la fede tradizionale a po­co a poco viene meno, non per questo i più si rassegnano al ma­terialismo e al nichilismo dì chi ri­tiene che l’uomo sia solo” ciò che mangia”, con il risultato che la fe­de in una dimensione dell’ essere chiamata “spirito” nonostante tutto persiste, anche se non si ca­pisce bene che cosa si dice quan­do si pronuncia il termine “spiri­to” e quindi neppure quando si nomina “Dio”.

Per questo non sorprende il da­to a mio avviso più significativo offerto dallo studio americano,  cioè che a fare le spese di questa  crescente perplessità è soprattutto tut­to la fede cattolica nella sua figurazione dogmatica e teista.  Infatti la perdita della fede durante il decennio 1998~2008 ri­sulta più alta proprio nei paesi tradizionalmente cattolici come Austria (-10,6), Portogallo (-9,4), Spagna (-7), Italia (-6,7), Francia (-5,8), persino Polonia (-5,5). Se poi si calcola quello che è succes­so dal 2008 a oggi nella Chiesa tra scandali legati alla pedofìlìa e re­staurazione di messe in latino con connessa riabilitazione dei gruppi cattolici più reazionari e spesso antisemiti, possiamo es­sere sicuri che i dati nel frattempo  non sono certo migliorati. Ormai è da tempo che a causa della scarsità di vocazioni locali nei nostri paesi vi sono preti e suore ex­traeuropei in numero sempre crescente, ma se continua cosi anche le nostre antiche chiese sa­ranno prive dei discendenti di co­loro che le hanno costruite.

E il Vaticano cosa fa? Invece di guardare in faccia la situazione e correre ai ripari abolendo la legge ecclesiastica e non biblica del ce­libato sacerdotale, aprendo al diaconato e al cardinalato fem­minile, rivedendo le leggi anacronistiche in tema di morale ses­suale e di disciplina dei sacra­mentì, non ha saputo fare altro che istituire un altro centro di po­tere, un altro ministero clericale, il Pontificio Consiglio per la Nuo­va Evangelizzazione, i cui frutti inesistenti sono e continueranno a essere sotto gli occhi di tutti. Io mi chiedo come si faccia a non vo­ler considerare la drammaticità della situazione lasciando siste­maticamente ìgnoratì tutti i nu­merosi appelli alla riforma che re­golarmente giungono a Roma da tutte le parti, ma lo chiedo, ma non so rispondere. Se si avesse veramente a cuore quello che un tempo si chiamava ‘popolo’ di Dio oggi destinato a diventare un circolo per pochi, non si dovrebbe agire in modo diverso?

 

IN CUSTA CHIDA,  rassegna settimanale della stampa sarda

Sa Chida Passada per il numero 16-2012 (16-20 aprile 2012)

 

La fronda di Pisanu: «Oltre il Pdl»

Grandi manovre nei partiti in vista della prossime elezioni. Beppe Pisanu lancia con una trentina di parlamentari la fronda «Oltre il Pdl», l’Udc accelera sulla nascita del “Polo della nazione” e già si parla di una lista del ministro Passera con Riccardi e Moavero. Per non parlare del fitto corteggiamento da parte di Silvio Berlusconi di Luca Cordero di Montezemolo che il Cavaliere immagina candidato nel 2013. Beppe Pisanu alla fine è uscito allo scoperto e con Lamberto Dini scrive un manifesto per una nuova casa dei liberaldemocratici che getti le basi per un nuovo scenario politico basato su due soggetti forti e alternativi tra loro ma non più caratterizzato da logiche di contrapposizioni pregiudiziali. Obiettivo gettare le basi per un’alleanza con il Terzo Polo di Casini e Fini.

 

«Pd, non basta una tregua»

Ora si parla di tregua, nel Pd, ma c’è chi non gradisce: forse perché il concetto presuppone una ripresa delle ostilità, di cui molti democratici sono stufi. La vicesegretaria Francesca Barracciu e il capogruppo consiliare Giampaolo Diana stanno su posizioni diverse, nella dialettica interna (la prima in maggioranza, il secondo no), ma concordano su una cosa: una pace fittizia non è ciò di cui ha bisogno il Pd.

