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Noi sappiamo fare molto meglio degli italiani. Ci serve libertà, non elemosine. di Paolo Maninchedda

Posted By cubeddu On 1 aprile 2016 @ 07:12 In Blog,Costituzione sarda - Statuto,Economia sarda,Istituzioni,Istituzioni sarde,Questione sarda | Comments Disabled

Dal sito ‘Sardegna e libertà’ di Paolo Maninchedda, 30 marzo 2016.


Faccio un piccolo report di come l’acqua frizzante del governo Renzi si stia progressivamente sgasando con la Sardegna.
Alcoa? Non pervenuta.
Glencore? Non pervenuta. Ottana? Non pervenuta.
Chimica verde a Porto Torres? Non pervenuta.
Continuità territoriale a carico degli italiani? Non pervenuta.
G7 a La Maddalena? Trasferito in Sicilia.
Norme d’attuazione? Non pervenute.
Seconda tranche per la ricostruzione delle aree alluvionate? Non pervenuta.
Indennizzi ai privati post alluvione? Neanche pensati.
Correzione delle norme sulle dighe? Non pervenute.
Patto per la Sardegna, sebbene fatto con i soldi dei sardi e con i soli merletti italiani? Perso.
Potrei continuare, ma perché farlo? Il dato ormai è consolidato: il governo ha fatto fru-fru per due anni, ma adesso le balle sono arrivate al capolinea. L’Italia non ha soldi e non ha politiche, questa è l’amara realtà.
Arriverà al prelievo forzoso prima o poi, non appena l’effetto dopante sullo spread (e sugli interessi prodotti dal debito) del quantitative easing finirà. Ma è talmente presuntuosa, talmente tronfia del suo unitarismo che non riconosce ad altri come noi quella libertà e quei poteri che, esercitati correttamente, ci potrebbero cambiare la vita. Se avessimo noi il potere della leva fiscale, per dirne una, o quello della regolazione del mercato elettrico, o ancora potessimo disciplinare noi il sistema dei trasporti o calibrare sulle nostre esigenze il sistema degli aiuti alle imprese, vedreste che risultati avremmo.
Noi abbiamo bisogno di libertà non di elemosine da parte di gente che ha dimostrato nei secoli di essere specializzata in manipolazioni verbose e in inconcludenze certificate.
Non ho rammarichi.
Ho sempre sostenuto che non bisogna fidarsi degli italiani.
Non hanno fatto nulla di ciò che avevano detto che avrebbero fatto, ma nel contempo hanno tentato di aumentare gli accantonamenti, violando i patti del 2014 e costringendo la Giunta, con mia grande soddisfazione, a presentare l’ennesimo ricorso alla Corte Costituzionale.
Nel frattempo consumano la nostra quota di FSC.
La fuga da La Maddalena, poi, ha del clamoroso. I giornali di avant’ieri dicevano che il G7 andrà in Sicilia per ragioni di sicurezza. Allora: ci si sposta da una zona a rischio sismico nullo a una ad alto rischio; si va via da una regione che non ha fenomeni di criminalità organizzata di rilievo, almeno assimilabili a Cosa Nostra e alla ‘Ndrangheta, in una regione che è la patria di una delle più forti organizzazioni criminali; ci si sposta da una isoletta che può essere isolata in meno di mezz’ora da una squadra navale a una che è raggiungibilissima e non isolabile; si scappa da una zona che è stata sfregiata dalla corruzione di Stato e la si lascia al suo destino con le ferite aperte.
Ma quali ragioni di sicurezza possono essere accampate per scelte di questo tipo?
Qui siamo di fronte a ragioni di potere, di puro potere.
Ovviamente ci sarà l’ennesimo annuncio mendace del Governo italiano: «Il Governo stanzierà i soldi per mettere a posto La Maddalena». E da dove li tirerà fuori, se non ha neanche le lacrime per piangere? La beffa forse sarà che i soldi saranno quelli dei Fondi di Sviluppo e Coesione della Sardegna: la Sardegna pagherà i danni fatti dallo Stato.
Datemi retta, mandiamoli al diavolo.
A noi serve libertà, non elemosina.
Mi diano una legge speciale con poteri commissariali per la Gallura, La Maddalena e le zone alluvionate, loro non ci mettano neanche un euro, e io sono sicuro di mettere tutto a posto con i nostri soldi e con capitali privati chiamati a gare pulite, trasparenti, ma rapide e efficienti. Provare per credere.

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