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Il Popolo Sardo si esprima …. di Salvatore Cubeddu

Posted By cubeddu On 24 febbraio 2019 @ 05:57 In Blog,Editoriali,Elezioni | Comments Disabled

EDITORIALE DELLA DOMENICA,  della FONDAZIONE

Non si usa più che gli intellettuali firmino appelli al voto, frequenti fino a qualche elezione fa: La Fondazione Sardinia è un’associazione culturale e quindi è pure costituita da intellettuali,  senza o con differenti appartenenze politiche. Comunque identificabili nella passione per il soggetto-Sardegna, ‘addetti alla questione sarda’, diciamo così, utilizzando un’autodefinizione anch’essa in-usuale.

Ma, se avessimo pensato di fare un appello, devo riconoscere che gli amici-compagni della CSS – il cui documento abbiamo pubblicato avant’ieri – ci hanno preceduto nell’elencazione dei valori in cui la grande parte di noi si riconosce (anche se non ci siamo riuniti per confrontarci).  Insomma: siamo dalla parte di coloro che vogliono, si battono, lavorano perché la Sardegna cambi e migliori.

La campagna elettorale che oggi si chiude è stata una delle più apprezzabili  degli ultimi decenni quanto a presenza dei candidati nel territorio, disponibilità e spazio per le ragioni dei protagonisti nei giornali e nei media, pacatezza nei modi e civiltà nei toni da parte dei protagonisti. E se non sono del tutto mancate le uscite fuori posto, nessun sangue polemico è stato versato,  e neppure ha prevalso  il tifo da stadio, se si esclude la consueta curiosità/affidamento al leader del momento.

Molti sardi continuano a cercare un salvatore che li liberi dal dovere e dall’impegno di risolvere in proprio i problemi che nessun altro è in grado di risolvere al loro posto. Nei decenni, tutti coloro che in Italia godevano di una qualche popolarità hanno trovato ad attenderli da noi folle incuriosite e fiduciose. Di sinistra, di destra, di centro. A molte elezioni politiche i cittadini cagliaritani hanno mandato al Parlamento attori, istrioni, ignoti altrove scartati, come se niente fosse, “ ma venivano dal Continente!”.

Arriva anche il messaggio: la Sardegna ai Sardi! Giusto! E se lo prendessimo sul serio? Se ci lavorassimo? Riassumiamo l’elenco dei nostri diritti, distribuiamoli nelle urgenze, discerniamo ciò che è nostro compito da quanto, invece, rimane dovere altrui. Andiamo nel concreto: i pastori lo stanno facendo, anche se in qualche frangia restano i segni di una vertenzialità estrema che tutto ad altri affida e poco lascia alle proprie responsabilità (ad es.: da quanti decenni sappiamo e continuiamo a dirci che si debba ridurre la quantità di ‘pecorino romano’?).

Ulteriore fatto significativo è che quattro dei candidati presidenti, ciascuno a suo modo, appartengano al campo sardo-nazionalitario e, degli altri tre, un candidato ha diffuso anche in lingua sarda il proprio programma. Se la legge elettorale non boicottasse l’arrivo di taluni nell’esito di queste elezioni, avremmo il Consiglio regionale più ‘sardista’ di sempre. Ma, anche se questo non riuscisse, la fase costituente, che le situazioni italiane ed europee impongono, lascia all’esperienza e alla passione di coloro che non entrassero in Consiglio immensi spazi di operosità e di collaborazione. Di essi il Popolo sardo avrà ancora bisogno.  Sono in tanti anche in Sardegna, che continuano ad impegnarsi nelle varie dimensioni del politico e del sociale senza i gradi di onorevole.  E non è detto che i loro concittadini, di oggi e di domani, non li ricordino e ne riconoscano i sacrifici ed i meriti.

Sì, si va a re-iniziare. La cosa è nell’aria. Gli appuntamenti urgono. Fratelli Sardi:  oggi decidiamo ancora una volta la nostra storia!

Cagliari, 23 febbraio 2019

 

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