 


Immobili fantasma e terreni: entro giugno la nuova mappa

Negli uffici dell’Agenzia del territorio si lavora alacremente con l’obiettivo di arrivare entro giugno a individuare i “fabbricati fantasma”, scovati attraverso la sovrapposizione di immagini satellitari sulle informazioni catastali disponibili. L’obiettivo è quello di mappare tutta l’Isola in modo tale che il registro del catasto urbano e quello dei terreni corrisponda alla situazione reale.

Provincia «matrigna» per 44 Comuni

Il ricorso al Tar della Provincia di Oristano contro la Regione per l’esclusione dai fondi per le opere cantierabili, scatena l’ira di oltre quaranta centri dell’Oristanese. Di tutti quei paesi premiati e che adesso temono di veder sfumare i finanziamenti. Se il ricorso venisse approvato, la graduatoria potrebbe essere annullata e addio ai progetti.

La legge sullo stalking è ancora un mistero

Il rischio di creare un doppione è dietro l’angolo, ma con gli opportuni cambiamenti, in particolare con l’istituzione dei centri antistalking nelle Asl sarde, l’iniziativa potrebbe diventare interessante.

Del resto, le richieste d’aiuto arrivate ai centri delle associazioni che operano nel settore rappresentano scenari terrificanti. Secondo i dati riferiti al 2011 di Donna Ceteris, coordinata da Silvana Maniscalco, agli sportelli d’ascolto di Cagliari e Quartu si sono rivolte 110 persone, di cui 108 donne e 2 uomini. Nei primi tre mesi del 2012 a chiamare sono stati in 60, 82 in tutto il 2010.


Le Acli: «Un nuovo modello di sviluppo»

Ottavio Sanna è stato confermato presidente regionale delle Acli. «Puntiamo a costruire una nuova società sarda, la crisi che viviamo nell’isola non è solo economica ma anche culturale. Abbiamo messo insieme forze istituzionali, forze sindacali e terzo settore, tutti chiedono un nuovo piano di sviluppo, noi proponiamo che sia fondato sulla persona, sul lavoro, sulla coesione sociale e la solidarietà, su un turismo diffuso e non solo balneare, sulle nuove tecnologie e sulla valorizzazione delle nostre risorse, a iniziare dall’agricultura».

 

Parte la corsa contro il tempo per salvare il tribunale di Olbia

La sventagliata di tagli sulle sezioni staccate dei tribunali italiani che starebbe per colpire anche l’indispensabile presidio giudiziario di Olbia ha messo in agitazione il mondo politico gallurese (quello isolano si disinteressa da sempre del problema) e fatto venire i brividi alla schiena a quanti – operatori del diritto, impiegati, forze sociali e sindacali – si erano sinora sgolati nel chiedere un serio e fattivo intervento sinergico per annullare gli effetti del decreto legge 138/2011. Il quale decreto, impostando i tagli alla spesa pubblica, dava al governo una mannaia per tagliare e ridisegnare le circoscrizioni giudiziarie italiane.

 

Università, l’assalto dei cinquemila

Cinquemila studenti provenienti da settanta scuole superiori della Sardegna, 34 stand aperti al pubblico dalle 9 alle 14, centinaia di docenti e studenti pronti a dare informazioni, rappresentanti degli enti locali ma anche dell’Esercito, della questura, dei carabinieri, della Guardia di finanza, del Corpo forestale e della centrale operativa del 118. Sono i numeri e i protagonisti della nona edizione di “Le giornate dell’Orientamento: studiare a Sassari e in Europa”.

Slitta in Consiglio la verifica Saremar

Slitta di otto giorni la seduta della commissione Trasporti del Consiglio regionale dedicata alla verifica del caso Saremar. Per quanto riguarda la continuità territoriale marittima i punti di contrasto sono due. Il primo è l’istituzione di Flotta Sarda Spa, la compagnia che secondo la giunta dovrà sostituire la Saremar, che viene privatizzata per i collegamenti con le isole minori, nelle tratte per la penisola. Il secondo punto di contrasto è sulla valutazione dell’esperienza dei tre mesi estivi 2011 e dell’attività ripresa a gennaio dalle due navi noleggiate da Saremar per i collegamenti esterni.

