«Energia pulita? Per la Sardegna è un’aggressione», nota di Italia Nostra

Sull’aggressione che sta subendo la Sardegna per la realizzazione di numerosi impianti per la produzione di energia eolica e fotovoltaica esprime la sua contrarietà anche la sezione sarda dell’associazione Italia Nostra.

«Da anni la Sardegna è insidiata da interventi speculativi legati alla produzione di energia rinnovabile senza nessun rispetto per territorio, attività produttive esistenti, paesaggio e beni culturali. Una corsa all’occupazione di terra e di mare senza alcun controllo, priva di qualsiasi pianificazione», scrive il segretario, Graziano Bullegas, che fa la conta delle richieste di istallazione per una potenza di circa 10 GW: oltre 600 pale eoliche che superano 200metri di altezza e intorno ai mille chilometri quadrati di superficie agricola occupata, non tralasciando 19 progetti per la realizzazione di impianti eolici al largo delle coste con 994 aereogeneratori, e poi il fotovoltaico: «Se tutti questi impianti si realizzassero, si produrrebbero circa 90 TWh/anno, dieci volte il fabbisogno dell’Isola (9 TWh/anno). Un carico non sopportabile dalla rete elettrica, ma soprattutto dalla comunità isolana e dalle sue ricchezze».

Esiste anche per Italia Nostra la consapevolezza che le rinnovabili possono rappresentare una rivoluzione energetica e culturale, ma solo se diventano portata di tutti e non un beneficio per pochi. «Dobbiamo impedire speculazione adottando una progettazione e pianificazione seria, come avviene per l’approvazione di un qualsiasi piano urbanistico, partendo da dati certi», è il grido di Bullegas. Quali sono le aree idonee che una Regione può mettere a disposizione per l’installazione di questi impianti? «Sono contenute nelle normative europee e nelle leggi italiane che il governo colpevolmente si ostina a non applicare impedendo alle Regioni di procedere con l’individuazione di queste aree», risponde Bullegas.

La situazione ha spinto la massiva mobilitazione dei sindaci di Barbagia, Baronia, Montiferru, Meilogu, Sarcidano e Marmilla. «Grazie a questo c’è stato, finalmente, un pronunciamento della Regione e di qualche parlamentare sardo – conclude Bullegas – è necessario impedire che questi impianti vengano installati finché il governo italiano continuerà a favorire la speculazione non applicando le leggi esistenti». (g. g. s.)

 

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    1 Comment to “«Energia pulita? Per la Sardegna è un’aggressione», nota di Italia Nostra”

    1. By Mario Pudhu, 26 aprile 2023 @ 09:25

      … e fintzas a candho nois Sardos sighimus a istare in busaca de s’Istadu italianu, custu at a fàghere su chi li paret e piaghet, comente est «di norma» de unu séculu e mesu.
      E nois semus solu pistadores de abba pro carchi contighedhu personale (mancari solu de cuntentesa ca pro mandronia prus de protestare no cherimus fàghere).
      Amus a ‘ispèndhere’, «per protesta», bellas peràulas, che a sos ministros chi benit, faghent unu zirighedhu e nos faghent unu ‘tzinnu’ de simpatia, e si che torrant a su chi fint faghindhe e sunt postos a fàghere: sos afàrios issoro.