Incubo giovani: tutti a spasso

Il 30 per cento non conclude neppure le scuole superiori, la media regionale è al 24 Allarme Cisl, 45 per cento di disoccupati tra i 15 e i 24 anni Allarme rosso: una generazione è senza futuro. I numeri sono dell’Istat, la Cisl Gallura li rilancia. «Il 45,33 per cento dei giovani non ha un lavoro». Ragazzi dai 15 ai 24 anni che non sempre studiano: il 30 per cento di loro ha abbandonato le superiori. Il vescovo Sanguinetti s’indigna contro la finanziarizzazione dell’economia, il sindacato chiede politiche per la formazione e l’occupazione, attraverso il segretario Mirko Idili. Ma i partiti ancora non muovono dito per invertire il trend.

 

Protesta delle donne di Quirra, Teulada e Decimo contro lo Stato

Piazza del Carmine non è Plaza de Majo e Cagliari non è Buenos Aires, ma le donne che ogni mese si ritrovano per un silenzioso sit-in, davanti al palazzo del Rappresentante del Governo, sono un po’ come le madri dei desaparecidos argentini. Anche loro chiedono giustizia e piangono un uomo, un figlio, un marito, un conoscente, in qualche modo sparito per colpa altrui. «Uccisi dalle guerre simulate, dalle malattie, dall’ambiente avvelenato», dichiara a nome di tutte Mariella Cao, portavoce del Comitato anti-militarista “Gettiamo le basi”, anche ieri in prima fila, nonostante la pioggia battente e l’indifferenza quasi assoluta delle istituzioni.

 

 

«Nuove norme urbanistiche per una sfida da non perdere»

I comitati nati per evitare le demolizioni non negano che in tanti casi sia stata violata la legge. Ma dicono: «Sembra che molte norme siano state scritte da persone che non conoscono le realtà ambientali e culturali dell’isola. Nelle campagne sarde in questi decenni si è dovuto ricorrere a mille sotterfugi per realizzare case di civile abitazione indispensabili per le esigenze di tante famiglie prive di altri mezzi». «Non ci sono ecomostri da abbattere né speculazioni mafiose da combattere – dicono infatti – Il cosiddetto abuso edilizio non è stato commesso da un singolo cittadino, ma da un’intera comunità che non trovava risposte nelle procedure e nelle disposizioni di legge». «Perciò chiediamo che tutte le forze politiche e i consiglieri regionali si attivino per l’approvazione di un nuovo piano paesaggistico che curi le esigenze dei nostri territori, senza che la burocrazia sia più un freno», è la conclusione.

 

Tertenia, forti tensioni dietro la tregua

La tregua regge. Per ora. Ma è carica di nubi scure e di forti tensioni. Basterà la sospensione provvisoria delle demolizioni per superare l’impasse degli abusi edilizi? Molti in questa parte d’Ogliastra, da Tortolì sino al litorale a sud di Tertenia, se lo augurano. Sindaco e consiglio comunale in testa: da settimane sono tutti mobilitati, in questo paese che grazie alle iniziative legate al turismo è una delle poche aree dove c’è un aumento della popolazione e che oggi sfiora i quattromila abitanti, per individuare una soluzione che salvi l’ambiente e impedisca l’abbattimento di 250 edifici costruiti in maniera del tutto irregolare.

 

 

Elezioni top-secret, giunta sotto accusa

A quattro giorni dalla data di scadenza per la presentazione delle liste, partiti e candidati non sanno se si voterà il 21-22 maggio o se, come ormai pare certo, il voto amministrativo in Sardegna slitterà di uno, due o addirittura tre settimane. Il centrosinistra ha gridato allo «scandalo» mettendo sotto accusa Ugo Cappellacci.

 

Crediti più facili per le aziende

L’accesso al credito è la spina nel fianco delle aziende sarde. Ma per alleviare le sofferenze degli imprenditori, Sfirs e Regione hanno unito le forze, lanciando nel 2011 un fondo di garanzia da 243 milioni di euro. Durante la terza Conferenza sul credito, sono stati illustrati i primi risultati dello strumento: su un totale di 1096 pratiche, 793 hanno incassato l’ok, a fronte di finanziamenti erogati per 145,9 milioni.

 

Gli imprenditori: «Banche molto rigide e politica in ritardo»

Il grido d’allarme delle categorie «Viviamo nell’angoscia. Quest’anno si sono tolti la vita 23 imprenditori. Io li chiamo i samurai del 2012». Luca Murgianu, presidente di Confartigianato e rappresentante delle 13 associazioni di categoria sarde, non usa mezze parole per descrivere la crisi. E tanto meno per denunciare i ritardi della politica e la chiusura delle banche.

 

Bilanci disastrati e organici ipertrofici

Sono passati quattro anni dall’approvazione della legge regionale di riforma dei consorzi di bonifica (la n° 6 del maggio 2008) ma gran parte di quelle norme è ancora lettera morta. Omissioni che, forse, contribuiscono a spiegare il commissariamento di sette dei nove consorzi. Le resistenze al cambiamento non sono casuali. Nel passato, prossimo e remoto, e in parte ancora oggi, i consorzi hanno spesso distribuito acqua ma anche consenso elettorale.

 

«Carciofi a reddito zero»

Prezzi stracciati mentre le spese aumentano Ottocento ettari e quaranta milioni di carciofi l’anno. Grandi numeri, quelli della Cooperativa ortofrutticola Villasor. Dal nord-est al centro Italia distribuisce circa un milione di casse di spinoso sardo, terom, tema, violetto. «A prezzi stracciati», lamenta il presidente Giampiero Montis. Produzione consistente ma utili ristrettissimi.

 

Le tonnare in un mare di debiti

Proprio in questi giorni i branchi di tonno rosso dovrebbero incominciare a passare davanti alle coste del Sulcis. Le reti di Porto Paglia, Capo Altano e dell’Isola Piana sono in posizione, pronte a intercettare i grandi pesci. Però c’è il rischio che gran parte dei tonni non possa essere catturata. Sulle tonnare pesa, infatti, la spada di Damocle delle quote tonno: a 120 tonnellate i tonnarotti dovranno fermarsi, sollevare le reti e tornare a casa. Lo ha deciso il Governo, e nessuno è stato in grado di modificare un decreto che premia la pesca più distruttiva dal punto di vista ambientale penalizzando in maniera irrimediabile le tonnare fisse che rischiano di affondare in un mare di 400.000 euro di debiti.

 

Il “miracolo” della strana distribuzione dei pesci

La decisione è partita da Roma, ma dietro c’è sicuramente lo zampino di San Gennaro. Non si spiega diversamente la circostanza che, mentre tre tonnare, novanta posti di lavoro, devono dividersi 120 tonnellate di tonno rischiando di essere travolte dai debiti, ad un solo peschereccio (targato Napoli) della nutrita flottiglia partenopea che pratica la pesca con il sistema delle reti a circuizione, di tonnellate ne siano state assegnate ben 221. La quota è più che raddoppiata rispetto all’anno precedente (108 tonnellate). Un “miracolo” in controtendenza considerato che le quote per le tonnare del Sulcis invece che aumentare sono state dimezzate.

Orgosolo: la minacciano, lei apre l’azienda

Un anno fa qualcuno aveva tentato, invano, di rovinare il sogno di Piera Cadinu che con tanti sacrifici e voglia di fare, stava cercando di dar vita al primo e unico liquorificio della zona, battezzato con il nome “Orgosolo liquori”. «Madre natura ci ha dato tanto — sottolinea la donna – manager — e non resta che approfittarne. Le vere difficoltà — aggiunge — arrivano però dall’uomo». Intanto, già in questi giorni, numerosi turisti stranieri hanno potuto assaporare e apprezzare i liquori «Sant’Èlene» (il nome della località in cui sorge la zona artigianale del paese dei murales e col quale Piera Cadinu ha voluto contrassegnare le prime bottiglie prodotte).

 

Germania e Usa le ultime mete dei bronzetti trafugati

Costretti a emigrare anche loro dopo due-tremila anni passati in Sardegna: stipati nei Tir o all’interno di una valigia, tra calzoni e camice, nella stiva dell’aereo. Fanno una sosta di quattro-cinque anni in Svizzera, perché il riposo fa bene (e soprattutto fa calmare le acque). E poi attraversano i continenti: Stati Uniti o Canada da una parte, Giappone dall’altra. È il viaggio clandestino di navicelle e bronzetti nuragici. Ancora un’emergenza, secondo quanto raccontato da Paolo Montorsi, comandante carabinieri Tutela patrimonio culturale del nucleo di Sassari, nel corso di una conferenza organizzata dall’Arma nell’ambito della Settimana della Cultura.

 

L’emiro ai sardi: vi faremo contenti

Il Qatar investirà nel Bel Paese puntando sull’energia e sul turismo. In cambio, l’emirato aprirà le proprie porte alle imprese italiane: in ballo, tra infrastrutture e opere per i mondiali del 2022, ci sono ben 60 miliardi di dollari. Un business a cui ha già partecipato Consorzio 131, sede a Sassari: ha rifatto i giardini del palazzo reale di Doha.

 

Possiede già l’hotel Gallia a Milano e un rigassificatore

Il Qatar, con i suoi soldi e con una tv, Al Jazeera, si sta ritagliando un ruolo di primo piano. Per il Medio Oriente e il Nord Africa, sta diventando un punto di riferimento. Per l’Europa e gli Stati Uniti, un partner commerciale e politico formidabile. Il fondo sovrano di Doha, infatti, ha una dotazione di 65 miliardi di dollari (seicento milioni li ha usati proprio per comprare la Costa Smeralda).

 

Il Qatar punta sull’Argentiera e Masua

Nella mani dei dirigenti del fondo del Qatar (e dell’emiro) ci sono due dossier. Uno è sull’Argentiera, e sull’aeroporto di Alghero; l’altro su Buggerru e Masua, e sullo scalo di Cagliari. Gli Al Thani avevano chiesto a una società sarda (Consorzio 131, metà sassarese, metà cagliaritana, già attiva a Doha) di fare uno screening delle opportunità economiche in Sardegna. E sul tavolo di uno dei rami della famiglia era finito il possibile business con le aree ex minerarie e i rispettivi aeroporti vicini. Quell’indagine partita tre anni fa è rimasta lì, senza sbocchi. Fino a quando l’affare più importante, quello per la Costa Smeralda, non è andato in porto. Ora la partita si riapre. Il Qatar ha in mano la mappa dei possibili investimenti.

 

«L’Emiro del Qatar venga anche da noi»

L’ex sindaco Tedde scrive a Cappellacci «L’Emiro del Qatar venga a visitare anche Alghero». L’ex sindaco Marco Tedde sprona il presidente della Regione Ugo Cappellacci a intercedere con uno degli uomini più ricchi del pianeta, perché faccia un sopralluogo in questa parte del territorio.

 

Pronti ad ascoltare l’emiro

«Magari!». Quando gli abitanti dell’Argentiera, gli ultimi pochissimi rimasti nella borgata mineraria dimenticata sul mare, si sono ritrovati al bar per il primo caffè del mattino e hanno visto sul bancone la Nuova Sardegna con una grande foto della costa, sono inizialmente rimasti senza parole. Ma lo stupore si è trasformato in speranza quando, leggendo l’articolo, hanno scoperto che l’emiro del Qatar, uno degli uomini più ricchi del mondo, vorrebbe investire i suoi soldi lì, in quei terreni impervi a picco su un mare spettacolare, nel cuore della Nurra.

 

Dal Sulcis: disponibili ma con tutti i vincoli

«Chiunque venga, dovrà trattare con noi e non solo con Igea». L’Igea è la società in house della Regione proprietaria del villaggio (vuoto) di Planu Sartu, della Galleria Henry, delle laverie Malfidano e Lamarmora. Tutti beni che potrebbero rinascere, rivivere, con l’arrivo dell’emiro e della sua corte. «Sia chiaro – sottolinea il sindaco di Buggerru – noi non vogliamo altro cemento. Quello che c’è basta e avanza: va solo riutilizzato», è questo il primo comandamento che gli stranieri dovranno rispettare.

 

Cagliari sarà porto dell’Uruguay

Un ponte tra Sardegna e Uruguay per puntare sul mercato del nord Africa. Dal porto di Montevideo è arrivata nei giorni scorsi la lettera ufficiale: Cagliari dovrebbe diventare hub per il commercio dello scalo della capitale del paese sudamericano con il Maghreb. Un punto di riferimento, insomma, in mezzo al Mediterraneo per il commercio di prodotti della zona, a cominciare dalla frutta, con un’attenzione particolare alle carni di produzione sudamericana.Settore merceologico che tra breve potrà avvalersi, anche nel porto di Cagliari, del Punto di ispezione frontaliera.

 

La sfida dell’export: missione in Brasile per 19 imprese sarde

Da sempre sogno di vacanzieri, il Brasile lo è adesso anche per un gruppo di imprenditori sardi che puntano sui mercati del paese sudamericano per commercializzare i loro prodotti. Agroalimentare, energia, edilizia, meccanica, lavorazione del legno, sono i settori nei quali 19 imprese sarde si preparano ad affrontare la sfida. Il progetto si chiama “Missione Brasile” e vede coinvolte 16 regioni italiane per un totale di 250 imprese, selezionate dall’Ice (istituto per il commercio estero) di San Paolo del Brasile.

 

Arborea, la Regione blocca le trivellazioni

Alla fine ha avuto ragione il Comitato che da mesi si oppone al progetto. Ieri sera la Giunta regionale ha, infatti, deciso che per la ricerca del gas ad Arborea, a pochi passi dallo stagno di S’Ena Arrubia, occorre prima la Valutazione di impatto ambientale. La Saras, che ha proposto il progetto e che presto contava di far entrare in funzione le trivelle, dovrà, quindi, rispettare quanto stabilito dall’esecutivo regionale.

 

Porto Botte, progetto dell’Ue per tutelare gli stagni

Una gestione sostenibile degli stagni di Porto Botte. E’ possibile, dopo anni di attesa, grazie al progetto Zoumgest, finanziato dall’Unione Europea, che coinvolge altre regioni italiane e la Francia.

 

Scuola digitale, il primato dell’Isola

Dopo tante batoste, un primato. Tra l’altro in un settore – quello dell’istruzione – a più riprese messo dietro la lavagna nell’assegnazione dei finanziamenti. Ora i soldi arrivano copiosi per comprarle, le lavagne. Ma digitali. E, con esse, i tablet per modernizzare la scuola. La Sardegna – grazie a questo sforzo – è addirittura considerata polo d’eccellenza. Tanto che il piano Semidas, per ora soltanto preso ad esempio, presto sarà “clonato” nelle altre regioni d’Italia con la denominazione di Scuola digitale.

 

Limbara, silenzi e veleni sull’ex base americana

L’ex base americana sul monte Limbara è una vera e propria bomba ecologica a orologeria. “La base dei veleni”, così la chiamano i militanti del circolo cittadino dei Comunisti italiani, che hanno organizzato un convegno in modo da far tornare alla ribalta un problema sempre d’attualità, ma spesso dimenticato, come quello delle strutture dismesse.

 

Pioggia di contributi sulle coop

Dalla Regione più di due milioni e mezzo a sostegno di nuovi investimenti Pioggia di contributi per le cooperative dell’Isola. Sul tappeto più di due milioni e 500 mila euro offerti dall’assessorato regionale al Lavoro. L’obiettivo che si prefigge di raggiungere la manovra è il loro sviluppo e potenziamento sotto il profilo finanziario. Gli incentivi previsti potranno sostenere sia gli investimenti avviati dalle società per acquisire nuovi beni mobili che quelli per potenziare l’edilizia (compreso l’acquisto di nuovi beni immobili).

 

Imprese sarde, lo sviluppo passa dal ricco Qatar

Il Qatar sbarca nell’Isola, e non solo per l’acquisto degli hotel della Costa Smeralda. Nascerà presto a Doha “Al Markhya”, annunciato come il più importante complesso commerciale di lusso in tutta l’area del Golfo: l’iniziativa verrà presentata lunedì prossimo agli imprenditori sardi in un incontro alla Camera di Commercio di Cagliari (ore 10.30). La holding del Qatar Al Emadi Enterprises proporrà alle imprese isolane un’opportunità di sviluppo commerciale in linea con quello che il governo del Qatar sta realizzando nel Paese.

 

Dall’energia pulita ai trattori agricoli al tempo libero

Dal panino al würstel e cipolle, ormai una tradizione per chi va in giro tra gli stand, all’auto elettrica. Passando per i trattori e le camerette del salone dell’arredamento. Per la Fiera Campionaria edizione numero 64 è previsto un giro di affari di circa venti milioni di euro.

 

Sì al progetto «acque termali»

SANT’ANTIOCO Sì ai carotaggi per cercare sorgenti termali nei terreni di Coacuaddus. Lo ha deliberato ieri mattina la Giunta regionale, che, su proposta dell’assessore all’Ambiente Giorgio Oppi, ha dato il via libera «sulla compatibilità ambientale dell’intervento relativo al permesso di ricerca mineraria per acque termali denominato Coqquaddus», proposto dalla società Reno.

 

Low cost, i diritti cancellati

Le regole storiche del trasporto aereo sono state stravolte dalla compagnie low cost. Sarà questo il tema principale della due giorni di confronto organizzata dalla facoltà di giurisprudenza e dall’Istituto per lo studio del diritto dei trasporti nell’aula magna di via Nicolodi. È un tema attuale e ricco di spunti, soprattutto per capire come sono cambiati i diritti e i doveri di aeroporti e passeggeri quando hanno a che fare con le low cost.

 

 

Via a Monumenti Aperti, c’è anche Tuvixeddu

Manifestazione in 48 comuni dell’Isola, attesi 250 mila visitatori Crisponi: vincente il binomio turismo e cultura «Monumenti Aperti è la dimostrazione concreta che il binomio turismo e cultura porta ottimi risultati». Luigi Crisponi, assessore regionale del Turismo, guarda all’edizione del 2012 con grande ottimismo, sicuro che «la carovana festosa del mondo della cultura» non deluderà le attese. La manifestazione aprirà i battenti il 5 maggio a Cagliari, Settimo San Pietro e Sassari e si concluderà a ottobre dopo la pausa dei mesi estivi.

 

I Candelieri diventano patrimonio dell’umanità

L’Unesco candida per il 2013 le “Grandi macchine a spalla” di Sassari al riconoscimento mondiale. L’ufficialità è stata battezzata a Roma, nel palazzo di Montecitorio, dove il sindaco Gianfranco Ganau è intervenuto nel corso di una conferenza stampa in cui ha dato la notizia, attesa già da qualche anno.

 

Slitta in Consiglio la verifica Saremar

Slitta di otto giorni la seduta della commissione Trasporti del Consiglio regionale dedicata alla verifica del caso Saremar. Per quanto riguarda la continuità territoriale marittima i punti di contrasto sono due. Il primo è l’istituzione di Flotta Sarda Spa, la compagnia che secondo la giunta dovrà sostituire la Saremar, che viene privatizzata per i collegamenti con le isole minori, nelle tratte per la penisola. Il secondo punto di contrasto è sulla valutazione dell’esperienza dei tre mesi estivi 2011 e dell’attività ripresa a gennaio dalle due navi noleggiate da Saremar per i collegamenti esterni.

 

 

 

 

 

 

 

 

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